Calcio Catania: Pollicino e le briciole di pane

Per la prima volta in questa stagione, il Catania incappa in due sconfitte consecutive. Etnei al momento fuori dai playoff, con all’orizzonte la sfida spartiacque di Pagani. Un altro stop vorrebbe dire salutare ogni ambizione, a meno di imprese.

calciocatania.it
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Al fischio finale di Lecce-Catania, la realtà consegna un’altra sconfitta. La seconda consecutiva, non era mai successo in questa stagione. La terza nelle ultime cinque partite. Uno scivolone che va a certificare il periodo poco felice, difficile, non sereno vissuto dalla truppa rossoazzurra, che dopo il successo di Messina sembrava aver trovato la quadratura del cerchio, ma che al termine dei 90′ del “Via del Mare” cerca un appiglio utile per ritrovare un’identità che, a dire il vero, poche volte si è vista in stagione. Un Catania che, nel caso specifico ed esclusivo della gara di ieri, può avanzare piccole giustificazioni, alibi su cui lasciare il beneficio del dubbio. E’ certamente vero come il “terremoto” settimanale che ha avuto il suo “epicentro” nelle dimissioni di Petrone abbia contribuito a rendere “cieco” un pomeriggio già difficile per il valore dell’avversario. Nulla da imputare a mister Giovanni Pulvirenti, che il suo ha provato a farlo, ma che, obiettivamente, si è trovato catapultato in una situazione più grande di lui, su cui non aveva alcuna colpa. Catania, adesso, come Pollicino. Alla ricerca della strada perduta, seguendo quelle briciole di pane disseminate lungo un cammino caratterizzato da un’andatura sinusoidale.

Di certo, tornando alle sopra citate dimissioni di Petrone, il cambio alla guida tecnica, oltre che non voluto dalla società, è stato assorbito a fatica da un gruppo che, al di là delle responsabilità ad esso imputabili dopo la deprimente sconfitta interna contro il Melfi, è rimasto spiazzato dalla decisione del tecnico ex Ascoli. Non ce lo aspettavamo, ma andiamo avanti“. Queste le parole di Andrea Di Grazia nel post-partita. Dichiarazioni importanti, pronunciate da uno che la maglia la sente oltremodo, considerato che è cresciuto con lo stemma rossoazzurro tatuato sul cuore. Andare avanti e “ricominciare da zero“, sempre per citare Di Grazia, è volontà concreta di tutti, ma non così semplice da attuare. Anche perché, oltre alle difficoltà provenienti dagli aspetti squisitamente interni alla squadra, ad aggiungere il carico da novanta ci pensa una classifica che, dopo la settima sconfitta stagionale, relega momentaneamente il Catania all’undicesimo posto in classifica, fuori dalla zona playoff, a -1 dalla stessa, con la Paganese, prossima avversaria, a sole due lunghezze di distanza.

Inutile dire come la sfida di Pagani di domenica prossima assuma contorni particolari, quasi da gara da “dentro o fuori”, considerato poi il successivo impegno al “Massimino” contro il Foggia. La gara in terra campana suona come uno spartiacque per i rossoazzurri, chiamati esclusivamente a vincere, a prescindere dalla prestazione, per eliminare definitivamente la concorrenza della Paganese stessa alla post-season e per rimanere in scia delle varie Casertana, Fondi e Andria, a questo punto le logiche antagoniste verso il raggiungimento dell’obiettivo stagionale. Un Catania che si avvicinerà alla sfida di Pagani con il “nodo allenatore” da dirimere. Pulvirenti, come detto, ha fatto il possibile. Impostare una gara d’attacco, dopo le vicissitudini settimanali e sul campo della favorita numero uno alla promozione diretta, era impensabile. Più logico cercare almeno un punto, sperando in episodi favorevoli. A lasciare perplessi, però, è l’ondivago atteggiamento degli etnei, che con Rigoli si basavano molto sulla solidità difensiva, con Petrone badavano a cercare il gol in ogni modo possibile e ieri hanno fatto nuovamente un passo indietro, puntando tutto su un atteggiamento conservativo. Bisogna trovare una solidità prima di tutto mentale, dare al gruppo dei capisaldi ben precisi da cui partire.

Confermare o meno Pulvirenti è compito della società, che prenderà la decisione più consona alla situazione. L’importante è avere chiaro in mente che la stagione, proseguendo su questo trend negativo, sta lentamente scivolando dalle mani etnee, in pericolo c’è la possibilità di giocarsi le già esigue chance di promozione attraverso i playoff. Il Catania si è smarrito, da buon Pollicino deve ritrovare la strada giusta. Seguendo, magari, le briciole di un girone d’andata non scintillante, ma almeno continuo in termini di punti conquistati.

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