Curioso I, il toro che si ribella alla corrida

“Durante la tradizionale manifestazione di Pamplona, in Spagna, uno dei tori si ferma e interrompe la storica e scellerata corsa verso i corridores”. 

Anche gli animali non ce la fanno più e sabato 11 luglio, durante lo svolgimento della tradizionale corsa dei tori di Pamplona, capitale della Navarra, è accaduto un fatto inaspettato. A seguito dell’ingresso nell’arena dei tori, uno di loro, chiamato “Curioso I”, dopo 100 metri di corsa in mezzo ai corridores, si è improvvisamente fermato senza proseguire la sanguinaria corsa, tornando nel corral. Un comportamento anomalo per il toro che può simbolicamente essere interpretato come un atto di protesta dell’animale verso un rito sanguinoso che va avanti da secoli. Malgrado il comportamento del toro, che dovrebbe far riflettere riguardo a questo tipo di manifestazione incentrata sulla violenza, purtroppo Curioso I è stato trasportato in un furgone alla Plaza de Toros per la corrida serale senza sfuggire al destino che l’uomo gli ha voluto riservare.

Ogni estate la città di Pamplona dal 7 al 14 luglio si tinge di rosso per le corse dei tori più famose al mondo che accendono i riflettori sulla capitale della Navarra tra gli entusiasmi dei seguaci e le contestazioni di chi si oppone a questo massacro umano e animale. Una sanguinosa tradizione millenaria nata nel Medioevo e che, nonostante da allora ad oggi ne sia passata di acqua sotto i ponti, continua a ripetersi causando ogni anno morti e feriti tra tori e uomini. Una manifestazione che affonda le sue radici nel passato quando gli uomini di Pamplona per mostrare la loro virilità alle donne sfidavano la sorte e  il pericolo attraverso l’istigazione dei tori.

Oggi, tanto quanto in passato non è cambiato molto: nell’arena i tori impazzano e vengono liberati e istigati ad inseguire i corridores che per non essere presi colpiscono il toro con arpioni e spade. Uno scontro all’ultimo sangue che vede da un lato la forza dell’animale e dall’altro l’agilità dell’uomo, in una competizione che spesso finisce male per uno dei due. Inoltre attorno a questo spettacolo ruota un giro d’affari non indifferente.

Se si fa un salto nel tempo poco cambia con i combattimenti tra i gladiatori e gli animali nell’antica Roma, uno spettacolo cruento che si ripete ancora oggi tanto quanto ieri. A detta delle associazioni animaliste e del buon senso etico di ognuno di noi, ciò dovrebbe far riflettere sul concetto di evoluzione umana e di rispetto per ogni forma di vita. Le tradizioni culturali di ogni paese sono importanti in quanto sono rappresentative del loro carattere identitario e perciò vanno salvaguardate e difese, ma quando queste tradizioni contrastano con il concetto di rispetto per la vita allora forse occorre domandarsi se ne valga la pena e in nome di cosa si porta avanti quella tradizione.

Così il divertimento e l’adrenalina provata in quel momento di alta tensione sono sensazioni di cui l’uomo non riesce a fare a meno e che vive a spese dell’animale. Il toro, prima di entrare nell’arena viene tenuto al buio, drogato e percosso con sacchi di sabbia per ridurre le sue forze, gli viene cosparsa la trementina sulle zampe che lo fa scivolare, così è costretto ad essere sempre in movimento e la vasellina negli occhi che gli annebbia la vista. Inoltre secondo quanto documentato da “Il fatto quotidiano” durante la corsa in strada spesso i tori si rompono le zampe, subiscono maltrattamenti e mutilazioni  e infine vengono abbattuti. Tuttavia in Spagna, al contrario di quanto si possa pensare non tutti approvano questa manifestazione sostenendo che la violenza non è cultura.

L’animale diventa un oggetto per mano dell’uomo, in quanto vengono esercitati su di lui violenze e soprusi in netto contrasto con il concetto di benessere animale. Una violenza gratuita ingiustificata in un mondo che ne ha già troppa e non ne ha bisogno di altra che calpesta il rispetto per la vita. Ma cosa significa esattamente benessere animale? Secondo gli studi condotti dal filosofo animalista americano Tom Regan ognuno di loro presenta delle caratteristiche che variano da specie a specie e l’uomo in quanto essere dotato di ragione e libero arbitrio ha la responsabilità e il dovere morale di assicurare che ogni animale riesca a soddisfare i suoi bisogni in relazione alle proprie caratteristiche peculiari. Se l’animale durante la sua vita riesce soddisfare questi bisogni allora ha ottenuto il suo benessere, al contrario se vengono violati infliggendovi maltrattamenti si reco loro un danno.

Perché è così importante il benessere animale? Perché includendo gli animali nella sfera dell’etica e respingendo ogni forma di violenza e maltrattamenti nei loro confronti rappresenta la possibilità di contrastare la violenza in senso lato e diffondere il rispetto verso il prossimo che si potrà ottenere solo quando il questo principio verrà esteso a  tutti gli esseri viventi senza distinzioni, raggiungendo una sorta di evoluzione etica. Tutti gli esseri viventi al di là della specie di appartenenza hanno un valore intrinseco in quanto viventi e proprio in virtù di questo valore si dovrebbero tutelare. Insomma partendo dal rispetto per gli animali si insegna all’uomo a rispettare il prossimo in una sorta di educazione morale

Ecco il video di Curioso I che cerca di scappare dalla recinzione:

 

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