Calcio Catania: operazione “I treni del gol”

Nella sala adunanze del Tribunale di Catania si è tenuta pochi minuti fa la conferenza stampa relativa alle ultime vicende sul Calcio Catania. La società etnea, nelle persone del presidente Antonino Pulvirenti, Pablo Cosentino e Daniele Delli Carri, è infatti, sotto indagine della Digos, in collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia di Catania, per frode sportiva e truffa. Secondo le notizie trapelate nelle ultime ore, infatti, il Calcio Catania avrebbe truccato alcune delle ultime partite del campionato di serie B 2014/2015 in modo da evitare la retrocessione in Lega Pro. Ecco le dichiarazioni raccolte dai microfoni di Globus Magazine e Globus Radio Station

Procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi: “La procura ha concluso con la Digos l’indagine che riguarda, purtroppo, il Catania Calcio. Sono almeno 5 partite, se non 6, ad essere state truccate attraverso il pagamento a dirigenti e calciatori. Vi sono altre persone indagate, ma per il momento non saranno forniti nomi”. 

Questore Marcello Cardona: “E’ stata un’indagine complessa, condotta in collaborazione con la Polizia postale e la Digos. Questa indagine è nata da una denuncia del presidente del Catania con motvi di preoccupazione relativi a tifoseria e a minaccie fisiche. In questo modo, in seguito, sono partite le indagini relative a questi fatti”.

 

Dirigente Digos Dr.ssa Antonella Paglialunga: “Dopo l’ennesima sconfitta del Catania contro la Virtus Entella, che ha fatto sprofondare la squadra in piena zona retrocessione, l’indagine ha subito evidenziato l’esistenza di un vincolo associativo tra tutti i soggetti coinvolti, una vera e propria organizzazione di mezzi e risorse che hanno portato alla situazione attuale. Dopo la gara col Varese è emersa l’esistenza di questa cooperazione denominata dalla Polizia “i treni del gol”. I treni rappresentavano i giocatori mentre gli orari i numeri delle maglie. Secondo le ricostruzioni erano i giocatori ad essere avvicinati dai dirigenti. Una prima fase era gestita da Pulvirenti che dava l’avvio allea combine; una seconda fase, esecutiva, prevedeva la consegna del denaro ai vari calciatori coinvolti. Una volta che il presidente otteneva l’ok immediatamente contattava Delli Carri in modo che quest’ultimo parlasse con Di Luzio che, a sua volta, si confrontava con Arbotti, colui il quale dava la possibilità di avvicinare i calciatori per poi avviare il tutto. Dopo aver avuto conferma, Pulvirenti ne dava comunicazione alla sua rete di fiduciari di cui egli stesso era parte integrante. Le indagini sono tutt’ora in corso”.

Procuratore Giovanni Salvi: “Le partite incriminate sono Varese-Catania del 2 Aprile 2015, 0-3; Catania Trapani 11 Aprile 2015, 4-1; Latina Catania 19 Aprile 2015, 1-2; Catania Ternana 24 Aprile 2015, 2-0; Catania Livorno 2 Maggio 2015, 1-1. Si lavora su Catania Avellino 1-0. Sono coinvolti anche Pietro Lo Monaco, proprietario del Messina Calcio (per la partita Messina – Ischia) e Fabrizio Ferrigno ds, Alessandro Failla ad del Messina Calcio, Alessandro Bernardini calciatore del Livorno, Riccardo Fiammozzi calciatore del Varese, Luca Pagliarulo e Antonino Daì del Trapani Calcio e Matteo Bruscagin del Latina. 

Durante la conferenza stampa è emerso  che: “I servizi di intercettazione sono stati coordinati grazie anche ai filmati della Digos, in almeno 3 occasioni è stata accertata e filmata la consegna di denaro che partiva da Catania fino all’ultimo anello catena, di solito nel Centro Italia. Una prima consegna è avvenuta dopo Catania – Trapani, una seconda dopo la gara con il Latina e una terza dopo il match con la Ternana. Il costo si aggirava intorno alla cifra di 10.000 euro. Alla luce delle combine sui risultati sono state piazzate scommesse che pagavano anche fino a 15 volte la posta”.

E adesso non rimane che attendere gli sviluppi dell’inchiesta che sta andando avanti, al momento indagate 19 persone. 

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