Catania Tattoo Convention 2018. Alle Ciminiere con successo la seconda edizione

Grande presenza di pubblico nel riuscito Festival del Tatuaggio, due giorni nel salone fieristico delle Ciminiere di Catania. Musica, Burlesque, Moto, Tecnologie e Medicamenti, Costumi, Arti e Mestieri e …tanto Tattoo d’autore. GLOBUS Magazine e GLOBUS Television presenti all’importante kermesse.DSC_0439 (Copia)

Lady Kant (Roberta Pennisi) con Voodoo Doll, le Regine del Burlesque-Show

DSC_0488 (Copia)Sono stati due giorni dedicati all’ arte del tatuaggio ed a tutti i suoi appassionati.

Sabato 17 e domenica 18 marzo all’interno dell’ente fieristico Le Ciminiere si è svolta la seconda edizione del “Catania Tattoo Convention“. Un evento che ha coinvolto ben più di 140 tatuatori provenienti da tutta Europa, un Festival del Tatuaggio che ha suscitato la curiosità  di adulti e bambini, famiglie italiane e straniere con bebè a seguito, cultori di moto d’epoca, amanti del vintage attratti dagli stand dei “barber shop”  i  nuovi barbieri dal sapore un po’ rétro e di tendenza, appassionati di rock and roll, e naturalmente gli amanti dell’antica arte del tatuaggio. Uzeda, Melotones e Dale Rocka and The Volcanoes le band.DSC_0221 (Copia)

All’interno del centro fieristico sembrava che il tempo si fosse fermato negli anni 40, gli anni della seconda Guerra Mondiale in cui sfrecciavano nei cieli i rumorosi bombardieri che riportavano sulla carlinga, sotto la postazione del pilota, brillanti disegni di ammiccanti Pin Up, quasi ad auspicare un felice rientro dalla loro missione.
DSC_0228 (Copia)Ed ecco infatti scorgere tra gli stand dei tatuatori biondi e muscolosi militari provenienti dalla Base Americana di Sigonella ancora sotto l’effetto dell’indimenticabile periodo storico della riscoperta del corpo femminile da immortalare appunto con un tatuaggio sulle loro braccia muscolose, e non veniva affatto difficile immaginarli rientrare in base a bordo di una moto con su scritto “Best wishes for all you soldiers out there! Xxx Bettie”!!

DSC_0288 (Copia)                                                       Hi Glenda!
GLOBUS Magazine e GLOBUS Television come sempre presenti.

DSC_0525 (Copia)                      Giuseppe Orlando – Liutaio e storico armiere della musica!
Il tatuaggio nei secoli ha sempre rappresentato un’appartenenza, un’ ideologia da voler rimarcare sul proprio corpo, la parola tatuaggio trova la sua origine nelle lontane isole dell’arcipelago polinesiano, il termine originario è “tatau” che letteralmente significa battere, picchiettare, infatti indica il  picchiettare del legnetto sull’ago per bucare la pelle. Bisogna ringraziare il leggendario Capitano James Cook che riportava su un diario le esperienze che ricavava  dalle sue esplorazioni alla scoperta dell’Oceano Pacifico, da queste memorie si ottiene  l’accurata descrizione della tecnica del tatuare degli indigeni polinesiani.

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Tra gli stand giravano dei volantini informativi, in quanto l’arte del tatuaggio oggi segue delle normative igieniche molto rigide, in modo da rendere questa pratica piuù che sicura, diversamente è bene sapere che se  gli aghi utilizzati non sono usa e getta e  tutti gli strumenti  perfettamente sterilizzati, è possibile incorrere in gravi infezioni o  in malattie del sangue, come l’epatite o addirittura l’aids.DSC_0316 (Copia)

Ormai il mondo del “picchiettio sull’ago” naviga su binari protetti, e il tatuato usa il proprio corpo come se fosse una tela da abbellire o riempire di simboli, disegni tribali, fiori, ma anche teschi o croci cristiane, tutto scelto talvolta, in base al proprio stato d’animo o all’idea di appartenza che di se stessi si vuol dare.

Anticamente nelle tribù erano i Re o i nobili  a tatuarsi, proprio per affermare la loro posizione sociale, il popolo egiziano usava il tatuaggio nei riti funebri, i legionari riportavano sul braccio il nome del loro generale, i cristiani avevano segnata in fronte un tau, la figura delle croce di Cristo, e ancora i galeotti nostrani immortalavano sul braccio il volto della loro mamma o della Santa Patrona della loro città, quasi a protezione perenne.DSC_0263 (Copia)

Insomma, per i cultori del tatuaggio la loro figura impressa deve comunicare probabilmente ancor prima dello sguardo, è come se in un mondo virtuale l’immagine  scelta fosse un post irremovibile sulla propria bacheca, si, irremovibile, perchè i tatuaggi non si possono rimuovere facilmente ed alcuni non del tutto e bisogna ricorrere ad un dermatologo competente o ad un chirurgo estetico.

DSC_0346 (Copia)Eppure si è scoperto che in un tempo molto lontano, circa 5300 anni fa questa pratica del picchettio sulla pelle veniva utilizzata a scopo terapeutico per placare i dolori, tatuando dei disegni strofinando del carbone polverizzato su incisioni verticali delle pelle.

DSC_0322 (Copia)E’ triste pensare che il tatuaggio oggi, tra i ragazzi delle nuovi generazioni potrebbe essere solo una moda. In Giappone L’Irezumi, ovvero l’arte dei tatuaggi, ha una tradizione antichissima. I disegni venivano utilizzati per scopi decorativi e spirituali, il tatuatore maestro giapponese dell’Irezumi (immissione di pigmenti colorati sottopelle con aghi di acciaio fissati ad una bacchetta preferibilmente di bambù) era considerato un guru da osannare e rispettare. DSC_0348 (Copia)Eppure ai nostri giorni nel paese del Sol Levante il tatuaggio non e’ ben visto, ritenendo il corpo tatuato non puro, a tal punto da vietare l’ingresso delle persone tatuate nelle piscine pubbliche o nei bagni termali.

DSC_0283 (Copia)Quanti spunti di riflessione da questo festival, ricco di colori e vecchie tradizioni, eppure dovrebbe essere molto più semplice saper essere se stessi senza la necessità di volersi identificare in un gruppo d’appartenza, o no? DSC_0498 (Copia)

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