Apertura nuovo call center a Paternò, ex dipendenti Qè insoddisfatti

Era il 16 novembre 2016 quando l’azienda Qè srl ,svolgente l’attività di call center, si trovò costretta a procedere ai licenziamenti collettivi per cessazione attività per un numero complessivo di 233 lavoratori. Da allora i lavoratori hanno continuato a sperare almeno nella possibilità di poter accedere agli ammortizzatori sociali

sede-qe2Presso lo stabile che una volta ospitava il call center Qè, oggi due nuovi call center “Dica” e “At phone“.

“Ci siamo battuti per due anni ed è assurdo che in contemporanea dell’apertura della “Netith” stiano aprendo anche questi due nuovi call center a Paternò ”- ha dichiarato Valentina Borzì, leader sindacale dei lavoratori dei call center ed ex lavoratrice Qè. “Ci chiediamo dunque come mai gli imprenditori del nord siano stati contattati solo in prossimità delle elezioni comunali e come mai non si è tentata prima una strada alternativa come questa per riassorbire le risorse dell’ ex Qè in altri call center.”

Queste le domande che si pongono  in questi giorni gli ex dipendenti. C’è da dire, tra l’altro, che la questione Qè resta tutt’oggi aperta e figurano ancora come creditori, in quanto devono percepire tra le 4 e le 8 mensilità arretrate ed anche il Tfr. L’udienza per le risollevare le sorti degli ex lavoratori, è stata rinviata  ad ottobre  ma, non essendoci attivo fallimentare, la possibilità di recuperare tutto il credito non è possibile e bisognerà attingere al fondo di garanzia Inps per i dipendenti e, i collaboratori con contratto a progetto, forse, perderanno le mensilità arretrate.

valentina-Borzì-“Da ex dipendente chiedo che ci siano investimenti reali e concreti nel nostro territorio, non solo call center. Che ci siano contratti indeterminati e non a progetto. Che ci sia la possibilità reale per un giovane di realizzarsi e la sicurezza per il proprio futuro, la stabilità e che si provi a cercare un imprenditore che abbia davvero voglia di investire a Paternò. L’unico ad oggi che ha dato una speranza è stato Franz Di Bella, che ha investito per noi e insieme a noi. ”.

Non c’è più quindi più  fiducia negli imprenditori del nord e ,visti i precedenti , da parte della Clg ci sarà il massimo controllo e la speranza di contratti più seri.

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