Calcio Catania, Two-Face

Terreno pesante quello del Massimino per Catania-Varese dopo le lunghe giornate di pioggia che hanno caratterizzato le giornate precedenti all’incontro di ieri. Il team di mister Sannino è chiamato a vincere per “cancellare” la brutta partita di Avellino. Ci pensano due uomini su tutti: Emanuele Calaiò e Alessandro Rosina

 

. Come? Il primo lo fa al 6′ con una giocata da vero campione: Raphael Martinho crossa dalla sinistra e l’Arciere scocca la quinta freccia del suo campionato con una rovesciata a dir poco meravigliosa! Ma non è finita qui. Al 42′, infatti, ancora Calaiò imbecca Rosina in mezzo all’area di rigore che, a tu per tu col portiere, con freddezza gliela mette alle spalle. Ottimo Catania, dunque, nel primo tempo che chiude la pratica Varese in meno di quarantacinque minuti. Ma nella ripresa arriva il blackout. La compagine che rientra in campo non è la stessa della prima metà della gara. Squadra che appare impacciata, a tratti impaurita e molto stanca. Il Varese, così, sale in cattedra. Al 67′ è Neto Pereira ad accorciare le distanze involandosi verso la porta di Frison dopo aver commesso, forse, un fallo ai danni di Spolli non sanzionato dal direttore di gara.

Il campo diventa sempre più sporco e pesante ed il Catania trova ancor più difficoltà. C’è, però, Alberto Frison a compiere un miracolo su Miracoli, scusando il gioco di parole, dopo che l’attaccante varesino si era trovato tutto solo davanti al portiere di origini venete. Anche se si tratta dell’ultima occasione limpida per il Varese, i rossazzurri continuano a soffrire finché non giunge il fischio finale che sancisce la terza vittoria nelle ultime tre gare casalinghe.
Il responso della partita di ieri afferma che questo Catania ha due facce. Basti pensare al mutamento della squadra rossazzurra presentato ieri tra primo e secondo tempo. Nella prima metà di gioco si è potuto vedere un Catania arrembante, capace di giocare un buon calcio e di pungere l’avversario senza nessun tipo di difficoltà. Nella ripresa, invece, il Catania è calato assai, sia dal punto di vista del gioco, che da quello fisico. Ha sofferto tanto le ripartenze avversarie e ha rischiato in un paio di occasioni di buttare al vento una vittoria già messa in cassaforte. Certo, alla fine è la vittoria che conta, ma attenzione a queste sfaccettature che non si possono affatto trascurare.
Ma le due facce del Catania non sono solo queste. La formazione rossazzurra presenta due facce anche in relazione alle partite in casa e a quelle in trasferte. Sembra, infatti, che al Massimino Calaiò e compagni stiano trovando un certo equilibrio ed una certa continuità di vittorie. Non ne siamo sorpresi, visto che come ben sappiamo venire a giocare a Catania è storicamente difficile, poichè l’ex Cibali è da sempre un fortino nel quale i padroni di casa totalizzano la maggior parte dei punti. Il problema sorge, invece, quando si va in trasferta. La squadra diventa totalmente un’altra e con essa anche il suo volto. Stanchi, spenti, impacciati, i rossazzurri lontano dal Massimino non riescono a fare punti e quando, quelle rarissime volte, riescono a vincere, probabilmente è anche troppo tardi. Bisogna lavorare tanto su quest’aspetto, perchè una squadra come il Catania non può permettersi di giocare mezzo campionato nè di fare regali alle dirette concorrenti, se vuole davvero raggiungere l’obiettivo della Serie A.
Eppure le due facce del Catania non sono ancora finite. Ci sono altre due facce che da un anno e mezzo a questa parte stanno avendo non pochi problemi di gestione e di risultati. Queste sono quelle di Pulvirenti e Cosentino. Qualcuno li chiama “il Gatto e la Volpe”, ma si tratta rispettivamente del Presidente e dell’Amministratore Delegato di questa società. Tante volte sono stati accusati di essere assenti e di chiudersi rispetto alla stampa e alla tifoseria, presuntuosi nel non ammettere gli errori di valutazione commessi in tutto questo tempo. Visto che nella nostra analisi si parla di due facce, sarebbe importante che mettesero le loro una volta per tutte. E la chiudiamo qui.
Infine, ma non per ordine d’importanza, ma semplicemente per maggiore importanza, menzioniamo le due facce che tengono in piedi questo Catania a tratti luminoso, a tratti claudicante. Si tratta, l’avrete capito, di quella coppia d’attacco che grazie a Dio è giunta ai piedi dell’Etna con tanta ambizione di rivalsa e di pronta risalita: Emanuele Calaiò ed Alessandro Rosina. Il numero 9 ed il numero 10 insieme hanno totalizzato la bellezza di 11 gol fino a questo momento. Il primo è un attaccante devastante per la cadetteria, che sicuramente avrebbe meritato più fortuna nella massima serie. Dotato di una tecnica smisurata, ha un senso del gol ed una voglia di “spaccare” che lo rendono un giocatore insostituibile per il Catania. Il secondo, invece, è un fantasista che quest’anno sta provando tutti ruoli possibili ed immaginabili e che esegue egregiamente ogni partita. Ale Rosina ha uno spirito di sacrificio come pochi, corre come un dannato in ogni partita e sa pure cosa significa il gol. Messi insieme, questi due ragazzi sono semplicemente poesia. Un raggio di sole in mezzo a tutto questo temporale, queste sono, infatti, le uniche due facce che non vogliamo mai cambiare.

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