Effetto positivo della crisi: calano le emissioni di “gas serra”

 Diventare dei “piccoli auto, produttori di energia” conferisce una marcia in più! 

 

Anche la crisi ha i suoi effetti positivi! Sembra strano a dirsi, dato che tutti non facciamo che lamentarci. Eppure la Natura comincia a sorridere, anche se forse  al momento è l’unica.

È proprio per effetto della crisi, infatti, che nei primi nove mesi del 2013 il gas serra in Italia è sceso del 6,1% rispetto allo scorso anno. Ciò è dovuto al minore consumo di prodotti petroliferi, causato dalla difficile situazione economica. Lo afferma la Coldiretti, sottolineando che il dato nazionale è in controtendenza rispetto al resto del mondo. Meno uso di energia elettrica, di riscaldamenti, di autoveicoli…tutto troppo caro! Di cosa ancora ci priveremo?

Eppure già nel 2012 dati incoraggianti sull’argomento “gas serra” erano stati rilevati, con una percentuale del 18% inferiore rispetto a quella del 1990. Tutto merito nostro, volente o nolente!!!

Le emissioni totali di gas a effetto serra dell’UE stanno, infatti, diminuendo rispetto al 1990 e l’Europa sembra sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di Europa 2020 come anche quello di Kyoto per il 2013-2020.

È quello che emerge dalla relazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio sui progressi nella realizzazione degli obiettivi climatici.

 

La diminuzione sembra determinata soprattutto da un inverno più mite di quello degli anni precedenti, che ha comportato un calo della domanda di riscaldamento.

Le emissioni totali di gas a effetto serra dal 1990 al 2011 si riducono del 5,8%, passando da 518,98 a 488,79 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Le stime provvisorie di emissioni di gas serra per il 2012 (aggiornate al 30 giugno 2013), pari a 464,55 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, evidenziano un’ulteriore diminuzione del 5% rispetto al 2011, “per il perdurare della congiuntura economica negativa, mostrando una riduzione complessiva rispetto al 1990 del 10,5%“.

Come stabilito dalla decisione presa in occasione della conferenza sui cambiamenti climatici tenutasi a Doha nel dicembre 2012, a partire dal primo gennaio 2013 tutti gli Stati membri adempiono agli obblighi loro spettanti assunti nell’ambito del secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto, ossia dal 2013 al 2020. Il pacchetto “Clima ed energia”, adottato nel 2009, prevede un insieme integrato di politiche e misure per ottemperare ai nuovi obblighi del secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto e per far fronte ai cambiamenti climatici fino al 2020 e oltre. Il pacchetto rappresenta uno dei cinque obiettivi principali della strategia Europa 2020 per l’occupazione e una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, a riprova della piena integrazione dell’azione a favore del clima nelle politiche globali dell’UE.

 

 

 

L’impegno complessivo per ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990 è ripartito tra i settori compresi nel sistema di scambio di quote di emissioni (sistema Ets) e quelli esclusi. Per quanto concerne il sistema Ets, i preparativi per la terza fase (2013-2020) sono stati portati correttamente a termine prima del primo gennaio 2013, compresi la gara d’appalto per le piattaforme d’asta, il registro unico dell’Unione e norme armonizzate in materia di monitoraggio, comunicazione, accreditamento e verifica. Quanto ai settori che non rientrano nel sistema Ets, la decisione sulla ripartizione degli sforzi prevede singoli limiti annuali vincolanti di emissioni per ogni Stato membro per il periodo 2013-2020.

Mentre l’Ue è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo complessivo per il 2020 per i settori esclusi dal sistema Ets, 13 Stati membri devono attuare politiche supplementari per poter conseguire i loro obiettivi individuali per il 2020.

L’incremento stesso delle fonti di energia rinnovabile, oltretutto, stimola sempre più i consumatori a pensare a forme di energia alternative. Questo inficia sia sul piano del rispetto ambientale, sia sull’economia spicciola delle singole famiglie, che, seppur a fronte di una spesa talvolta non indifferente, vedono una fonte di risparmio in un raggio di tempo decisamente non lungo. Diventare dei “piccoli auto – produttori di energia” conferisce una marcia in più!

Alla faccia della crisi che ci attanaglia, la Natura sorride gaudente e forse…un giorno…anche i nostri polmoni e le nostre tasche!

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