‘Educhiamoci ad aiutarci’ grazie al CAD sociale Catania

 Conferenza stampa d’apertura anno sociale 2014 del CAD. Resoconto 2013 e propositi per il futuro. L’attrice Anna Maria Spina, madrina contro il femminicidio

 

 

CATANIA – Lo scorso 8 novembre nella sala conferenze del centro fieristico ‘Le Ciminiere’ di Catania il C.A.D. Sociale “Delegazione Sicilia” e “Provincia di Catania”, unitamente ai Dipartimenti Tecnici, hanno tenuto la loro conferenza stampa d’apertura anno sociale, allo scopo di fare il punto della situazione sui risultati precedentemente ottenuti e presentare il programma per l’anno in corso del C.A.D. Sicilia e nelle Provincia di Catania.

Presente in prima linea, come sempre, l’instancabile presidente della delegazione della provincia di Catania, il dr. Mario La Spina, il quale, lasciando ampio spazio ai intervenuti affinché potessero esporre tutte le novità in fieri, ha espresso felicità nel vedere come i tanti propositi espressi nell’anno precedente stiano, poco alla volta, trovando attuazione, tutto a sostegno dei disagiati. Perché questo è il target del C.A.D., ascoltare, consigliare, star vicini ed assistere coloro che si trovano in difficoltà ‘e le difficoltà che ci troviamo ad affrontare sono le più disparate. Non ci limitiamo ad organizzare degli schemi rigidi di ambiti d’intervento: vogliamo esserci laddove chiunque possa aver bisogno di noi, sempre più presenti sul territorio, giorno dopo giorno’.

Anche la d.ssa Angelica Chillemi, presidente città di Catania, ha espresso come ‘questo incontro vuole essere un essere un punto di partenza nuovo, per far allargare sempre più la conoscenza delle finalità del C.A.D., facendo il punto della situazione in ambito provinciale, in Sicilia ed a Catania. È questa la nostra vetrina per far conoscere le tematiche messe in programma per il 2014. Il disagio dei minori è certamente un argomento che ci tocca molto da vicino, ma credo fermamente che, affinché questo dilagante problema possa trovare un punto di arresto, debba iniziarsi dall’educare i genitori. Il nostro è un organismo non ancora istituzionalizzato: siamo solo e tutti dei volontari, ma cerchiamo di fare del nostro meglio, cominciando ad agire da quelle che riteniamo le zone più a rischio. Stiamo già lavorando nelle scuole dei quartieri più degradati, sia nelle primarie che nelle secondarie. Ci auguriamo di espandere sempre più la nostra rete, per poter agire in più punti e con maggiore tempestività’.     

Il capodipartimento Affari Sociali, Vera Ambra, dal canto suo, ha esposto il progetto, in via di attuazione, “Educazione Sentimentale”, ‘in quanto ci ritroviamo in una società in cui si avverte la necessità che, ognuno di noi, cominci a riappropriarsi delle parole e del loro vero significato, il più intrinseco, a partire proprio dalla parola “rispetto”: se non rispettiamo noi stessi – prosegue Ambra -, non possiamo nemmeno pretendere il rispetto altrui. Ed il nostro intento è quello di partire dai bambini, nuove fondamenta del futuro. E poi – conclude – ricordiamoci che “se si aiuta un uomo, si salva una donna!”.

Fortemente contrastata questa affermazione, tanto da taluni presenti alla conferenza, quanto dalla madrina ufficiale del C.A.D. di quest’anno, l’attrice Anna Maria Spina. Ma ben presto, però, da un esponente del C.A.D. tutto il clamore è stato messo a tacere, in quanto ‘si tratta di una conferenza di presentazione di un programma, non di un dibattito aperto, che consente confronti d’opinione’.

