CATANIA, LA POLIZIA POSTALE INCONTRA GLI ALUNNI DELL’ALBERGHIERO

Incontro tra studenti dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania e la Polizia postale per parlare di legalità e delle insidie nel web

L. Battiato, A. Francini, D. Di PIazza, M. Arena, A. Micciulla, M. La Rosa
L. Battiato, A. Francini, D. Di PIazza, M. Arena, A. Micciulla, M. La Rosa

Accolto con interesse all’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, nel plesso di via Raccuglia, l’incontro con gli studenti per parlare di legalità e insidie web. Anche quest’anno riprende l’attività educativa della Polizia Postale nelle scuole, puntando sul confronto per contrastare i fenomeni di pedopornografia, cyber bullismo e orientare i giovani a saperli gestire. Il questore di Catania, Alberto Francini, che ha a cuore la tutela e il bene dei giovani, insieme al dirigente del Compartimento di Polizia Postale, Marcello La Bella, conducono attività formative e informative per diffondere conoscenza, renderli consapevoli e responsabili dell’uso dei mezzi informatici.

È nostra tradizione avere contatti con le scuole – afferma Francini  e trattare temi inerenti reati sul web e bullismo attraverso i nostri migliori specialisti. A Catania siamo attrezzati con il dirigente della Polizia Postale, Marcello La Bella, uno dei massimi esponenti del settore a livello nazionale”.

La Polizia Postale compie vent’anni quest’anno ed è la polizia del futuro, si calcola che nel giro di 5-10 anni i reati saranno tutti quelli che passeranno attraverso web telematici. “Il Ministro dell’Interno è particolarmente interessato a questo settore – aggiunge Francini – attivando cospicui investimenti in infrastrutture per fronteggiare questo fenomeno, che sarà prevalente nel settore della criminalità dei prossimi anni”.

M. La Bella e A. Francini
M. La Bella e A. Francini

Il dirigente della Polizia Postale, Marcello La Bella, ha intrattenuto i ragazzi su come affrontare ed evitare pericoli che corrono andando sul web senza adeguate formazione. “La polizia postale da tempo è impegnata – chiosa La Bella – in una serie di azioni di contrasto reale a tutti i fenomeni illeciti sul web; operiamo attraverso la prevenzione incontrando i ragazzi nelle scuole e addirittura partiamo dalle primarie, perché non meno consapevoli del web, ed evitare un domani non solo vittime, ma anche autori di reati. Abbiamo chiuso un operazione importante in questi giorni a livello nazionale sulla pedofilia – dichiara La Bella – questo conferma, intensifica e non abbassa la guardia di vigilanza sul web e anche sulla pedofilia online”.

Francini, coinvolgendo gli studenti, li invita alla riflessione, poiché la scuola è uno dei momenti più importanti di aggregazione: “Collaboriamo non solo con lezioni frontali su questi aspetti, ma anche con attività di inserimento nel tessuto sociale – chiarisce Francini – in questo caso tessuto scolastico, per avere con voi  scambio di opinioni. Il vostro mondo è diverso da quello degli adulti, vi approcciate alla vita a ragionare, ai social, al web con modalità differenti; noi adulti abbiamo un’altra impostazione e vogliamo fornire il nostro contributo attraverso l’unica specialità delle forze di Polizia che per legge è stata individuata come referente, la Polizia Postale, non solo per gli aspetti repressivi legati alle insidie del web, ma anche per tutto ciò che riguarda la divulgazione delle buone prassi, affinché l’uso di questi mezzi di pratica comune e insostituibile sia effettivamente utile e non possa nascondere insidie per chi lo pratica”.

Molto condiviso il discorso del questore, che continua: “Il web va gestito e incentivato, è la società del futuro; in passato si procedeva a un passaggio generazionale ogni 30, 50 anni: cambio di modalità di interventi nel sociale, cultura, lavoro, scuola in tutte le nostre attività umane. Attualmente questo cambio ha dei tempi molto più aggregabili, fra due anni ci sarà un mondo diverso e fra 5 un mondo inimmaginabile, perché la velocità con cui avvengono questi processi è fulminea. Noi possiamo cercare di navigare e stare sulla cresta dell’onda come i surfisti, galleggiare e non essere travolti, è il massimo risultato, perché tutto quello che ci diciamo oggi, fra due anni, non avrà più la stessa valenza”.

Il dirigente postale La Bella, rivolgendosi alla platea degli studenti, utilizza slide che rappresentano il nostra pianeta intersecato da linee, una grafica del mondo senza confini. Spiega: “Voi utilizzate un app, scrivete qualcosa, postate qualche video, qualche immagine, usate Facebook, li mettete alla visione di tutto il mondo e non potranno essere più cancellati; attualmente tutte le truffe si sono amplificate” e procede con una serie di esempi”.

Il dirigente scolastico, Daniela Di Piazza, sottolinea brillantemente: “Il bullismo è un comportamento illegale che porta gravi conseguenze, voi siete abilissimi con le nuove tecnologie, imparate a non abusarne. Questo evento rappresenta un segnale forte: le istituzioni e la polizia significa che sono con noi, a tutela, a favore dei giovani e della cittadinanza; le forze dell’ordine vanno viste come amici e mai come persone avverse, in loro possiamo trovare rifugio nel momento di difficoltà. Coloro che sono vittime del cyber bullismo o quant’altro possono riferire quanto accaduto subito ai docenti referenti, che sono sempre vicini”.

Dopo l’interessante relazione del dottor La Bella, che ha intrattenuto i ragazzi su temi familiari informatici con cui ci si confronta quotidianamente, il questore invita a uno scambio di vedute, un interessante dibattito e il professore Mario La Rosa chiede consigli e come comportarsi con i ragazzi bulli. Francini risponde: “Far capire le conseguenze gravi dal punto di vista giuridico a cui vanno incontro a 14 anni non imputabili, ma dopo 14 subisce stesse conseguenze di un adulto invece di essere denunciato dalla Procura della Repubblica va al Tribunale dei Minori, una banale denuncia avrà riflessi nel futuro: concorsi, selezioni, tutto ciò risulterà sempre, e avrà il suo peso nelle valutazioni”.

Intervengono gli studenti Francesco TerminiMascali Fabrizio e Gaetano Sciuto chiede se si possono oscurare i siti inquietanti, Francini risponde: “Non si può oscurare nulla”.

Feedback positivo, tutti hanno partecipato attivamente, un’accoglienza impeccabile coordinata dai responsabili di plesso, Margherita Arena e Antonio Micciulla, con la referente bullismo plesso via Raccuglia, Lidia Montopoli. È stato somministrato un questionario report, che lancia un “social code”, una sorta di bon ton digitale per fare capire che dietro schermi e tastiere ci sono persone in carne e ossa e con un cuore da maneggiare con cura.

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