Debutta SYD, progetto di JOHN LUI con ROY PACI

Rock e Club Culture nel mondo musicale di See You Downtown
Presentato SYD al Teatro Zo di Catania, il progetto di Marco Pettinato – musicista, producer e dj catanese noto col nickname di John Lui

 

 

Diciamo che è stato amore (musicale) a primo ascolto. Due anni fa, quando Etnagigante era a Milano, Marco Pettinato – musicista, producer e dj catanese noto col nickname di John LuiUn omaggio al coraggio di Celentano nell’affrontare in quel film tematiche crude in modi crudi») -, bussa alla porta di Roy Paci per fargli ascoltare dei provini. «Cercavo un feedback con un mio mito musicale – racconta -; è nato subito un confronto molto approfondito». 

Dopo due anni di lavoro fatto insieme ecco il risultato: “See You Downtown”, un disco ed una nuova identità dove il Rock e la Club Culture si danno la mano. Stasera ascolteremo il mondo musicale See You Downtown al Centro Zo di Catania in un live speciale che vedrà sul palco oltre Pettinato, tra chitarre e marchingegni elettronici, lo stesso Roy Paci ed anche Marco Trentacoste, l’ingegnere del suono e co-produttore del cd, Davide Toscano al basso e Andrea Normanno alla batteria. 
 La filosofia della club culture sta alla base del nuovo acronimo della musica Made in Sicily: «Per noi che a Catania stiamo sempre fuori – spiega Marco/John Lui -, la parola d’ordine è “ni viremu ‘o centru”. E poi l’acronimo SYD richiama anche icone del rock come Barret o Vicious». See You Downtown, semplice quanto creativo e culturalmente ecumenico: un approccio rock, un po’ vintage, un po’ new wave, su un pattern elettronico. «Sono arrivato a questo disco con la piena consapevolezza del lungo lavoro svolto, anche come autore dei testi che canto. L’elettronica è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana: per me che nasco come chitarrista, pensare all’elettronica come strumento è stato una novità stimolante».

Nelle tracce del cd – dove Pettinato fa quasi tutto da solo, solo Normanno suona la batteria, Roy Paci interviene con la tromba su “I Hold You” e Grazia Negro canta in “Frozen” – l’elettronica si mette al servizio anche di un anima black, tra soul e blues: «Adoro la musica nera – blues, soul e reggae -, prima di fare il dj suonavo il funky» racconta.

L’elettronica di See You Downtown rappresenta una piccola novità per Etnagigante, una matrice diversa rispetto alla storia di etichetta. «Con Etnagigante da sempre ho voluto mantenere una linea “non linea” – spiega Roy Paci -, in linea con la mia eterodossia musicale. L’elettronica era stata già lambita, nelle produzioni Etnagigante, su territori più sperimentali, vedi i dischi di Vincenzo Vasi,  il thereminista di Capossela. Adesso puntiamo ad un’elettronica più fruibile, meno “colta”. Va detto poi che la musica da clubbing non è solo techno, può essere raffinata, come dimostra il percorso di ricerca di John Lui. Questo è un progetto in cui ho creduto forse più dei miei stessi dischi».

Sin dai provini Paci ha capito che la musica di Pettinato era innovativa. «Con lui, per la prima volta, ho sperimentato la produzione integrale del prodotto artistico e discografico. Sono stati necessari due anni per trovare un prodotto che soddisfacesse me, lui e Trentacoste. Forse è un prodotto che suona poco italiano, ma dico meglio che un prodotto fresco venga dalla nostra Sicilia».

Il disco è nato all’interno dei Posada Negro Studios di Lecce che Roy condivide con la compagna Grazia Negro. «Sono orgoglioso di questi studi – racconta -, qui sono nate alcune delle cose più belle della musica italiana, dall’ultimo Niccolò Fabi al talento siracusano Colapesce, che tra l’altro conosco da sempre».

Dopo sette anni di lavoro ininterrotto, per questo inverno la grande famiglia Aretuska si è preso un momento di pausa e questo ha permesso a Roy Paci di dedicarsi al nuovo disco, a otto anni dal primo, del Progetto Corleone che uscirà il 4 febbraio.

 

«In “Blaccahénze”, storpiatura abruzzese del gergo americano per bordello – racconta il trombettista -, l’innesto fra hardcore e jazz è completo e finalmente sono tornato a suonare la mia tromba».

 

 

Nei nuovi Corleone c’è anche John Lui: «Per me è stata una lusinga – spiega -, è un progetto bello quanto complesso. E, poi, sono felice di far parte della factory nata all’interno dei Posada Negro Studios».

 

 

 

 

 

 Posada Negro Studios di Lecce

a Cognita Design production
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