Doppio fronte, nell’anno del centenario Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi raccontano la Grande Guerra

Enna – Teatro Garibaldi, sabato 20 dicembre 2014, h. 20.30.
Musica, canti e parole per narrare non solo la trincea
ma anche la battaglia quotidiana alla sopravvivenza.

Tra proclami futuristi, poemi interventisti di poeti e intellettuali dell’epoca, diari di uomini e donne che vissero in prima persona l’orrore di una catastrofe senza precedenti, nell’anno del centenario, Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi raccontano a modo loro la Grande Guerra, senza risparmiare pesanti accuse verso una minoranza fanatica che trascinò coscientemente l’Italia nel baratro di una guerra inutile e sanguinaria.

L’appuntamento con “Doppio fronte – Oratorio per la Grande Guerra”, spettacolo prodotto dallo Teatro Biondo di Palermo in collaborazione con Promo Music e Ravenna Festival 2014, è per sabato 20 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Garibaldi di Enna per la stagione artistica firmata da Mario Incudine e fortemente volta dal Comune di Enna e dall’Università Kore.

In scena, insieme ai due autori, i musicisti Paolo Rocca (clarinetto), Massimo Marcer (tromba), Albert Florian Mihai (fisarmonica), Luca Garlaschelli (contrabbasso) e il Coro del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo.

“Doppio fronte” racconta la guerra combattuta dal nostro esercito nelle trincee e sui monti, e quella vissuta nel quotidiano da un’Italia che via via andava impoverendosi sempre di più, dove le donne, con i mariti al fronte, condussero da sole una quotidiana battaglia di sopravvivenza per mantenere le famiglie.

I testi sono tratti dalle lettere dal fronte, dalle memorie dei combattenti (tra cui Gadda e Ungaretti), dai diari di uomini e donne che vissero la guerra “in casa”, come i veneti e i friulani (questi ultimi, arruolati nel 1914 dall’esercito austriaco e mandati a combattere sul fronte orientale, nel 1915 si trovarono a combattere contro l’esercito italiano). La narrazione è accompagnata dalle immagini video realizzate da Elisa Savi e Andrea Bocca. I canti sono quelli del grande repertorio a cui dette vita la sanguinosissima guerra e le sue battaglie: canti patriottici, canti antimilitaristi, Trilussa (pseudonimo di Carlo Alberto Camillo Mariano), E. A. Mario (pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta, autore di numerosi brani di successo tra cui “La canzone del Piave” ) e la canzone “Gorizia”, brano straordinario e indimenticabile sulle sofferenze quotidiane e terribili dei soldati italiani.

Nello spettacolo Ovadia e Galeazzi ricordano con fermezza che la Prima Guerra Mondiale fu imposta all’Italia da una minoranza avventuriera e fanatica contro una maggioranza sfavorevole. Tra sogni di espansione e irredentismo, il motore di una “fatale e irrinunciabile” chiamata alle armi fu l’ambizione e l’ambiguità del primo ministro Salandra, del suo ministro degli esteri Sonnino, del generale Cadorna, comandante in capo dell’esercito italiano ed infine del titubante Vittorio Emanuele III, Re d’Italia. Mentre trattavano con gli imperi centrali la “non belligeranza” italiana, a patto di una contropartita territoriale, si incontravano in segreto, a Londra, con Francia ed Inghilterra, giocando al rialzo. Fu così che il 26 aprile 1915 l’Italia firmò in segreto (soprattutto del parlamento) il patto di Londra, col quale l’Italia s’impegnava ad entrare in guerra al loro fianco.

 DOPPIO FRONTE

Oratorio per la grande guerra

di e con Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi

e con Paolo Rocca Clarinetto – Massimo Marcer Tromba

Albert Florian Mihai Fisarmonica – Luca Garlaschelli Contrabbasso

produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo

in collaborazione con Promo Music / Ravenna Festival 2014

 

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