Carnevale in Friuli 2014

Tra tradizioni e folklore, il Carnevale si accende di colori e musica

Anche quest’anno si è rinnovata la tradizione Muggesana del Carnevale, con le sfilate delle maschere, dei carri spettacolari preparati ad arte dalle compagnie e dei vari eventi.

Il “Carnevale Muggesano” ha una tradizione secolare da sempre sostenuta dalle autorità cittadine, infatti già nel 1420 si sovvenzionavano quelle “società”, che ora chiamiamo Compagnie, con un ducato se avessero speso almeno il triplo per i musicanti (gli attuali complessi bandistici): “PRO SOLATIO JUVENTUTIS TEMPORE CARNISPRIVY DONETUR UNUS DUCATUS QUILIBET SOCIETATI QUE TIBICINES CONDUXEIT MAJORI PRECIO TRIUM DUCATORUM”.

Le Compagnie si sono date dei nomi categoricamente in dialetto “Bartuele, Bellezze Naturali, Brivido, Bulli e Pupe, Cavernicoli, Cornelio, Falische, Fortebraccio, Grisa, La Bora, Lampo, Mandrioi, Ongia, Più che Cisti, Spasimo, Spazzacamini, Trottola ecc.” che ogni anno mostrano la propria inventiva esibendosi sui carri allegorici.

L’edizione numero sessantuno del Carnevale muggesano è stata vinta dalla compagnia 1)Brivido con il tema “Uccellini… uccellacci…”

2) al secondo posto Bulli e Pupe con “Te….mostro”

3) al terzo i Mandrioi con “La fine del mondo”

4) quarte a pari merito Bellezze Naturali “Le magiche bellezze” e Trottola “Amazon river – i suoni della natura”

6) seste appaiate La Bora “Pici ma sgobazoni” e Ongia “75.th… Inte la giungla”

8) ottava la compagnia Lampo “A ruota libera”.

Il “Carnevale Muggesano” è la festa della cittadina, è vissuto intensamente dai muggesani per il loro gradimento ,la principale particolarità del “Carnevale Muggesano” è l’abolizione assoluta  delle maschere facciali, cioè si partecipa al corso mascherato proprio per esporsi al pubblico e per farsi riconoscere e mai per nascondersi dietro false sembianze. Proprio per questo motivo le scenette e gli scherzi sono sempre di ottima fattura e di  buon gusto.

Rispetto ad analoghe manifestazioni il “Carnevale Muggesano” si differenzia anche per le ricercate rappresentazioni costumistiche e scenografiche  allestite dai vari gruppi mascherati. Infatti ogni compagnia sviluppando il proprio originale tema di fatto inventa e rappresenta uno spettacolo di “teatro di strada” in cui i vari componenti realizzano scenette e pantomime a ripetizione lungo tutto il percorso e formano un’unica coreografia complementare all’allestimento dei grandi carri allegorici (le cui dimensioni massime sono determinate dall’altezza dei fili elettrici e dalla scarsa larghezza dei percorsi stradali attraversati).

Di fronte al “Carnevale Muggesano” il tempo si ferma, non ha più senso la distinzione d’età, adulti o bambini, anziani o neonati, tutti sono coinvolti, tutti partecipano perchè sono dentro la festa anzi sono la festa, perchè cambia la vita di chi è preoccupato e gli restituisce la fiducia che pare in questi tempi ovunque spenta. Proprio questa è la “magia” del “Carnevale Muggesano” e per questo esso non muore mai, nemmeno il mercoledì delle Sacre Ceneri, è veramente una tradizione di riso che si tramanda nel futuro.

E’ occasione di aggregazione spontanea, genuina, spettacolo ambulante i cui attori e protagonisti sono tutti i cittadini che per settimane vivono le proprie ore libere nello sforzo comune di creare il palcoscenico assumendo di volta in volta il ruolo di costumista, regista, falegname, sarto, fabbro, scultore per inventare e comporre ogni anno questa festa di popolo piena di significati e custode di una preziosa eredità, punto di riferimento di una intera comunità rimasta fedele allo spirito antico con il quale viene vissuto questo periodo  “el carneval de muja xe ‘na roba seria” .

Oltre al Carnevale di Muggia si è svolto il Carnevale Triestino, circa 10.000 mila persone si sono assiepate lungo il tragitto che ha condotto maschere, carri e bande musicali, dalla piazza Oberdan a quella dell’Unità d’Italia, creando la oramai tradizionale ma sempre entusiastica cornice di folla  attraverso la quale centinaia di figuranti, pronti a indossare le maschere più disparate, hanno marciato al ritmo musicale scandito dalle numerose bande presenti. Oltre  la sfilata nelle vie e nelle piazze del centro centinaia di maschere, interpretate soprattutto dai più piccoli, hanno impazzato rincorrendosi nel tentativo di coprirsi reciprocamente di coriandoli, scatenando le consuete battaglie multicolori. Immancabili coloro che hanno voluto essere originali a ogni costo: la palma dei più improbabili e’ andata ad una coppia che, ispirandosi con evidenza ad Adamo ed Eva, ha sfidato il freddo vestendosi soltanto della foglia di fico.

Nel Carnevale dei triestini c’è una buona e grande filosofia, coinvolgente e popolare, che vale la pena portarsela a casa e custodirla fino al carnevale successivo.

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