Hanno coadiuvato e dato testimonianza a tutto quanto il C.A.D. sta ponendo in essere anche Federica Guagliardo (psicologa e psicoterapeuta) e Nazarena Genovese (pedagogista e mediatore familiare). Entrambe hanno esposto i loro buoni propositi nel creare, oltre ai centri d’ascolto, anche dei centri di psicoterapia affinché, chi si rende conto di aver bisogno di esser curato, possa avvalersi del giusto supporto medico. ‘Perché ognuno ha diritto alla cura di sé. È necessario lavorare sulle relazioni interpersonali, con uno sportello che si rivolga direttamente alla famiglia. Perché la maggior parte delle violenze – commenta la Guagliardo – sfocia dall’aggressività, talvolta repressa’.

Ognuno di noi ha dei problemi, chi più, chi meno, -continua la Genovese – ma nessuno è disposto ad aiutare gli altri. Non c’è solidarietà. Ed il nostro obiettivo è proprio quello di metterci a disposizione degli altri, partendo dall’ascolto’.

Quanto mai significativo l’impegno assunto dalla Spina, che ha presenziato unitamente all’avvocato che la sta spalleggiando e supportando nella sua battaglia giuridica, l’avv. Salvo Epaminonda. ‘Il mio è un impegno personale – spiega Anna Maria Spina -. Vent’anni fa sono stata vittima miracolata di una di queste menti contorte e adesso voglio dare un senso di vita a tutto questo, cercando di ottenere qualcosa che tuteli e dia giustizia alle vittime di oggi. Perché non si parla di omicidio, ma di femminicidio! E quotidianamente, purtroppo. Il Governo Letta ha confermato l’attuazione del nuovo decreto contro il femminicidio, ma se non cambia il codice penale, sarà sempre tutta una bufala! Non basta l’arresto, perché poi vengono rilasciati. Occorrono delle condanne significative, che intimoriscano e stoppino queste atrocità e rendano giustizia a chi, purtroppo, ne è già rimasta vittima. Io lotto per l’ergastolo. In India, paese ritenuto incivile rispetto al nostro, è stata emanata una legge d’urgenza contro la violenza sessuale. Da noi, nulla. E l’avv. Epaminonda, insieme a me, sta preparando una proposta di legge da presentare in Parlamento. Al contempo, ho deciso di mettere la mia arte, ovvero quella teatrale, a servizio di questo mio fine: darò uno spettacolo con lo scopo di raccogliere le firme di tutti coloro che la pensano come me. Anche questa verrà presentata in Parlamento, unitamente alla redigenda proposta, affinché si sappia che in molti la pensiamo in questa direzione e che le donne, tutte, meritiamo sostegno e tutela’.

‘Ma ci sono due limiti di non semplice gestione in questa nostra proposta – sottolinea l’avv. Epaminonda -: uno di carattere sistemico, in quanto il nostro codice penale è troppo garantista pro-reo ed uno di carattere meramente politico, poiché, in primis è difficile pensare che un decreto di recente attuazione possa considerarsi messo in discussione dai nostri politici e quindi sovvertito e modificato, in secundis in quanto, in questo preciso momento storico, il nostro Governo sta lavorando pro svuotamento carceri. Ci auguriamo, comunque, che la nostra battaglia abbia i risultati sperati. Vado sicuramente contro corrente, dato che oggi è difficile che un avvocato sposi queste cause considerate quasi “perse in partenza”, ma ci credo fermamente. Oltre ad essere amico di Anna Maria, credo, da uomo oltreché da avvocato, di dover spendere le mie forze per lottare per la tutela delle donne’.

Il C.A.D. si sta occupando anche del progetto housing sociale, ma, al momento, rimangono in attesa di fondi.     

Anche quest’anno il C.A.D. dà prova tangibile della sua attività. Ma – conclude Vera Ambra –se ognuno di noi si rendesse responsabile del proprio agire, qualcosa cambierebbe ed il nostro operato potrebbe essere un “buon esempio”. Se da soli non siamo capaci, dobbiamo imparare ed educarci ad aiutarci’.   

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