Conviviale di auguri in un percorso di arte e cultura, attraverso il Rito della Luce

L’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania ha accolto il “Rito della Luce” : scambio di auguri con docenti e collaboratori scolastici 

La luce, al centro dell’evento, ha ideato la fondazione fiumara d’Arte per il solstizio d’inverno, in cui il sole raggiunge lo Zenit ai Tropici e nel nostro emisfero, quello Boreale, registrando così la giornata più corta dell’anno. Nel 2014 questo giorno coincide con la profezia dei Maya, secondo la quale il 21 dicembre sarebbe prevista la “fine del mondo, viviamo una fase in cui l’umanità sembra non sperare più così la Fondazione Fiumara d’Arte vuole invece affermare  metaforicamente la fine di quel mondo in cui prevalgono i beni materiali e l’approccio consumistico e spersonalizzante alla vita, in cui si mortificano i “sentimenti” in nome di un’arrogante supremazia della ragione.
E allora “dalla fine al principio”, nasce la luce come energia nuova e pura che rischiara gli animi. Questo è il viaggio del Rito della Luce: “In una parola rigenerazione della conoscenza, dei valori e della coscienza partendo dai luoghi della cultura, le scuole, la cui sacralità va ritrovata e custodita”.
Questo il messaggio che vuole trasmettere il mecenate Antonio Presti – ideatore del Rito della Luce e presidente di Fiumara d’Arte, oltre 50 le scuole della città che hanno aderito al Rito della Luce con 10.000 ragazzi, per accogliere cinquecento artisti e performer, 45 associazioni, enti ed istituzioni e, l’IPSSEOA Karol Wojtyla di Catania doveva curare il servizio accoglienza nei giorni 18- 19- 20- 21 dicembre.
Nelle stesse date la scuola alberghiera doveva esporre un proprio Mandala all’ingresso centrale. L’evento atteso da oltre 50 mila persone è stato sospeso a seguito di una diffida dei Vigili del Fuoco delusione per il presidente Presti che sottolinea “Rito Luce spento da burocrazia”, accusate le candele dai pompieri perché pericolose.

L’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” con il dirigente scolastico Daniela Di Piazza, durante il conviviale di auguri, ha accolto il “Rito della Luce”, ideato dal mecenate nonché presidente di Fiumara d’Arte, Antonio Presti, coinvolgendo docenti e collaboratori scolastici durante la cerimonia di auguri di fine anno, facendo veder loro la luce attraverso l’arte e la poesia, ospitando una parte della performance della terza edizione del Rito. Il dirigente sottolinea “un momento di grande emozione, per vivere intensamente la sfera della spiritualità, la ricerca della propria interiorità, in un’epoca come la nostra alla ricerca perenne dei valori perduti, mistificati da una società che li ripropone mascherandoli come valori, augurando e scambiando pensieri sentimenti e progetti, per una scuola che ritorni ad essere ricettività, attraverso la qualità”.

Performance teatrali con un gruppo di ballo “Pater Noster”, coreografia curata dal maestro di danza Tony Caruso ex alunno dell’istituto alberghiero. Figuranti che hanno partecipato all’evento: Santonocito Salvatore – Castiglione Lorenzo – Cattaneo Riccardo – Marco Torrisi – Titola Cristiano – Muscuso Mirko Francesco – Bonaccorso Alessio – Cristaldi Francesco e ha visto anche coinvolti alunni diversamente abili e non: Serena Principato – Francesca, Marco Panebianco, Dario Accardo, Celeste Debole, Matteo Suriano.
Una collaborazione attiva è stata offerta dalle professoresse di sostegno Luciana Denaro, Elisabetta Napoli insieme agli assistenti Rosalba Scarvaglieri, Francesca Sartoria e Rosa Campisi. Hanno creato un spazio sacro per rappresentare una missione e consegnare la luce della conoscenza, indossando i giovani coreuti vestiti bianchi per dare maggiore valore e forza all’esperienza fisica che sta alla base della ritualità, con movenze significative e suggestive per affermare  la rinascita civile.
Un cast affiatato che ha compreso 3 attori mimi della compagnia Kalos Archeoclub di Aidone-Morgantina Alfredo Calcagno Red – Alfredo Calcagno Wolf – Andrea Rissignolo – con l’abile regia del Prof. Calogero Matina.
Un’occasione per riscoprire se stessi, poiché il mondo ha bisogno di un percorso di rinascita interiore che si nutre di bellezza e conoscenza per consegnare un nuovo futuro  ai giovani attraverso il tempio della conoscenza, la poesia, i mandala, il percorso formativo, musiche e performance, nonché l’ascolto. All’ingresso del rito la lettura dei 139 articoli della Costituzione per accendere la speranza di garantire la Giustizia e i Diritti Inviolabili dell’uomo.
Il rito si celebra in occasione del solstizio d’inverno quando la luce raggiunge il suo punto più basso: “adesso ci stiamo avvicinando al periodo in cui la luce del sole è meno visibile, ma questa poi rinasce, si riproduce – aggiunge Presti – e il Rito della Luce si configura come un autentico processo di metamorfosi. Metafora di questa progressiva illuminazione verso un progetto di speranza”.
 

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