Ciclismo: Hayman, un carneade a Roubaix!

L’australiano Matthew Hayman centra a trentasette anni un trionfo incredibile al velodromo di Roubaix. Battuti in volata Boonen, Stannard, Vanmarcke ed un esausto Boasson Hagen.

Mathew Hayman Roubaix

Parte da molto lontano nel tempo il successo di Hayman, vero e proprio stakanovista di questa corsa; basti pensare che questa era la sua sedicesima partecipazione, la prima nella primavera del 2000.

Anche il suo successo di oggi è partito molto lontano da Roubaix, si era infatti, a 180 km dall’arrivo, quando agganciando la giusta folata di vento si è infilato dentro la fuga buona. Sedici uomini al comando, fra i quali il francese Chavanel, con il quale divideva il miglior palmares nell’inferno del nord. Quel che accadrà dopo dimostrerà che, oltre ad un po’ di fortuna, oggi l’australiano si è avvalso di gambe eccezionali e di una grande sagacia tattica. Va detto infatti che la bagarre, che in gruppo si è sviluppata molto presto, ha lasciato ben poco spazio al tentativo mattutino.

Ecco che Hayman è sempre saltato sul treno giusto, spendendo il necessario e conservando la lucidità che gli ha consentito di gestire il finale affrontato con quattro uomini, dal blasone di un’altra categoria dalla sua, scremati dalla sfuriata di Vanmarcke nel terribile Carrefour de l’Arbre.

Hayman non si è fatto intimidire anzi si è dimostrato il più pronto a rintuzzare l’ultimo tentativo di Boonen proprio in prossimità dell’ultimo chilometro e poi dentro il velodromo è andato incredulo ad aggiudicarsi autoritariamente un volata nei fatti senza storia. Splendida vittoria in una avvincente Roubaix!
Andiamo ai battuti, cominciando dal primo: Tom Boonen.

Il belga ha disputato una Roubaix maestosa, conscio di non avere la forza di un tempo per uccidere la concorrenza sul pavè, ha sfruttato al meglio una frattura del gruppo nel settore 20- Maing a Moncheaux sur Ecaillon- quando mancavano ben 114 chilometri all’arrivo.

Sotto sua precisa indicazione il coequipier Tony Martin ha imposto per chilometri un ritmo che ha costretto ad uno strenuo inseguimento i pesci grossi rimasti dietro: Cancellara e Sagan.

Lo svizzero, grande favorito della vigilia, ha dovuto sfinire Stuyven per restare a galla. Davanti infatti l’azione, dopo qualche tentennamento iniziale, riceveva linfa anche dai Lotto Jumbo di Vanmarcke e dagli Sky di Rowe e Stannard. Il tentativo di rimonta si spegneva nel settore di Mons en Pevele dove una caduta di Cancellara toglieva agli inseguitori il carburante più pregiato. Nel finale poi Boonen si è ben difeso dagli attacchi del connazionale Vanmarcke e di Stannard, nulla potendo invece opporre al vincitore, che gli ha tolto la soddisfazione del quinto successo, a dimostrazione che in questo splendido sport non tutte le storie sono a lieto fine. 
Stannard ed i suoi hanno disputato un’ottima corsa. Forse gli è mancato un pizzico di fortuna viste le carambole con le quali si sono autoeliminati i compagni di casacca Moscon e Puccio ed hanno obbligato Rowe ad uno sforzo supplementare per rientrare. Nel concitato finale, soprattutto le forze intatte dell’inglese sarebbero servite. Vanmarcke ha perso l’occasione della vita mancando il colpo del ko sul pavè del Carrefour. Al belga, grande combattente, sembra mancare sempre un soldo per fare una lira. Credo non possa ritenersi soddisfatto della sua corsa e del quarto posto finale. Comunque ad avercene di corridori così.
Sagan e Cancellara, una caduta in gruppo li ha costretti ad un lungo ed infruttuoso inseguimento. Davanti erano rimasti una quarantina di corridori assieme a quel diavolo di Boonen ed a Stannard, Rowe e Vanmarcke. Troppi. Non so cosa sia successo esattamente ma qualcosa mi dice che non si resta fuori da una compagnia così nutrita solo per sfortuna.

Fra i nostri ottima la prova di Puccio e Moscon al servizio di Stannard e Rowe. Il primo addirittura era dentro l’azione buona, sin dal primo mattino, assieme al vincitore Hayman. Purtroppo due banali scivolate li hanno tolti prematuramente fuori dai giochi, togliendo loro la soddisfazione di strappare probabilmente anche un buon piazzamento.
In ogni caso e soprattutto in ottica futura non possiamo che guardare con ottimismo la prestazione del giovanissimo Gianni Moscon.

Che sia lui l’uomo nuovo per le corse del pavè?

Non ci resta che sperare ed incrociare le dita.

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