11 settembre, diciassette anni fa l’attentato alle Torri Gemelle

Sono passati diciassette anni dal tragico evento terroristico che sconvolse il mondo e colpì al cuore l’America. Era l’11 settembre 2001: quattro aerei di linea vennero dirottati e lanciati, da un gruppo di terroristi – in maggioranza sauditi -, contro le Twin Towers (le Torri Gemelli), simbolo della potenza economica e finanziaria degli Stati Uniti, l’emblema del capitalismo e della società occidentale

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Alle 8:46 di mattina dell’11 settembre del 2001, un forte boato sconvolse Manhattan, l’isola che rappresenta la zona centrale della città americana di New York. Diciannove affiliati all’organizzazione terroristica di matrice fondamentalista islamica Al Qaida dirottarono quattro voli civili commerciali. Gli sguardi dei passanti si concentrarono presto sulla torre nord del World Trade Center – le cosiddette torri gemelle – nella quale si stava sviluppando un incendio. Era un martedì quando diciannove terroristi presero il comando di quattro aerei di linea passeggeri in viaggio verso la California decollati rispettivamente dagli aeroporti Logan di Boston,Washington Dulles di Dulles – ma utilizzato per voli da Washington – e Newark, in New Jersey, il quale però serve anche New York. I dirottatori condussero due aeroplani modello Boeing 767, il volo American Airlines 11 e il volo United Airlines 175, a schiantarsi contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center. 

15-anni-fa-l11-settembre-11-489x420Nel corso del dirottamento, alcuni passeggeri e membri dell’equipaggio furono in grado di effettuare chiamate con l’apparecchio radiotelefonico aria-superficie della GTE e con i telefoni cellulari; affermarono che diversi dirottatori erano a bordo di ciascun aeroplano e che i terroristi avevano preso il controllo dei velivoli usando coltelli e taglierini per uccidere alcuni assistenti di volo e almeno un pilota o un passeggero, tra cui il comandante del volo 11, John Ogonowsk. Qualche tipo di spray nocivo, come gas lacrimogeno o spray al peperoncino, sarebbe stato utilizzato sui voli American 11 e United 175 per tenere i passeggeri fuori dalla cabina di prima classe. Un assistente di volo dell’American Airlines 11, un passeggero del volo 175 e alcuni passeggeri del volo 93 riferirono che i dirottatori avevano delle bombe, ma uno dei passeggeri disse anche di ritenere che si trattasse di ordigni inerti. Nessuna traccia di esplosivi fu trovata nei luoghi degli impatti. 

Alle 9:27, infatti, un terzo aereo si schiantò contro il pianterreno del Pentagono, l’edificio che ospita il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, a Washington D.C. Mentre un quarto volo, lo United Airlines 93, col quale i terroristi intendevano colpire il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, precipitò nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania.

falling-manGli attacchi causarono la morte di 2.995 persone, tra cui 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti. Almeno 200 persone saltarono dalle torri in fiamme e morirono, come raffigurato nella emblematica foto The Falling Man (“L’uomo che cade”), precipitando su strade e tetti degli edifici vicini, centinaia di metri più in basso.

15-anni-fa-l11-settembre-34-631x420Alcune persone che si trovavano nelle torri al di sopra dei punti di impatto salirono fino ai tetti degli edifici sperando di essere salvati dagli elicotteri, ma le porte di accesso ai tetti erano chiuse; inoltre, non vi era alcun piano di salvataggio con elicotteri e, quella mattina dell’11 settembre, il fumo denso e l’elevato calore degli incendi avrebbe impedito agli elicotteri di effettuare manovre di soccorso.  La maggior parte delle vittime era civile, settanta le diverse nazionalità coinvolte, e il crollo di entrambe le torri del World Trade Center: si trattò quindi del più grande attentato terroristico mai avvenuto prima d’ora.

In poco tempo i media e le autorità individuarono in Osama Bin Laden e in Al-Qaeda, l’organizzazione terroristica da lui guidata, i responsabili dell’attentato. In seguito ai fatti dell’11 settembre, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, lanciò la guerra al terrorismo per sconfiggere la minaccia che aveva colpito l’America, con l’obbiettivo di fermare Osama Bin Laden e la costituzione di nuove organizzazioni di stampo terroristico.

Fu così che nell’ottobre del 2001 gli Stati Uniti diedero inizio alla guerra in Afghanistan, Paese controllato dal gruppo estremista islamico dei taliban e che proteggeva Osama Bin Laden. Entro la fine del 2001, il governo talebano venne rovesciato, ma i guerriglieri, fedeli ai loro ideali, continuarono, e continuano tuttora, una forte attività bellica per cui la guerra in Afghanistan ancora oggi non può essere considerata conclusa.

Osama Bin Laden si rifugiò in Pakistan, presso le zone tribali del nord del Paese, e fu proprio lì che nel 2011 venne ucciso da un’azione dei Navy Seals, un corpo scelto dell’esercito statunitense.

“È peggio di Pearl Harbor. E come stare in guerra”, dichiarò una delle donne sopravvissute all’attentato.

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