Calcio Catania, l’avversario – Lecce: la serie B da inseguire, tra assenze e perplessità

Dopo lo “tsunami” petroniano, il Catania si appresta ad affrontare il Lecce al “Via del Mare”. I salentini inseguono il ritorno in serie B, ma le assenze ed i problemi non mancano.

Lecce

Melfi da archiviare, Lecce da affrontare. Facile a dirsi, molto più complicato da farsi. Ma il Catania, dopo il “terremoto” infrasettimanale, culminato con le dimissioni di Mario Petrone, è obbligato ad andare avanti, a non soffermarsi su quanto accaduto ed a pensare esclusivamente alla gara di domenica. Partite proibitive per gli etnei non ce n’è, l’organico è capace di giocarsela con tutte le avversarie, nessuna esclusa. Di certo, però, la sfida contro i salentini al “Via del Mare” non rappresenta una passeggiata di salute, né un battesimo semplice per Giovanni Pulvirenti sulla panchina rossoazzura “dei grandi”. Anche perché il Lecce, nonostante le pesantissime assenze di Drudi, Mancosu e Torromino, vuole fortemente dimenticare la sconfitta di Francavilla Fontana, gara che è costata il primo posto alla truppa di Padalino, superata dal Foggia. Ma la serie B non è un sogno, bensì l’obiettivo primario. Per raggiungerlo non possono essere più commessi passi falsi, a partire dalla gara contro il Catania, che precede, tra l’altro, il big match della prossima settimana contro i “cugini” (non amatissimi) foggiani.

Prima della sconfitta nel derby contro la Virtus Francavilla, il Lecce era reduce da tre vittorie consecutive, tutte col medesimo risultato e con scarto minimo (2-1). Siracusa, Reggina e Vibonese le “vittime” ed è evidente come non si tratti proprio di un parterre de rois, ad eccezione dei siciliani, che rappresentano una delle più piacevoli sorprese di questo campionato. Ecco perché quando si parla del Lecce, oltre a descrivere una squadra molto forte, con un organico da prima della classe, non può non farsi largo un sentimento di perplessità, non tanto per i risultati, ma per le prestazioni, mai del tutto convincenti. E’ anche vero che, però, imputare qualcosa ai giallorossi è parecchio complicato, visto il ruolino di marcia di cui si sono resi protagonisti. 17 vittorie, 7 pareggi e solo 4 sconfitte in 28 partite di campionato; cammino che diventa ancor più positivo se ci si concentra esclusivamente sulle gare casalinghe: 8 vittorie, 4 pareggi ed appena una sconfitta di fronte al proprio pubblico. Se poi ci si aggiungono i 25 gol fatti ed i 12 subiti, è facile notare come la gara domenicale, per il Catania, sarà tutto fuorché semplice.

Solo il Matera è stato capace di fare bottino pieno al “Via del Mare”. Che sia chiaro: era un altro Matera, non quello opaco e disastroso delle ultime settimane di campionato. Ecco perché, per fare risultato, servirà il Catania perfetto, forse mai visto in questa stagione finora. Un Catania simile a quello di Messina, senza colui che fu il promotore del successo in quella gara, cioè il tecnico Petrone. Il compito di Pulvirenti sarà quello di trovare la giusta alchimia tra un gruppo che ha più di qualche difetto. Inoltre, per l’attuale “ex” tecnico della Berretti si tratta di un’occasione unica: giocarsi l’unica carta del suo mazzo che gli possa garantire una conferma insperata. Il Lecce, come detto, dovrà fare a meno di Drudi, Mancosu e Torromino, assenze pesanti cui, però, Padalino saprà come sopperire. Dal 4-3-3 difficilmente ci si sposterà, in mediana Arrigoni e Costa Ferreira saranno accompagnati da Tsonev, mentre in avanti sembrano favoriti per una maglia da titolare Doumbia, Pacilli e Caturano, ma attenzione al possibile utilizzo di Marconi e Lepore.

Proprio Caturano rappresenta il pericolo pubblico numero uno: 16 gol in 26 partite, capocannoniere del campionato. Da non sottovalutare i suoi 12 assist, che ne fanno una prima punta capace di leggere efficacemente il gioco e di mandare in porta i compagni. Inutile dire come si tratti di una sfida molto complicata. Ma il Catania ha bisogno di una scossa e, soprattutto, ha necessità di fare punti, di riprendersi quanto dilapidato contro il Melfi. D’altronde, nonostante gli scossoni infrasettimanali, i playoff sono ancora un obiettivo ampiamente raggiungibile. Chi si ferma è perduto. Catania, non fermarti. Farlo rappresenterebbe l’inizio di una lunga e logorante fine.

a Cognita Design production
Torna in alto