Caro Gesù mi ricordo quando ero bambino ‘a prayer’ Carlo Massarini

Caro Gesù, io mi ricordo quando ero bambino in un paese lontano

 Adeste Fideles 
‘a prayer’ di Carlo Massarini

Perseverance, peace, love, devotion, and many more!

Caro Gesù, so che sei arrivato da poco, a malapena hai visto mamma e papà e c’hai un sacco di gente che ti sta venendo a trovare, e c’è un re – piccolo uomo, per carità – che ti vorrebbe fare secco al più presto. Però, appena c’hai’n pò di tempo, vorrei ricordarti che se non ci dai ‘na mano tu, qui siamo proprio nel letame. 
Ti prego, caccia i mercanti dal tempio: si stan vendendo questa nostra terra, dopo essersi venduti loro e tutti i loro sodali. Sii buono, aiuta a rialzarsi tutti quelli che la vita, la sorte, la gente intorno ha umiliato, senza motivo, e in confronto ai quali Lazzaro era vivo e vegeto. Sii generoso, e moltiplica non solo i pani e i pesci che non tutti hanno da mangiare, ma anche la volontà e il fosforo nelle nostre capocce, che ne abbiamo un bisogno tremendo, ora che tutto si fa più difficile.
Posso dirti che a me questa storia di Maria Maddalena, prostituta redenta, mi è sempre piaciuta? Però sai anche tu che ci stanno tante donne, non necessariamente prostitute, che ogni giorno rischiano la pelle, magari dentro casa, e che non hanno nessuno che le protegga: ecco, hai capito, vigila e se serve bastona. 
Insomma, Nazzareno, potremmo andare avanti per un bel pò – sai che c’è ancora un sacco di gente che ammazza e fa porcate immonde nel nome tuo e degli altri santi e profeti che sono arrivati dopo? – ma non voglio tediarti, proprio adesso che è l’ora della poppata e giustamente c’hai da fà. Solo un’ultima cosa: di gente che se ne lava le mani, fottendosene della giustizia e della verità, ne troverai tanta, prima ancora di quel console romano che sai.

Sarebbe fantastico, un vero miracolo, se le mani a questi non si pulissero più, e tutti da lontano potessero vedere e distinguerli: il ritorno del sentimento della vergogna, questo sì che sarebbe rivoluzionario. 
Comunque vada, grazie di darci l’opportunità, nonostante i disastri che combiniamo quotidianamente, di rincominciare daccapo ogni anno, ogni giorno.

 

Ti dedico questo canto che mi ricorda quando ero bambino e Natale era un sacco di belle canzoni che cantavo a scuola con la neve tutto intorno in un Paese lontano.
All’inizio sembrano i Blood Sweat & Tears, ma questa te la spiego dopo. 
Venite, fedeli, l’Angelo c’invita ...Let it be!
 
 “Adeste Fideles” is the name of a hymn tune attributed to English hymnist John Francis Wade (although the exact authorship is unknown and disputed) in 1743. E’ un canto tradizionale natalizio molto noto di cui non si conosce con precisione il compositore.
Meno conosciuta la versione in italiano, viene solitamente proposta in lingua latina.

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