All’Ambasciatori in scena lo strano caso di “Mattia Pascal” della Compagnia “Buio in Sala”

L’aggrovigliata storia de “Il Fu Mattia Pascal”, uno dei romanzi più celebri della letteratura italiana che ha consacrato Luigi Pirandello tra i più grandi autori del novecento prende vita sul palco del Teatro Ambasciatori giovedì 25 gennaio, alle ore 21.00, per una produzione firmata Buio in sala.

26782310_10215128687640447_265179078_o

L’aggrovigliata storia de “Il Fu Mattia Pascal”, uno dei romanzi più celebri della letteratura italiana che ha consacrato Luigi Pirandello tra i più grandi autori del novecento prende vita sul palco del Teatro Ambasciatori giovedì 25 gennaio, alle ore 21.00, per una produzione firmata Buio in sala.

L’adattamento teatrale realizzato da Irene Tetto, già autrice della rielaborazione drammaturgica di “Storia di una Capinera, insieme alla regia di Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi coadiuvati da Donatella Marù assistente di regia, punta ad evidenziare gli equivoci, la falsità, le simulazioni e, soprattutto, le menzogne dello strano caso di Mattia Pascal, interpretato da Marcello Montalto, il quale viene scambiato per un altro morto nella gora di un mulino, che accetta le conseguenze dell’errore cambiando il proprio nome con quello di Adriano Meis e trasferitosi a Roma s’innamora di una semplice ragazza, finge il suicidio per rompere con la vita trascorsa in quella finzione, torna in paese e si accorge che tutti, nella certezza della sua scomparsa, hanno continuato a vivere: la moglie risposata ha una figliola dal secondo marito.

26853419_10215128712681073_487047145_o

“Con Il Fu Mattia Pascal nasce la figura dell’estraneo, dello straniero, dell’escluso- spiegano i registi Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia- in quanto per Mattia non c’è posto, celebre nella memoria di tutti, anche per la trasposizione cinematografica di Mario Monicelli, la scena in cui Mattia Pascal fa visita alla sua tomba. È il romanzo in cui Pirandello traccia la propria concezione di una realtà instabile e relativa, così come instabile e relativa è l’identità degli uomini, non persone ma maschere”. Ed ancora: “I personaggi che vedremo sulla scena, alcuni squisitamente allegorici o grotteschi, ricchi di ironia, mentono, dissimulano, o recitano come se fossero a teatro, iniziando da quell’Adriano Meis/Mattia Pacal che vive in panni non veramente propri”.

Lo spettacolo, come nel romanzo, decide di adottare la scelta di una voce narrante, lo stesso Mattia Pascal, capace di dialogare con lo spettatore vivendo in prima persona le emozioni che vive il protagonista fino a coinvolgere il pubblico in prima persona in tutta l’intricata vicenda. Sulla scena, curata da Laura Lazzaro, arricchita dal visual show di Andrea Ardizzone, gli attori Marcello Montalto in Mattia Pascal, Antonio Caruso, nel ruolo di Anselmo Paleari, Massimo Giustolisi, Nadia Trovato, Irene Tetto, Silvana D’Anca e Giovanna Sesto.

a Cognita Design production
Torna in alto