Eleonora Danco a Catania col suo “N-Capace” tra De Chirico e Buñuel

Il film “estremo e controcorrente” della performer teatrale al Trailersfilmfest parla delle potenzialità delle gente.

N-Capace’, il coraggioso esperimento cinematografico della regista Eleonora Danco, è stato protagonista del ‘Trailersfilmfest’ al monastero dei benedettini dell’Università degli Studi di Catania. Presente in sala la regista, che sul suo lungometraggio d’esordio dichiara:- ‘L’idea di questo film e’ nata dopo la morte di mia madre. Ho iniziato a filmare mio padre e la sua badante e a fargli domande. Poi ho utilizzato i seminari che facevo con i ragazzi: amavo tutte le loro potenzialità”.

Cosi’ nasce dunque il docufilm che, dopo il Torino Film Festival, è approdato nelle sale italiane il 19 marzo. Nella pellicola troviamo interviste a padre, nonna, ragazzi, a vecchiette sulla loro prima notte di nozze, morte, lavoro, sulla loro prima volta.

Ho messo insieme anziani e adolescenti -spiega la Danco riguardo il casting scelto sulla strada- ‘quelli fuori dai cicli produttivi, e il film cerca di tirar fuori reazioni dirette e non psicologiche, con inquadrature artificiali e mai naturalistiche in luoghi dove campeggia la materia. Sassi, pomodori, foglie, biscotti… Io appaio in una vasca piena di biscotti. È il richiamo a una scena di Buñuel. Sul set non avevo incertezza e le inquadrature,nonostante la mancanza di luce, le riuscivo a lavorare, mi interessava l’impatto forte, l’immagine doveva essere una provocazione e colpire; per fare ciò mi sono ispirata a De Chirico e alla sua metafisica. A volte ho inventato lì per lì sul set. Ho girato tra la Roma popolare dove ho vissuto e dove vivo, e la Terracina dell’infanzia.  

Solo adolescenti e anziani come protagonisti di questo documentario, e nessun adulto, la regista spiega così questa scelta:- “Gli adulti li trovo meno interessanti anche perché in genere sono vittima dello stress. Preferisco loro le Persone che galleggiano con vitalità nella vita come chi ha finito il percorso, come i vecchi, e chi ha invece voglia di gettarsi nella vita’’.

La pellicola, prodotta dalla Bibi Film di Angelo Barbagallo in collaborazione con Rai Cinema, che al Torino Film Festival è stata definita “un ritratto lirico e penetrante dell’Italia di oggi”, è stata apprezzata dal regista Nanni Moretti, amico ed estimatore della Danco, il quale ha ospitato “N-Capace” per quattro settimane nella sala del suo ‘Nuovo Sacher’ a Roma.

Lo stesso Moretti, che ha lavorato con la regista nel suo ‘La Stanza Del Figlio’ si è subito innamorato di questo film opera prima.

Per quanto riguarda il rapporto con il padre tempestato nel film di domande imbarazzanti dalla figlia, spiega l’autrice in conferenza stampa:- “E’ rimasto scioccato dalla mia scena di nudo, anche se gli ho spiegato che era un nudo artistico, e comunque il giorno dopo averlo visto mi ha detto:’Co sto filmetto mi hai fatto dire certe cose”’.

Il rapporto con mia madre ‘‘è stata una motivazione fortissima per me anche per fare il film. C’è la memoria, il distacco e anche tanti sensi di colpa. Con lei avevo un rapporto conflittuale, ma ora con la sua morte sento una mancanza inaudita. Prima di addormentarmi la notte nel mio letto mi ritrovo a chiamarla inutilmente”.

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