“AQUA” IL NUOVO ALBUM DEL SEA CONNECTION TRIO

Sabato 13 agosto, alle ore 21.30, il concerto di presentazione del nuovo album del Sea Connection Trio, in collaborazione con il centro culturale Avantgarde, nell’ambito del “Rasocolmo Wine & Jazz Festival” a Capo Rasocolmo – Messina

Sono tanti i musicisti di nuova generazione che posseggono capacità tecniche smisurate. Tuttavia completare il proprio bagaglio non limitandosi alla musica fine a se stessa, ma attingendo anche da altre fonti di conoscenza adattandole al proprio vissuto, può fare una grande differenza. Credo che il quartetto dell’album AQUA – Sea Connection, sia rappresentativo di questo nucleo di giovani artisti, che riescono a condividere idee e poetica, e per questo riescono a esprimerle con rara efficacia. Muscolare, ma al contempo densa di lirismo, la musica dell’album risulta eco di tanti riferimenti e, come tutti i lavori importanti, non ha esatte connotazioni: l’Europa, il sinfonismo americano, la matrice africana e il presente, con le sue nuove correnti. Tuttavia è la propensione a creare sorprese, tanto nel percorso narrativo delle composizioni, quanto negli spunti solistici, il tratto distintivo della scrittura e della resa in generale di questo tanto studiato quanto riuscito lavoro. Il percorso di questi musicisti consapevoli è fatto di lavoro quotidiano e grande impegno.

Il talento c’è ed è fin troppo evidente, le fonti di ispirazione anche, ma l’obiettivo non è mai quello di sbandierarli. Avendo avuto l’opportunità di inserire un loro concerto nella stagione della Filarmonica Laudamo di Messina del 2019 (forse la loro prima esibizione dal vivo), ho avuto modo di vederli all’opera in maniera completa. Mi ha colpito la concentrazione con cui preparano il concerto, scambiandosi poche parole, direi sguardi, per poi rendere al meglio un discorso musicale complesso, ma sempre fruibile. Un flusso che non avverte mai cedimenti, tanto dal vivo quanto in sala di registrazione, figlio di un approccio sereno.

Qualche parola sui brani dell’album, non senza prima menzionare l’alta qualità della registrazione e del mix a cura di Vincenzo Cavalli.

Intro e Resolution of an enigma: ineccepibile architettura di Palana, pianista eccellente. Intro è una cellula ritmico-melodica ipnotica di grande fascinazione, e Resolution of an Enigma è il brano costruito su di essa, declinato in altri aspetti. Il solo di Nicola Caminiti, dall’incipit shorteriano su due note, fa comprendere da subito la vena visionaria, complessa, ma puntualissima di questo straordinario sassofonista.

20 (Twenty) è esemplare della concezione musicale del quartetto. Una storia in capitoli che via via si dipanano, prima sommessamente, quindi intensamente, in un flusso melodico fra grandi spazi e frasi repentine, con efficacissimi cambi di tempo.

Moon Waltz fulgido esempio di jazz waltz dei nostri giorni, con, incastonato, un bellissimo assolo di Tommaso Pugliese, preciso, melodico ma libero da schemi, con una intenzione e una cavata energica, sulle orme di Scott La Faro.

Ora vediamo, delicata ballad in classica forma canzone, con il ritornello principale a la Vernon Duke, e con un bridge di strayhorniana memoria. Un brano che fa intravedere anche un legame profondo con l’American Songbook da parte di Saccà, autore del brano, e di tutto l’ensemble.

Time Habits, cambi di tempo e scansione implicita sempre presente per un ispirato assolo di Palana, un solo grintosissimo di Caminiti, ed una geniale soluzione che fa da ponte per il tema conclusivo, che sembra omaggiare Naima di Coltrane.

Bendel, brano in 5/4 straordinariamente arrangiato, con Caminiti in forma straripante, il quale, conduce il suo brano attraverso la melodia scritta e improvvisata in unica soluzione, con piglio da autentico maestro.

Magical Landscape costellato di dettagli narrativi, prevede più quadri, cambi di tempo e stati d’animo: una intro di batteria costruita per diventare ritmicamente micidiale, un luogo “altro” con una serie di accordi corali, quindi il tema, dove, pur nella sua complessità, la melodia è sempre un dato ineludibile. Quando il brano sembra sia giunto al termine, come un ricordo o un’eco che non ci aspettavamo, riemerge sorprendentemente la cellula del brano 20/Twenty di Saccà, quindi dell’Intro di Palana.

Ceneride brano tratto da un videogioco, che diventa colonna sonora di una narrazione profonda e poetica.

In definitiva, un quartetto straordinariamente equilibrato, creativo sì ma mai aleatorio, che possiede una propria, solida cifra stilistica. Sempre in ascolto, i musicisti creano una scientifica scelta delle dinamiche: decise, talvolta riflessive e delicate, ma sempre assertive. Un unico suono, somma di pensieri complessi, ma sempre capaci di arrivare al cuore.

(Luciano Troja)

 

Photos by: Dario Formica

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