Caffè, la bevanda antiossidante più conosciuta e consumata al mondo

Non vi è alcun dubbio, che il caffè sia la bevanda più popolare e apprezzata da tutti (o quasi). La parola “caffè” ha origini arabe (qahwa) e ha il significato di “bevanda stimolante”. Come viene prodotto? Qual è la sua storia?

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Per cominciare, si procede alla macinazione dei semi degli alberi “Coffea” appartenenti alla famiglia delle Rubiacee (il più conosciuto è l’arabica), di cui però esistono migliaia di specie. La sua origine non era ancora certa fino a due secoli fa, ma adesso sappiamo che proviene dallo Yemen e dall’Etiopia, per poi diffondersi in seguito nel resto del mondo.

A parte la varietà “Arabica(propriamente originaria dell’Etiopia e coltivata in Sud America), ve ne sono altre come la “Robusta“, la “Excelsa” e la “Liberica“, anche se in Italia sono diffuse le prime due.

La produzione si suddivide nei seguenti passaggi:

  • Raccolta dei frutti maturi;
  • Estrazione dei semi;
  • Depellicolazione dei semi a secco o a umido;
  • Essicazione;
  • Passaggio alla torrefazione (i semi vengono cotti ad alte temperature; questo passaggio fa sì che il caffè assuma il classico colore scuro)

La decaffeinazzazione si ottiene mettendo i chicchi di caffè crudo in vasche d’acqua. Quest’ultima estrae la caffeina e rende il caffè molto più leggero.

Il caffè è protagonista di alcune leggende che ruotano attorno alla sua nascita, come quella di Maometto, del pastore Kaldi e del guaritore Omar. Nella prima, si narra che il profeta si sentì male ed ebbe la visione dell’Arcangelo Gabriele, il quale gli offrì una pozione dal colore nero creata da Allah, che lo rimise in sesto. In quella di Kaldi, invece, il pastore mangiò le bacche della pianta di caffè che lo fecero diventare più energico. Macinò poi i semi e ne ricavò un’infusione. Infine, l’ultima leggenda narra di Omar, il quale venne bandito dalla città Mocha, nello Yemen e recluso in una grotta nel deserto, in cui stava per morire di stenti. Vide delle bacche rosse, le colse e le fece bollire. Bevve l’acqua di cottura e si sentì meglio, dunque decise di somministrarla anche ad un vecchio pellegrino debilitato, che riprese totalmente le forze e si incamminò nuovamente verso casa.

Il caffè è riconosciuto come bevanda dagli effetti antiossidanti, energetici e diuretici. Contiene appunto la “caffeina“, sostanza psicoattiva e principio attivo usato anche per scopi terapeutici. Agisce sul sistema nervoso, migliorando i livelli di attenzione, memoria e sul sistema cardio-circolatorio, aumentando la frequenza cardiaca, poiché vasodilatatrice. Inoltre, viene utilizzata anche nel settore cosmetico per la produzione di creme anti-cellulite (grazie ai suoi effetti diuretici), agendo sul tessuto adiposo. Al di là degli effetti benefici e terapeutici, questa bevanda provoca anche degli effetti indesiderati come: gastriti (irritazione delle mucose gastriche), tachicardia, specialmente in soggetti ansiosi, colon irritabile e ipertensione. Il caffè contiene anche delle sostanze nutritive e sono: vitamine del gruppo B, magnesio, potassio e manganese.

A Milano, nel 1902 nacque l’espresso, una macchina realizzata dall’ingegnere Luigi Bezzera. Nel 1933, l’imprenditore Alfonso Bialetti mise in commercio la moka (o caffettiera), realizzata in alluminio. L’acqua viene messa nella caldaia e una volta portata a ebollizione sale verso l’alto. Il caffè macinato viene messo all’interno dell’imbuto, che va poggiato sulla caldaia.

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