I catanesi e la solidarietà: Umbertata 2019

L’Umbertata giunta alla sua ottava edizione, da luminosità, ancora una volta, a questa città che ama ritrovarsi per condividere momenti di reale aggregazione sociale

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Un progetto promosso dalla Parrocchia del Crocifisso dei Miracoli di Catania, che fonde gli intenti dei cittadini che con le loro azioni propositive, desiderano portare avanti una città che può cambiare in meglio e che crede ancora nella cultura.

L’Umbertata che si è svolta il 18 e il 19 maggio in piazza Ettore Majorana, ci mostra una Catania che nonostante il notevole dissesto comunale, non si rassegna e non cede allo sconforto, una metropoli meridionale che riesce a pensare ancora al futuro, puntando sulla solidarietà.

Un evento che mette l’accento sull’importanza della condivisione collettiva, della socializzazione non virtuale. Così, grazie alla realizzazione di una lunghissima tavolata sociale, sabato sera la via Umberto, nell’area antistante la piazza, si è trasformata in un luogo di convivio tra sorrisi, buon vino, quattro chiacchiere e nuove amicizie.

Tanti gli avvenimenti che si sono susseguiti nell’arco dei due giorni, con l’immancabile presenza sul palco del bravissimo conduttore Emanuele Bettino.

Spettacoli di danza, musicali, teatrali, arte di strada, hanno “trascinato” positivamente, le famiglie presenti.

Di rilievo l’incontro-dibattito con Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e presidente di Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia.

Slogan della manifestazione “Chi cuce il filo della speranza”, uno stimolo per ricucire lo “strappo” sociale in cui viviamo per poter dare nuovamente le ali alla speranza, anche dei cittadini più piccoli che ancora non possono avere voce in capitolo.

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Ed è sotto la luce di questo riflettore che noi di Globus Magazine abbiamo incontrato ed intervistato Bianca Caccamese, creatrice del progetto Kids Trip-

Come nasce Kids Trip ?

Kids Trip nasce dal desiderio di condividere con altri genitori le attività che io ho sempre fatto con i miei figli.

Quando ho iniziato a cercare attività per bambini da proporre a mio figlio maggiore che aveva circa 3 anni,(oggi ne ha 9) ho scoperto tante belle realtà che offrivano attività di qualità per bambini: (letture, spettacoli, laboratori), così ho iniziato a frequentarle con i miei figli. Nel tempo ho pensato che potesse essere utile condividere queste esperienze con altri genitori e quindi raccontarle in un blog. Ed ecco che la prima cosa che è nata è stato un blog nel 2006.

Grazie all’agenzia Industria 01 quell’anno Kids Trip ha un brand ed un volto che rappresenta l’idea di un bambino che va in giro con una mappa.

Dopo la nascita del blog e del brand, quando ho visto che tanti genitori leggevano il blog e mi chiedevano informazioni, mandando tanti messaggi, ho pensato di farlo crescere e farlo diventare un vero e proprio sito internet nel quale raccogliere non solo le informazioni sugli eventi a misura di bambino ma anche le strutture adatte a famiglie con bambini.

Kids Trip è una piattaforma integrata di servizi rivolti ai bambini e alle loro famiglie, l’idea di proporre attività a misura di bambini nasce da un’esigenza personale?

L’idea di parlare anche di strutture (ristoranti, alberghi, musei) a misura di bambini nasce dalla mia esperienza fatta in giro per l’Italia e l’Europa, dove i locali hanno servizi e dotazioni per rendere il soggiorno delle famiglie con bambini piacevole. Nasce così l’idea di un marchio di qualità Family friendly da riconoscere a quelle strutture virtuose che hanno queste attenzioni. Quindi nel sito internet inizia la mia campagna di mappatura delle strutture a misura di famiglia in città.

A questo si aggiungono poi gli itinerari per bambini alla scoperta della città,ed i nostri “Kids Trip Family friendly”, che sono itinerari pensati per i bambini e occasioni preziose per tutta la famiglia per andare a visitare i luoghi e i monumenti della nostra bella città e scoprirli in modo divertente

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Che difficoltà hai incontrato nel realizzare il tuo programma ?

Le difficoltà incontrate sono certamente nel coinvolgimento delle strutture, perché in Italia e soprattutto al Sud, siamo davvero molto indietro rispetto alle regioni del nord e di tutto il resto d’Europa ,nell’accoglienza a misura di bambino. Le nostre strutture non hanno servizi e dotazioni che rispondano a qualità Family friendly ed i ristoratori, in particolar modo, non hanno voglia di coccolare le famiglie con bambini perché pensano siano i clienti peggiori ! Non capendo che se le famiglie con bambini venissero accolte adeguatamente (fasciatoio in bagno, area gioco, intrattenimento al tavolo) farebbero felici sia i genitori che i figli. In una corretta progettazione ambientale- pro famiglie,i bambini non “disturberebbero”, stimolando così i genitori a ritornare nello stesso posto, ed i consumatori soddisfatti diventerebbero repeaters.

Che attività per i bambini avete proposto in questa edizione?

Il gioco dell’Oca, ispirato alla città dell’elefante il libro edito da Splen. Un gioco con un dado gigante le cui prove da superare e gli indovinelli posti ai bambini che aderiscono, sono delle domande culturali sulla città di Catania, sui suoi personaggi, i suoi monumenti, o le sue tradizioni culinarie. Un’attività ludica ispirata al libro sopracitato, quasi a voler immaginare un tour attraverso la storia di Catania.

In che modo si sposa l’ Umbertata con il tuo progetto?

Il tema della speranza che caratterizza questa edizione dell’ Umbertata è un tema che appartiene anche a kidstrip.

Il lavoro che svolgiamo sul territorio, sia di sensibilizzazione verso un’accoglienza più a misura di bambini, sia di coinvolgimento e approfondimento culturale con i bambini stessi è messo in opera al fine di poter offrire loro una città migliore.

Non si può non concludere questa intervista riportando una frase di Bianca Caccamese che racchiude tutto il senso dell’evento:

“Credo inoltre che per amare la propria città, averne cura e rispettarla, sia necessario conoscerla, conoscere tutte le sue bellezze. Ed è per questo che bambini e cultura vanno a braccetto con la speranza.”

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