Dal 17 settembre navi da guerra russe nel Mediterraneo

Gli Stati Uniti  hanno una finestra d’attacco di sei giorni

 

Un nuovo gruppo di navi provenienti dalla flotta russa del Mar Nero si unirà alla task force del Mediterraneo nel giro di pochi giorni. E’ quanto comunicano dal Ministero della Difesa tramite la Ria Novosti.

La task force del Mediterraneo comprende attualmente il cacciatorpediniere classe Udaloy (molto simile per caratteristiche alla classe Spruance statunitense) ‘Admiral Panteleyev’, le navi da sbarco anfibio ‘Admiral Nevelsky’ e ‘Alexander Shabalin’, la fregata Neustrashimy oltre alle navi di supporto logistico.

Il nuovo gruppo comprende le navi da sbarco anfibio ‘Novocerkassk’ e ‘Minsk’ e la nave spia ‘Priazovye’.

Intanto, dallo Stato Maggiore russo si apprendono le date per il rischieramento della nuova flotta nel Mediterraneo.

L’incrociatore lanciamissili classe Slava, il ‘Moskva’, è attualmente nell’ Atlantico. Arriverà nel Mediterraneo il 17 settembre. Le due corvette lanciamissili, ‘Shtil’ e ‘Ivanovets’, rispettivamente classe Nanuchka 3 e Tarantul, arriveranno in zona il 29 settembre.

Nelle prossime settimane, altre due navi da guerra, la fregata classe Kashin ‘Smetlivy’ e la ‘Nikolai Filchenkov’, nave da sbarco anfibio classe Alligator, saranno inviate nel Mediterraneo.

Secondo Mosca, la rotazione delle attuali flottiglie è soltanto una routine, pianificata all’inizio dell’anno.

Le date di rischieramento della Flotta del Mediterraneo, lasciano spazio ad una riflessione: considerando che gli Stati Uniti potrebbero ricevere lunedì prossimo il via libera dal Congresso per un attacco missilistico, la finestra utile per l’inizio delle operazioni andrebbe dal 10 al 16 settembre. Tempo del tutto sufficiente per portare a termine la missione (stimata in tre giorni) in totale impunità. Da sottolineare che il ‘Moskva’, ha ricevuto l’ordine di rischierarsi davanti le coste siriane lo scorso 29 agosto, ma senza fretta. La Russia quindi, nonostante la vicinanza a Damasco, sembra stia riconsiderando la sua posizione nei confronti di Assad, lasciando una finestra d’attacco agli Stati Uniti che adesso hanno la certezza di poter ancora agire indisturbati.(Spaziodifesa)

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