Catania-Foggia: tra intrecci ed ambizioni

Due squadre che attraversano momenti contrapposti, ma che nella sfida del “Massimino” si giocano molte delle loro carte alla ricerca del raggiungimento dei rispettivi obiettivi.

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calciocatania.it  (Nella foto, la rovesciata di Fornito della gara d’andata. La palla impatterà con la traversa e toccherà la linea di porta, probabilmente varcandola del tutto)

Catania e Foggia. Due regine di questa Lega Pro, dal passato glorioso e dal presente enigmatico, colmo di voglia di riscatto e di rilancio. Catania e Foggia. Due piazze calde, che amano il calcio e la propria squadra. Due tifoserie che dell’appartenenza, del sostegno, del giubilo dei rispettivi colori hanno fatto uno stile di vita. Successi, cadute, risanamenti e ripartenze. Fattori che accomunano Catania e Foggia. Ma oggi più che mai esistono alcune sottili differenze, che rendono la gara domenicale ricca di spunti, di curiosità. Perché Catania e Foggia, oltre che dal motore immobile delle ambizioni, sono unite da intrecci particolari, fattori che trasformano lo scontro del “Massimino” in una partita sui generis. In barba ai pronostici, in barba alla classifica ed al momento di forma, una sfida come quella tra gli etnei ed i “satanelli” è sempre particolarmente complicata da “anticipare”. Certo, i rossoazzurri attraversano un momento di crisi, reduci da tre sconfitte consecutive e bisognosi di un successo quasi fosse ossigeno per porre fine a questo lungo stato catatonico; i rossoneri, d’altro canto, vengono da ben cinque vittorie di fila, nove nelle ultime dieci partite. Ultima vittima il Lecce, in uno scontro diretto che potrebbe aver consegnato alla formazione di Stroppa il lasciapassare verso la tanto agognata serie B.

Una partita che nasconde dentro di sé tante altre “mini-sfide”. Basti pensare ad Andrea Russotto. A lungo corteggiato dalla formazione pugliese, il calciatore romano si è impuntato, ha deciso di non lasciare Catania, di prendere, insieme ai compagni, ciò che spetta a squadra e città. Il Direttore Sportivo del Foggia Di Bari non ha mai nascosto l’ammirazione per l’ex Napoli, da lui definito come un vero e proprio top player della categoria. Corteggiamenti, ammiccamenti, occhiolini che non sono stati propedeutici ad un “appuntamento galante”: Russotto è rimasto fedele all’amore corrente. Ecco perché la sfida di domenica, per lui, avrà sapore particolare: confermare i motivi per cui il Foggia lo ha così tanto inseguito, fare male allo spasimante di sempre a suon di giocate, assist e magari gol. Dall’altra parte c’è Davide Agazzi. Il centrocampista classe ’93 è dotato di talento cristallino, fa delle geometrie e del fosforo il suo pane quotidiano. Un potenziale enorme, rimasto inespresso a Catania durante la scorsa stagione e che, pian piano, sta cominciando a sbocciare in quel di Foggia. 28 presenze ed una rete messa a segno con la maglia rossoazzurra, in un’annata disgraziata, la peggiore possibile per un ragazzo bisognoso di tranquillità per far fruttare le sue qualità. Un addio amaro, ma necessario. Ora la Puglia, la maglia rossonera ed il sogno serie B.

E dire che insieme ad Agazzi, il centrocampo del Catania dello scorso anno avrebbe potuto vedere protagonista anche Antonio Junior Vacca. Corteggiato dagli etnei per tutto il mercato estivo, convinto ad approdare alle falde del vulcano e poi abbandonato, un accordo raggiunto ma mai formalizzato. Vacca, poi, decise di fare le fortune del Foggia ed i risultati gli stanno dando ragione. Un piccolo rammarico in una stagione, quella passata, colma di eventi rammaricanti. Infine, Matteo Di Piazza. La storia dell’attaccante classe 88′ e del Catania è colma di episodi particolari, di matrimoni impostati, ma mai portati a conclusione. Di Piazza nasce, calcisticamente parlando, proprio a Catania. Poi passa al Savona e da lì comincia un’odissea che lo porta a vestire svariate maglie, fino all’esplosione, avvenuta un po’ in ritardo viste le potenzialità, dello scorso anno ad Agrigento. Il passaggio al Vicenza, la grande occasione chiamata serie B, ma il poco spazio trovato e la nuova “messa sul mercato”. Tante pretendenti a gennaio per lui, una su tutte il Catania. L’accordo può essere trovato, d’altronde sulla panchina rossoazzurra c’è Rigoli, per lui fondamentale ai fini dell’esplosione definitiva. Sembra fatta, ma si intromette il Foggia. La situazione di classifica e gli obiettivi dei pugliesi spingono Di Piazza a scegliere i “satanelli”. Lo Monaco non la prende bene, si dice perplesso della scelta del giocatore. Di Piazza non le manda a dire e risponde per le rime (leggi qui). Ora la gara contro il Catania e la promessa di segnare un gol. Come se la sfida non fosse già tesa di suo.

Insomma, intrecci su intrecci che renderanno la gara di domenica particolarmente interessante. Il tutto condito dalle ambizioni: il Catania per riagganciare la zona playoff, il Foggia per continuare a volare verso la cadetteria. Sarà una sfida di Lega Pro che poco avrà a che fare con la Lega Pro. E non si tratta di mere frasi fatte.

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