Crisi di giuristi, economisti, postini e sarti: le innovazioni nel lavoro “must go on”

La classifica del ‘lavoro del futuro’ imperversa. DegreeQuery e Scuola di Management “Skolkovo” di Mosca ci danno alcune dritte.

Che lavoro può, oggi e magari anche domani, assicurarci il giusto sostentamento?

A questa domanda da ‘un milione di dollari’ ha cercato di trovare risposta DegreeQuery, il quale ha pubblicato la lista delle professioni che, con tutta probabilità, costituiranno le ‘professioni del futuro’!

Quanto la scelta sia impresa sempre più ardua lo sanno bene i giovani studenti universitari di oggi, i quali si trovano costantemente davanti a una scelta al buio, considerando la volatilità del momento storico in cui viviamo.

In pulp position si piazza la professione di ‘ingegnere genetico’. Stando alle previsioni, nel futuro, però, si svilupperà ancora di più la domanda di esperti di genetica, con tutti i problemi etici e morali che indubbiamente ne deriveranno.

E ancora, perché non specializzarsi in ‘tecnica robotica’? I robot avranno un’importanza sempre maggiore nel quotidiano, con la crescente intelligenza di oggetti di uso comune che inizieranno ad essere in grado di interagire con gli utilizzatori (come la tanto cara ad Alberto Sordi ‘Caterina’) e di intervenire direttamente nelle attività. L’auto che si guida da sola è soltanto un esempio (vi ricordate Supercar, la macchina parlante e che si autogestiva, mitica negli anni ’80?).

Per chi, invece, non vuole perdere il contatto con la natura c’è sempre la possibilità di diventare ‘sky-farmer’. La domanda di generi alimentari, con l’incremento della popolazione mondiale, sarà sempre più elevata. Vi sarà, dunque, un nuovo approccio all’agricoltura e lo sky-farming riuscirà a venire incontro a questi problemi. Per sky-farming, infatti, si intende la destinazione di alcuni piani di grattacielo all’agricoltura.

Ma ‘psicologi’ e ‘psichiatri’ saranno sempre in voga! Come mai? Recenti studi hanno dimostrato che un americano su cinque assume farmaci psicotropi, come gli antidepressivi, sintomo di un disagio mentale crescente e, purtroppo, dilagante, il che comporterà una massiccia richiesta di professionisti del settore. 

Anche i crescenti viaggi nello spazio daranno il via a nuove attività lavorative! Con la navetta spaziale Space ShipTwo è già stata inaugurata l’epoca dei viaggi turistici nello spazio, facendo debuttare tra le professioni del futuro la ‘guida turistica spaziale’, in vista della prossima colonia su Marte che si costituirà nel 2033. Oltre ai visitatori dello spazio, ci sarà da gestire un’altra comunità, quella virtuale, attraverso la cura di siti, forum o blog da parte del ‘manager community’, figura sempre più richiesta dalle aziende insieme a quella del ‘transmedia web editor’ e del ‘web analyst’. Da non sottovalutare – sempre nel mondo del web – sono il ‘personal brander’, il ‘reputation manager’, il ‘web marketing manager’ o l’ ‘esperto di sicurezza su internet’.

Attenzione, quindi: nei prossimi anni professioni come quelle di addetto all’ascensore, postino e sarto saranno destinate a scomparire, ma, in compenso non mancherà di certo chi sarà esperto di ‘protesi cibernetiche’.  Anche la Scuola di Management “Skolkovo” di Mosca si è interessata ‘al lavoro del domani’, realizzando un atlante delle 100 nuove professioni emergenti e delle 30 in via d’estinzione, attuando un programma di distribuzione capillare di detto Atlante nelle università e tra gli studenti delle ultime classi delle superiori come strumento per informarsi sui cambiamenti in atto nel mercato del lavoro.

Inutile intestardirsi su specializzazioni di tipo giuridico ed economico – avvertono gli autori dell’Atlante – in quanto molte professioni che ora hanno successo non saranno più richieste tra 10 anni”.

Uno dei problemi principali dello sviluppo del mercato del lavoro riguarda la sinergia tra sistema educativo e sistema produttivo – afferma uno degli autori dell’Atlante, il professor Pavel Luksha. docente di Teoria e pratica economica presso la Scuola di Management “Skolkovo” di Mosca.

“Sono i datori di lavoro a formulare la domanda di nuovi esperti, orientandosi sui bisogni attuali, dopo essersi scontrati con la carenza di figure professionali adeguate. Questo percorso di presa di coscienza della realtà richiede del tempo. Il nostro compito è quello di indicare in anticipo quali sono gli ambiti professionali carenti, prevedere le nuove professionalità di cui ci sarà bisogno e orientare verso questo tipo di formazione i maggiori istituti universitari” (esempio tangibile ne è l’espansione dell’industria delle biotecnologie, un settore che tra 5-7 anni occuperà una posizione diversa nel mercato, facendo scaturire la domanda di nuovi specialisti che ancora non ci sono).

Quindi ragazzi, rimboccatevi le maniche ed aprite la mente al futuro. 

La caccia alla professione del futuro è aperta!


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