Catania: fermato un rumeno all’aeroporto

Fermato un rumeno all’aeroporto di Catania. Siglato oggi il protocollo di intesa tra polizia, Asec, Sidra e Sac aeroporto di Catania. 

TUDORACHE Ion, Romania 27.05.1987

Nella giornata di ieri, agenti della Polizia in servizio presso l’Aeroporto V. Bellini di Catania hanno arrestato il 31 enne cittadino rumeno Ion Tudarache sul quale pendeva un mandato di cattura emesso, dalla Procura della Repubblica di Locri, per ricettazione,dovendo scontare la pena inflittagli di 6 mesi e 15 giorni di reclusione.
L’uomo, che proveniva da Bucarest su un volo Blu Air, è stato bloccato al controllo dei documenti, all’interno della sala Arrivi Internazionali.
Al rumeno  è stato notificato il provvedimento restrittivo e, ultimate le formalità, è stato rinchiuso nel carcere Piazza Lanza. 

Sono stati siglati oggi alla Questura di Catania i protocolli d’intesa tra Polizia di Stato e le società ASEC S.p.A., Sidra S.p.A. e SAC Aeroporto di Catania per la prevenzione e ilcontrasto dei crimini informatici, a tutela dei sistemi di gestione dei servizi critici per la fornitura e distribuzione di gas, acqua e di supporto del traffico aeroportuale.
questura ct
Le convenzioni sono state firmate, ciascuno per il rispettivo Ente, dal dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sicilia Orientale V Marcello La Bella e dai Presidenti di SAC Aeroporto di Catania Daniela Baglieri, Sidra
S.p.A Alessandro Corradi, ASEC S.p.A. Francesca Garigliano, alla presenza del Questore di Catania  Alberto Francini.
Con questi accordi, le parti si impegnano ad adottare procedure di intervento e di scambio di informazioni utili a contrastare più efficacemente i crimini informatici, anche di matrice terroristica, con finalità di interruzione dei servizi di pubblica utilità, di indebita sottrazione di informazioni o di qualsiasi ulteriore attività illecita.
I sistemi informativi per la gestione del servizio idrico, del gas e dei servizi di
trasporto in ambito aeroportuale, sono identificati quali “servizi critici” dalla c.d. “Direttiva NIS”, recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione. In tale ambito, le convenzioni firmate oggi si ispirano al principio di sicurezza partecipata, al fine di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse del Sistema Paese a vantaggio dell’intera collettività.
La Polizia di Stato svolge già da tempo, in via esclusiva, tramite il C.N.A.I.P.I.C.,
Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, una rilevante attività di
prevenzione e repressione dei crimini informatici – sia che si tratti di reati comuni, o di
criminalità organizzata, o di natura terroristica – che hanno per obiettivo le infrastrutture
informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale.
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