Calcio Catania, l’avversario: Melfi alla deriva, ma non sarà “vittima sacrificale”

Undici sconfitte consecutive per la squadra lucana, da poco guidata dal nuovo tecnico Aimo Diana. Unico obiettivo è evitare l’ultimo posto, ma…

Melfi

Archiviata la convincente vittoria di Messina, il Catania si prepara a tornare al “Massimino”, in quello che è, a tutti gli effetti, il fortino rossoazzurro. A dirlo sono i risultati, perché se è vero che quella in riva allo Stretto è stata una vittoria importante arrivata in un ambiente “ostile”, è anche vero che nel proprio giardino di casa gli etnei hanno poche volte disatteso le aspettative. Mario Petrone cerca il primo successo sulla panchina etnea tra le proprie mura. C’è da riscattare l’opaca prova cui hanno dato vita i suoi contro il Taranto, ma i 90′ messinesi sembrano aver fornito nuova linfa e autostima ad un gruppo che, quando mentalmente al 100%, ha pochi rivali, anche in una categoria complicata e logorante come la Lega Pro, colma oltremodo di ostacoli. Prossimo avversario sarà il Melfi. La differenza con la compagine lucana è evidenziata in modo immediato da una classifica che parla chiaro: se il Catania di punti ne ha conquistati 46 sul campo, i gialloverdi occupano l’ultimo posto a quota 17, bottino magrissimo, che consegna alla squadra allenata da Aimo Diana un solo obiettivo verosimile: il raggiungimento dei playout, evitando un ultimo posto che vorrebbe dire retrocessione certa.

Per dare un tratto più o meno preciso di cosa sia il Melfi di questa stagione basta dare una rapida occhiata alle statistiche: appena 4 vittorie in campionato, peraltro tutte conquistate tra le proprie mura, a fronte di 6 pareggi e ben 17 sconfitte, 11 delle quali arrivate consecutivamente, in una striscia negativa tutt’ora “aperta”. Una squadra che, paradossalmente, non ha grossi problemi ad andare in rete (27 i gol all’attivo), ma che vanifica quanto di discreto fatto in zona offensiva con dei dati difensivi davvero disastrosi. 57 le reti al passivo, numero che parla da sé: il Melfi è di gran lunga la squadra che incassa più gol in questo campionato. Se poi ci volessimo focalizzare solamente sul rendimento esterno della formazione lucana, lo scenario si farebbe ancora più preoccupante e, per certi versi, deprimente. Nessuna vittoria in trasferta, solo 3 punti conquistati e ben 10 sconfitte sul “groppone”. La miseria di 8 reti segnate e ben 33 subite, un’enormità. Una media, lontano dall’ “Arturo Valerio”, di 0.23 punti a partita, semplicemente briciole. La dirigenza lucana ha provato a dare una svolta alla stagione in più di un’occasione. Si è partiti con un tecnico preparato come Romaniello, silurato dopo appena 6 partite in cui aveva conquistato solo 4 punti ed incassato passivi pesanti come il 4-0 di Castellammare od il 3-0 di Cosenza. Per svoltare è stato scelto Leonardo Bitetto, ma anche in questo caso (tranne una breve parentesi a cavallo tra novembre e dicembre, con 5 risultati utili consecutivi) passi avanti se ne sono visti ben pochi. Anzi. Il 6-0 subito a Matera rappresenta il punto più basso della stagione lucana. Bitetto viene esonerato dopo la sconfitta di Siracusa per 3-1, la decima consecutiva.

Viene scelto Aimo Diana, ex centrocampista di, fra le altre, Palermo e Torino, adesso impegnato nella sua nuova carriera da allenatore. Non un’avventura semplice, il neo tecnico deve essersene accorto immediatamente, con la sconfitta casalinga per 0-4 contro la Paganese di sabato scorso, insomma non un grande battesimo, per utilizzare un eufemismo. Nell’unica panchina lucana, Diana si è affidato ad un 3-5-2 che, nelle sue ipotesi, avrebbe dovuto dare solidità in mezzo al campo e continua spinta sugli esterni, una ricetta poi “saltata” dopo appena 5′ di gioco, non appena gli avversari hanno trovato il vantaggio, costringendo il Melfi ad una gara “di rimonta”. E le rimonte, alla formazione gialloverde, non riescono quasi mai, considerato che nelle 20 partite stagionali in cui è andata sotto, ha raggranellato solo 3 pareggi, perdendo nelle successive 17 occasioni, differentemente dal Catania che, insieme al Siracusa, è la squadra che ha conquistato più punti da situazioni di svantaggio. Interessante anche un dato riguardante le reti subite: infatti, il Melfi ha preso 29 delle 57 reti totali al passivo nei primi 45′, motivo in più per credere in una partenza “veloce” da parte della truppa di Petrone.

Come detto, i numeri parlano chiaro, tra le due squadre c’è un’enorme differenza. Ma non per questo il Melfi, al “Massimino”, farà da vittima sacrificale. L’esordio di Diana è macchiato dal poco tempo avuto a disposizione per lavorare con la squadra, per la trasferta di Catania il neo tecnico avrà potuto studiare qualcosa con maggiore cura. Anche perché, a voler essere sinceri, dal punto di vista dei singoli la squadra ha qualche elemento interessante, primo fra tutti Alessandro De Vena, autore di 8 reti in 26 partite. Insomma, il pronostico pende fortemente dalla parte rossoazzurra, ma attenzione ai cali di tensione. Lo ha detto lo stesso Biagianti, “il vero avversario del Catania è il Catania stesso. Se sin dal 1′ la concentrazione sarà quella vista in alcuni frangenti della sfida contro il Messina, i tre punti saranno tutt’altro che impronosticabili. Anzi.

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