Amburgo sotto assedio per gli scontri tra polizia e migranti

Dopo i disordini delle scorse settimane, la polizia tedesca può fermare senza limiti di tempo chiunque si trovi nella “zona rossa” di Sternschanze, nei pressi di Amburgo

Già nel 2005 erano state prese misure del genere dopo le manifestazioni di protesta degli immigrati residenti nella zona vecchia della città-stato di Sternschanze, ma erano sempre a titolo provvisorio. Stavolta è diverso perché il sindaco della cittadina, che ha poteri pari a quelli del governatore di un land, dal 4 gennaio ha deciso di estendere le misure a tempo indeterminato.

A Sternschanze, nel vicino quartiere di St. Pauli, si trova il centro sociale Rote Flora attivo sin dal 1989, decine di case occupate e la chiesa di St. Pauli che accoglie circa 300 profughi provenienti da diversi paesi europei, una settantina dei quali arrivano da Lampedusa. È dallo scorso ottobre che sono cominciate le proteste, da quando la polizia ha avviato diversi controlli a tappeto per preparare lo sgombero del Rote Flora e delle case occupate abusivamente. Il 21 dicembre le manifestazioni sono sfociate in scontri con la polizia causando centinaia di feriti. La settimana successiva, alcune persone col viso coperto da passamontagna, hanno attaccato una stazione di polizia e diverse case abitate da politici locali. Negli scontri sono rimasti feriti tre agenti.

Nelle perquisizioni di queste settimane, la polizia di Amburgo ha trovato bastoni, fuochi d’artificio e diversi passamontagna simili a quelli usati dai protestanti. Nel quartiere sono state perquisite circa 400 persone. Ma se una parte degli abitanti del quartiere è d’accordo con la polizia di Amburgo, altri invece protestano per l’uso arbitrario ed eccessivo della forza usata dalle forze dell’ordine chiedendo perché, proprio mentre lo scandalo delle intercettazioni dell’Nsa indigna la politica tedesca, alle autorità di Amburgo viene consentito di mettere sotto sorveglianza i propri cittadini.

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