Dolcetto o scherzetto? Tempo di Halloween

Festività di origine celtica celebrata la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, ormai si è fusa con le ricette, le ricorrenze e i costumi del nostro Paese

halloween

Da tempo noi italiani abbiamo importato la festa di Halloween, si festeggia nella notte del 31 ottobre, già i bambini sono trepidanti, pronti a travestirsi da maghetti, scheletri, mostri. È allo stesso tempo, non vedono il momento di gustare cupcake dai nomi improbabili, mangiare caramelle gommose, piene di zucchero…e altre, per loro, leccornie.

L’origine di ‘dolcetto o scherzetto’ sarebbe medievale, l’elemosinare di porta in porta fra il giorno dei santi e quello dei defunti, 1 e 2 novembre. Attualmente i giovanissimi,  la sera del 31 ottobre, si travestono e vanno di porta in porta a chiedere dolciumi e spiccioli, minacciando di fare uno scherzetto se non verranno dati.

Biscotti-di-Halloween-1

 Se facciamo un passo indietro, un po’ di tempo fa, i piccoli bimbi, aspettavano con ansia, la notte tra l’1 e il 2 novembre perché nel giorno dei defunti  erano impegnati nella ricerca di giocattoli, sparsi per casa, vestiti o scarpe. E poi a pranzo come dolce si mangiavano le rame di Napoli, le ossa dei morti o i totò, una vera delizia del palato.

ossa dei morti

La festa di Halloween ha tradizione celtica,  per questo antico popolo, infatti, il Samain, che cadeva il primo di novembre, era la festività più importante dell’anno, durante la quale veniva celebrata la fine dell’anno celtico, nonché il matrimonio tra il dio delle tribù e la dea della natura. La vigilia di un giorno così importante, il 31 ottobre, si credeva fosse magica e portatrice di molti eventi strani come la trasformazione delle ragazze cigno in umane per tornare a trovare i propri amanti.

Della tradizione  a parte anche l’intaglio della zucca, come se fosse una faccia, che risale alla prima metà dell’800, a cui fa riferimento la leggenda del fabbro irlandese, Jack- O’ Lantern. Si narra, infatti, che Jack  incontrò il diavolo al bar. Il diavolo voleva la sua anima, ma Jack lo convinse a trasformarsi in una moneta in cambio di un’ultima bevuta. Passati dieci anni il diavolo si ripresentò  e i due fecero un patto: libertà per il diavolo e niente dannazione eterna per Jack. Alla morte l’uomo non fu accolto né in paradiso né all’inferno. Il diavolo gli lanciò un tizzone ardente che finì in una rapa come lanterna. Da allora jack gira senza pace per trovare un rifugio. Prima della zucca si intagliano le rape come lanterne.

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