Coronavirus in Cina: cos’è e cosa fare per proteggersi

L’epidemia di Coronavirus avuta origine a Wuhan, nella Cina centrale, ha raggiunto anche altri Stati. Si parla di oltre 800 contagi, infatti il capoluogo della provincia di Hubei è stato chiuso e le strade sono deserte.

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Il Coronavirus ha seminato il panico in tutta la Cina (e non solo), in modo particolare a Wuhan, la città focolaio in cui ha iniziato ad estendersi a macchia d’olio. I contagi sono già cominciati a dicembre del 2019, ma sono aumentati e continuano ad aumentare negli ultimi giorni. Infatti gli abitanti della Cina centrale sono stati costretti ad abbandonare la città (di circa 11 milioni di abitanti) che adesso è stata definita “fantasma”. Oltre trenta milioni di persone bloccate in cinque città, 41 milioni in quarantena (tra i quali una ragazza veneziana di 24 anni, a Wuhan) e 26 le morti accertate. Il contagio sta avvenendo in modo rapido e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), sta raccogliendo informazioni sul virus, che risulta ancora in parte “sconosciuto”. Non si dichiara ancora emergenza globale in attesa di ulteriori studi. Il periodo di incubazione è di 14 giorni e la trasmissione avviene via aerea e tramite contatto con la saliva. A Wuhan, intanto, è iniziata la costruzione di un ospedale con mille posti letto destinato agli infetti. Secondo le autorità sarà completato e attivo entro la prossima settimana.

I sintomi della malattia sono simili a quelli di una comune influenza: febbre, raffreddore, mal di gola, dolori muscolari, problemi respiratori e malessere generale. Essa appartiene allo stesso ceppo della SARS (sindrome respiratoria acuta grave), la cui epidemia è avvenuta nel novembre del 2002 nella provincia cinese di Guangdong.

Pechino e Macao cancellano i festeggiamenti di Capodanno dopo che è stato accertato un secondo caso, un uomo di 66 anni arrivato mercoledì da Wuhan.

Cosa fare per proteggersi? 

Per cercare di evitare il contagio è opportuno adottare alcune misure di prevenzione, ad esempio l’utilizzo della mascherina, lavare le spesso le mani, evitare il più possibile il contatto con persone che hanno sintomi sospetti, evitare luoghi affollati e soprattutto evitare di mangiare animali crudi e vivi, come è già noto in Cina e in altri Stati dell’Asia. Inoltre, la Cina ha ordinato alle agenzie di viaggio di interrompere la vendita dei tour. Il rischio che il virus possa arrivare anche in Europa arriva fino al 70%.

A Bari c’è stato il primo caso sospetto di Coronavirus, il quale è stato in seguito smentito. La donna in questione, una cantante pugliese tornata da poco in Italia dopo un tour in oriente, è risultata in realtà affetta da micoplasma. La paziente è stata dimessa dopo 48 ore di osservazione.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, parla prima di tutto di una malattia aspecifica non letale se non nella forma più acuta. Essa risulta essere pericolosa solo nei soggetti a rischio, come persone anziane, persone con patologie o bambini.

Gli Stati attualmente coinvolti sono il Giappone, la Corea del sud, Vietnam e gli Stati Uniti.

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