Circo Barnum: The Last Hurrah per Dumbo!

Dopo 146 anni si chiude il tendone del più grande spettacolo del Mondo. l’orchestra del Circo Barnum suona l’Ultimo Valzer per l’Ultimo Urrà!!! Poi, tra le lacrime, si spengono malinconicamente le luci delle candele al Nassau Coliseum. 

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Tra le polemiche se ne va un pezzo di storia e di ciò che, nell’immaginario collettivo, era il circo. Dumbo vestito da pagliaccio, solo e triste, zimbello di tutti gli elefanti e dei ragazzini maleducati, ha finalmente consumato la sua rivincita: il 21 maggio a Uniondale, Long Island, Contea di Nassau nello stato di New York, cala il sipario sullo storico Circo Ringling Bros. and Barnum & Bailey.

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Il circo nato all’inizio del ‘900 dalla fusione di due diversi spettacoli itineranti, quello di Phineas Taylor Barnum, con gli animali e quello dei fratelli Ringling, dopo 146 anni è stato costretto a gettare la spugna, impotente davanti al crollo dei biglietti, dopo che a maggio dell’anno scorso, i proprietari hanno annunciato che avrebbero smesso di usare gli elefanti in conseguenza del fatto che molte città avevano adottato leggi contro gli spettacoli con animali.

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La Feld entertainment, l’agenzia israeliana della famiglia che gestisce gli spettacoli dagli anni sessanta, è stata costretta ad arrendersi: vendite di biglietti a picco, impossibilità di sostenere i costi. I 43 pachidermi del circo sono già stati trasferiti in una riserva in Florida.
È il tramonto dell’industria dello stupore che per decenni ha ammaliato famiglie di tutta l’America e che nel 1952 fu raccontata da Cecil B. De Mille in un altro film, “Il più grande spettacolo del mondo“. Vinse due Oscar.
Oggi non arriverebbe nemmeno nella short-list. A quei tempi funzionava così: una mattina in una città sonnolenta e noiosa si presentavano due individui che coprivano i muri con centinaia di manifesti: guarda il leone senza paura, ammira le piramidi umane che camminano sul filo sfidando la morte, spalanca i tuoi occhi e sogna insieme alla donna sul trapezio volante, e poi gli elefanti, veri elefanti vivi che hanno percorso migliaia di chilometri dall’Africa o dall’India.
Per gli Stati Uniti era una vera e propria istituzione. Uomini grassi, gemelli siamesi acrobati senza arti, donne barbute nani e giganti, animali domestici ed esotici in gabbie verniciate.

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Gente comune “sacrificata” nel nome della celebrità contro cui montare l’astio ola compassione del pubblico attraverso schermaglie create ad arte. La storia del circo americano è indissolubilmente legata a quella di Phineas Taylor Barnum, il quale, nel 1835 comprò una “vecchia schiava”, Joice Heth e la mostrò al pubblico dicendo che aveva 160 anni e presentandola come “la balia di George Washington“.
Sei anni dopo, sull’onda del successo, acquistò l’American Museum a New York e lo trasformò in un teatro dove esibire i fenomeni, l’elefante gigante Jumbo, i gemelli siamesi Chang & Eng Bunker, la sirena delle Fiji metà pesce e metà scimmia, Buffalo Bill e Toro Seduto, Giganti Pietrificati. Il circo era diventato itinerante e nel 1844-45 mostrò i suoi fenomeni alla Regina Vittoria nel corso di un tour in Europa.
La star era Charles Sherwood Stratton, il bambino nano ribattezzato Generale Tom Thumb – parodia di Napoleone.

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giantadDopo aver fondato nel 1871 il P.T. Barnum Grand Traveling Museum, Menagerie, Caravan and Hippodrom – “The Greatest Show on Earth” – ,il principe dei farabutti”, come si faceva chiamare, nel 1881 formò con James Bailey il Barnum & Bailey Circus65d4cc1567b8379b379555e3d038533c Morto lui nel 1891, è Bailey a gestire il circo che tornò in Europa baciato dal successo. Morto Bailey nel 1907, il circo fu acquisito dal Ringling Brothers Circus.
Il 1919 è l’anno della fusione nel Ringling Bros. & Barnum & Bailey Circus (RBB Circus). La famiglia Feld ha acquistato il Circo Ringling nel 1967.
Nel corso degli anni la durata dello spettacolo era stata ridotta dalle oltre 3 ore a poco più di 2; il numero più lungo era quello della tigre, 12 minuti.
La popolarità in calo dei circhi in tutto il mondo ha dovuto fare i conti con l’agguerrita campagna dei movimenti animalisti, secondo i quali gli animali di proprietà di un circo vengono maltrattati.
Ingrid Newkirk, la presidente della PETA, l’organizzazione per i diritti degli animali, celebrò l’annuncio della chiusura del circo “la fine dello spettacolo più triste sulla terra per gli animali selvatici“.

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P.T. BARNUM
Il Re Tendone che inventò lo Show Business del Circo Moderno

zAveva cominciato come lustrascarpe in Connecticut, terzo di dieci figli di un bottegaio chiamato Philo Barnum. Alla fine della sua vita, quando la morte lo spense nel sonno a ottant’anni, sarebbe stato il mondo a lucidare le sue scarpe e insignirlo di un titolo che nessuno potrà mai più contendergli: «l’Uomo che inventò lo show business».
Nell’Era della Pubblicità, della TV, della fanta-politica, degli effetti speciali, Phineas Taylor Barnum, l’uomo che predisse il Circo Moderno, enunciò la legge fondamentale della società dei consumi: «Tutta l’umanità è formata da potenziali clienti che credono a quello che vogliono», come dire trasformare il nulla in eventi, la credulità in realtà. Era nato il verbo «barnumizzare» e con lui partivano le carovane circensi, poi vagoni ferroviari per le grandi praterie e le montagne.
Il Circo si annunciava con un clown che entrava in città gridando «The circus is in town, the circus is in town», il circo arriva in città. Certamente, Phineas T. Barnum, maestro del marketing pubblicitario, aveva ideato genialmente la sua morte, fu  sepolto nel cimitero scenico che si era fatto costruire.fbe34586785a07c1596adb8c6b5d4880

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