Catania, tra mercato e scheletri del passato

Il mercato impazza, il Catania osserva. Le occasioni non mancano, ma attenzione agli scheletri del passato che potrebbero tornare d’attualità nel prossimo futuro.

Scheletri

Territorio periglioso il mercato. Un ambiente in cui tutto, o quasi, è lecito, in cui si assiste ad una continua lotta fra squali, predatori di innata pericolosità, pronti a “scuoiarsi” per raggiungere il proprio obiettivo. Non un territorio per deboli di cuore o per chi difetta di personalità il mercato. Ci vuole pazienza, sangue freddo, istinto da predatore e capacità di saper bluffare. Sedersi ad un tavolo per discutere di una trattativa è come immergersi in una partita di poker, in cui leggere le intenzioni e le carte del tuo “interlocutore” è affare vitale, in cui bisogna centellinare aggressività, senza perdere la spavalderia. Pochi sono gli eletti capaci di “fare il mercato”. Il Catania, dal canto suo, lì nella “sala dei bottoni” vede seduto colui che in materia di affari, trattative, contenziosi e chi più ne ha più ne metta, ha una marcia in più. Pietro Lo Monaco lo ha dimostrato con i crudi fatti. Il Catania d’alta quota nella massima serie è una sua creatura. Nulla sarebbe stato possibile senza la sua oculata gestione economica, fattore che ha portato alla creazione del centro sportivo di Torre del Grifo, il vero top player rossoazzurro. Insomma, il Catania, il pescecane per antonomasia in materia di calciomercato, nell’accezione migliore del termine, ce l’ha in casa.

Ma difficile è affrontare la realtà quando questa non è dipesa da tue decisioni. L’avvento di Lo Monaco alle falde dell’Etna, sia nella prima che nella seconda occasione, ha sempre rappresentato un momento di rottura con il passato, un tentativo di ripartenza, da affrontare con serietà ed abnegazione. Con una sostanziale differenza. Se la prima “venuta lomonachiana” ha dato il là ad un progetto che partiva da zero, da una nuova proprietà, con davanti solo il futuro e la magnificenza delle ambizioni, la seconda venuta estiva dell’AD rossoazzurro ha avuto l’onere di scontrarsi con la dura pietra delle macerie lasciate dal passato. Perché Lo Monaco, da scafato dirigente, guarda ciò che lo circonda, aspetta l’occasione, sa come e quanto sbilanciarsi in sede di trattative. Ma sa anche che, prima o poi, dovrà affrontare gli scheletri ereditati dalle passate gestioni. Lui stesso è stato chiaro, durante la conferenza stampa di presentazione di Giovanni Marchese: “abbiamo risolto mille problemi, ma a giugno ne dovremo affrontare degli altri“. Lottare col passato, la conditio sine qua non per restaurare l’impero rossazzurro.

Il caso Castro ha dimostrato come gli errori e le inadempienze passate possano avere forti ripercussioni sul presente. Quei sei punti di penalizzazione (c’è un -1 dovuto ad inadempienze amministrative) sono una zavorra cui il Catania non si potrà liberare, un palla di piombo saldata alle ali delle ambizioni. Errori tattici e tecnici fanno parte del gioco, errori passati anche, ma fanno ben più arrabbiare e aprono la porta ai rimorsi. Se però un accordo con il Racing di Avellaneda riguardo Lucas Castro è stato trovato, nonostante la pena comminata dalla FIFA, all’orizzonte ci sono due annose questioni che portano il nome di Fabian Rinaudo e Alessandro Rosina.

Per il primo, il sodalizio etneo dovrà sborsare circa un milione e mezzo di euro allo Sporting Lisbona, cifra attualmente fuori portata o quasi. Ci vorrà tanto lavoro diplomatico con il club portoghese, nella speranza che si possa ottenere una dilazione del pagamento, in modo da indorare la pillola. Per quanto riguarda il fantasista oggi alla Salernitana, il caso è simile. Quest’estate, con il suo trasferimento in Campania, sembrava essere calato il sipario sul burrascoso rapporto tra Rosina ed il Catania. Il Collegio Arbitrale aveva condannato gli etnei a pagare circa 150mila euro al giocatore. Un obbligo non ancora ottemperato, secondo quanto fanno emergere alcune indiscrezioni. Se il Catania non dovesse sborsare quanto pattuito si potrebbe andare incontro ad una multa o, nel peggiore dei casi, ad una nuova penalizzazione.

Insomma, la situazione è ben lungi dall’essere tutta rose e fiori, ma ciò era ampiamente noto. Il Catania è attivo sul mercato, ha l’obiettivo di rinforzare la rosa in vista della seconda parte di stagione e vuole centrare il salto di categoria entro due stagioni. Ma sullo sfondo ci sono gli scheletri, nasconderli ancora non potrà essere fatto, bisognerà affrontarli, dando libero sfogo alla spavalderia di cui sopra. La rinascita passa anche, e sopratutto, da questo.

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