Palermo, “La natura del bastardo” di Davide Rondoni

Mercolerdì 1° febbraio, ore 17, Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo Cappella dell’Incoronazione; Davide Rondoni presenta il suo ultimo libro “La natura del bastardo”.  Intervengono: Valeria Patrizia Li Vigni, Direttrice del Polo Museale – Davide Rondoni, – Omar Galliani- Lorenzo Puglisi.

davide ron

Accolta dalla città di Palermo con grande entusiasmo – espresso sia da parte del pubblico che della critica che ne hanno saputo cogliere la portata museale – l’esposizione “Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio, la verità nel buio” celebra la sua chiusura con un evento che unisce arte e poesia.

Mercoledì 1° febbraio, infatti, alle ore 17 presso la Cappella dell’Incoronazione di Palermo la Direttrice del Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, Valeria Patrizia Li Vigni, presenta l’ultimo libro di poesie di Davide Rondoni “La natura del bastardo”, edito da Mondadori.

“Questo evento organizzato per il finissage della mostra , afferma Valeria Patrizia Li Vigni, oltre a ribadire le potenzialità del lavorare in rete tra le istituzioni, conferma l’apertura del Polo Museale Regionale alla pluralità dei linguaggi del contemporaneo che spaziano dalle arti visive alla musica, dal teatro alla danza, alla poesia”.

In compagnia dei due protagonisti della mostra, Omar Galliani e Lorenzo Puglisi, Rondoni offre al pubblico i suoi viaggi nella quotidianità, con la capacità di attraversare il buio dell’esperienza e delle cose e di farle trionfare in una sorta di luce imprevista. La luce che squarcia l’opacità apparente dell’esistere.

Lorenzo Puglisi, Narcissus, 2015, olio su tela, 200x150cm

Sia tra le pagine di Rondoni che sulle tele dei due artisti, dunque, è la contrapposizione tra luce e buio ad essere protagonista.

Come i versi del poeta forlivese accendono e riaccendono frammenti vitali, in un coacervo di esperienze, di impressioni forti e contraddittorie, in un rapporto costante e diretto con il reale, così le pennellate di Galliani e Puglisi rivelano come in un’epifania il più intimo essere dell’uomo, la sua condizione esistenziale, la verità del suo esistere.

Curata da Raffaella Resch e Maria Savarese, la mostra “Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio, la verità nel buio” chiude al pubblico il 2 febbraio per riaprire a Napoli al Pio Monte della Misericordia il 1° aprile 2017. Qui, i lavori saranno posti in dialogo diretto con il capolavoro caravaggesco Le sette opere di Misericordia, realizzato su commissione del Pio Monte della Misericordia nel 1607 e da allora ivi custodito.

L’esposizione vede per la prima volta unite in una rete progettuale due istituzioni autorevoli come il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo e il Pio Monte della Misericordia di Napoli.

Il progetto espositivo si avvale del patrocinio morale del Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e Turismo e del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.

DAVIDE RONDONI

Omar Galliani, Agnus Dei, 2016, matita su tavola e pigmento, 280x180 cm_ph.LucaTrascinelli

La natura del bastardo

Lo Specchio

Un vero e proprio formidabile accendersi, e poi riac­cendersi, di frammenti vitali, in un coacervo di espe­rienze, di impressioni forti e contraddittorie, di amo­re vario eppure ininterrotto, in un rapporto costante e diretto con il reale, nella contemporaneità, che non lascia tregua al lettore. Davide Rondoni tocca con que­sto libro il punto di più persuasiva tensione nella sua ricerca poetica, che si propone come fortemente in­novativa pur senza programmarsi come tale. Innova­tiva perché riesce a cogliere, dalla dimensione anche apparentemente banale dell’esistere e dalla normali­tà del linguaggio piano della comunicazione, gli stru­menti e gli spunti per una riflessione implicita conti­nua sulla dimensione umana, non senza i felici effetti di improvvisi stacchi verticali. Rondoni ci offre dun­que i suoi viaggi nella quotidianità del molteplice ma­nifestarsi dell’amore, con la capacità di attraversare il buio dell’esperienza e delle cose e di farle trionfare in una sorta di imprevista luce. La luce che squarcia l’opa­cità apparente dell’esistere. Ed ecco allora che il poeta «cerca la profondità, deflagrazione / dell’essere in tut­te le cose». Profondità, beninteso, ricercata in questi versi senz’ombra d’enfasi, ma investigata tra umani errori e cadute, e nondimeno slanci di rinascita. Se­guendo in questo anche i percorsi della natura stessa in movimenti sottotraccia che ne coinvolgono insie­me splendore e imperfezione. La natura del bastardo è quella del normale essere umano autentico, consape­vole dei limiti suoi e della natura e delle sue stesse col­pe, eppure in cerca costante di una verità. Una verità del tutto antiretorica, appunto, la verità personale di chi vive in questo mondo con tutti i suoi equivoci e orrori, ma anche disposto a rinascere ogni volta nella meraviglia che sempre si rinnova dell’esserci e osser­vare, da dentro, il creato nella sua energia oscura. Ron­doni passa per luoghi svariati di questo rimpicciolito mondo, coinvolge i vertici dell’umana storia culturale e transita per bar, discoteche, ipermercati senza negar­si alla sempre più pervasiva trafila del moderno anche tecnologico. Scrive con grande libertà espressiva, tra sprezzature, momenti di lirica compostezza e spraz­zi espressionistici. Ed è, per nostra fortuna, uomo di sentimento, che si interroga, certo, ma che soprattut­to sa far circolare il proprio senso inquieto dell’esiste­re nella pasta densissima e variegata dei propri versi.

Davide Rondoni (Forlì 1964) ha pubblicato alcuni vo­lumi di poesia, tra i quali Il bar del tempo (1999), Avrebbe amato chiunque (2003), Compianto, vita (2004), Apoca­lisse amore (2008), Rimbambimenti (2010), Si tira avanti solo con lo schianto (2013), con i quali ha vinto i maggiori premi. È tradotto in vari Paesi, collabora a programmi di poesia in Tv e radio, è editorialista di quotidiani, ha fondato il centro di poesia contemporanea dell’Uni­versità di Bologna e la rivista «clanDestino». Ha pub­blicato romanzi e saggi, è autore di teatro e di tradu­zioni da Baudelaire, Rimbaud, Péguy. Ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia.

 

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