E’ appena uscita nelle migliori librerie l’ultima opera letteraria di Andrea Campucci “Plastic Shop”, ed. Leone, e quale miglior battesimo se non la sua presenza al Salone Internazionale del Libro di Torino? Se poi il tema del Salone 2016 è Visioni, il connubio è perfetto.
Perché il libro di questo giovane scrittore è una “visione” sul futuro e chi ha avuto o avrà il piacere di leggerlo non potrà che confermarlo.
Ci sono tutti gli ingredienti per un buon film commedia di grande qualità, innovativa e all’avanguardia. Dove si prende di mira in maniera ironica e introspettiva un “plastic shop” che ingabbia e rifrulla i giovani protagonisti.
Il pomeriggio di un giorno di festa cinque amici decidono di fare una visita all’outlet di Barberino del Mugello. Qui si ritroveranno a tu per tu con un’umanità alienata, in un villaggio commerciale che ha tutta l’apparenza di un mondo di plastica. Sconti e promozioni natalizie ai quali seguiranno abusi di alcol e droghe porteranno il narratore a vivere un’esperienza allucinata, e tutti, dai clienti ai manichini nelle vetrine, si trasformeranno in sinistre presenze in grado di far riaffiorare manie, paure e ossessioni. Fino allo scoppio di un temporale, verso sera, e all’arrivo di un carro attrezzi che riaccompagnerà a casa i cinque protagonisti.