Elpis, la nave ospedale in missione per il Madagascar

“Catania è la quinta tappa italiana della presentazione del progetto sanitario per il Madagascar”.

All’alba del 28 giugno è salpata la nave ospedale Elpis dal porto di Catania, quinta tappa italiana, alla volta di Civitavecchia, per presentare il progetto di assistenza sanitaria per il Madagascar. L’obiettivo è quello di diffondere questa fondamentale iniziativa sociale e di raccogliere fondi necessari per realizzare le prossime missioni umanitarie. Fautore dell’innovativo progetto tutto siciliano, è il chirurgo Giancarlo Ungaro, presidente dell’Associazione Onlus Nave Ospedale che, insieme alla collaborazione della dottoressa Rosalba Caizza, vice presidente dell’associazione e a Flora Incorvaia, coordinatrice della sezione Catania, hanno dato vita a questa fondamentale iniziativa sociale.

Dopo aver trasformato interamente un vecchio relitto, consegnato all’associazione nel 2009 dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in una vera e propria nave ospedale, Elpis è stata presentata in vari porti italiani al fine di rendere nota l’iniziativa sanitaria, unica in tutto il mondo. Dalle dichiarazioni del dott. Ungaro e della d.ssa Caizza, l’idea di realizzare una nave ospedale è nata dalla consapevolezza della drammatica situazione in cui riversa il territorio del Madagascar a livello sanitario. Si tratta di zone in cui anche la malattia più banale diventa un grande problema per la salute della popolazione locale a causa della mancanza di servizi sanitari adeguati.

A tal proposito si è pensato di offrire assistenza sanitaria a queste popolazioni via mare, un sistema al quale nessuno aveva pensato fino a questo momento, poiché determinati territori che necessitano di aiuti sanitari si possono raggiungere con maggiore facilità dal mare essendo caratterizzate da difficoltà legate alla conformazione territoriale, non superabili via terra.

Elpis originariamente era un vecchio rimorchiatore RK38 costruito in Russia venticinque anni fa ed ora, grazie ai lavori di ammodernamento che sono stati eseguiti a bordo, è diventato la nave ospedale Elpis. Inizialmente l’Associazione Nave Ospedale con il supporto dell’Associazione Trapani per il Terzo Mondo, ha ricevuto aiuti economici  da istituzioni pubbliche, private e vari enti, ma attualmente sta portando avanti il progetto esclusivamente con il sostegno dei volontari e con l’aiuto finanziario di alcuni privati che credono nell’iniziativa sanitario-solidaristica. In particolare, l’interesse per questo progetto è stato manifestato anche dalla Svizzera che, attraverso la Fondazione Chiattone ha devoluto all’Associazione Nave Ospedale i fondi necessari per la realizzazione di uno dei ponti della nave chiamato Ponte Canton Ticino.

Nella nave si è cercato di ricavare ogni spazio possibile al fine di poterla rendere idonea ad ospitare macchinari sanitari e medicinali di prima necessità e di trasformarsi all’occorrenza in sala operatoria. Nella parte interna della copertura della nave sono stati ricavati degli spazi per conservare i medicinali. In particolare la missione della nave ospedale si propone di fornire un sostegno ai paesi a basso reddito, interventi di soccorso sanitario in casi di calamità naturali, screening e vaccinazioni e attività di formazione per tutti i volontari intenzionati a partire per le missioni, un aspetto fondamentale perché il progetto vada a buon fine.

La nave partirà da Trapani con destinazione finale il Madagascar, toccando prima diversi paesi tra cui: Tunisia, Malta, Grecia, Egitto, Arabia Saudita, Sudan, Eritrea, Gibuti, Yemen e Seycheiles. L’iniziativa sanitario-solidaristica sposa l’importante causa di fornire aiuti sanitari a quelle popolazioni che, ancora oggi nel 2015, inspiegabilmente non riescono ad avere e che deve far riflettere sulle assurde disparità e contraddizioni tra il nord e il sud del mondo. Possibile che dopo millenni di evoluzione umana alcuni paesi siano ancora tenuti in determinate condizioni? Il Dott. Ungaro, la D.ssa Caizza e tutti volontari coinvolti nella missione, attraverso il progetto della nave ospedale, cercano coraggiosamente di colmare l’emergenza sanitaria di paesi lasciati in balia di se stessi e dello sfruttamento umano.

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