Alla Sala Chaplin lo spettacolo teatrale “Menefotto” con Barbaro e Vesper

Lo spettacolo “Menefotto” di e con Rocco Barbaro, e con Vesper Julie, fa parte del secondo cartellone della Sala Chaplin, comprendente tre spettacoli di cabaret e burlesque, intitolato “Cabaresque”. 

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“Menefotto” andrà in scena il 23, 24, 25 novembre alle 21,00 alla Sala Chaplin con Rocco Barbaro e la seducente Vesper Julie.

Lo spettacolo “menefotto” dell’artista Rocco Barbaro, brillante autore ed interprete, racconta in tono ironico la sua esperienza di emigrante calabrese alle prese con la stressante realtà milanese, proponendo un cabaret acuto con risvolti satirici, decisamente coinvolgente.

Il suo umorismo infatti ricorda quello di altri attori dell’area milanese che hanno fatto scuola come Dario Fo, Giorgio Gaber o Paolo Rossi, comici della parola più che del gesto o della mimica, ricavando il proprio successo dall’interpretazione, in diversi stili, di ciò che avviene nella società.

Rocco Barbaro in chiave ironica e con un retrogusto amaro rappresenta  il fenomeno dell’emigrazione dei meridionali verso il nord Italia.
Uno spettacolo in parte autobiografico. Rocco arriva a Milano dove a causa della sua somiglianza con Michele Placido è costretto a fare ”l’attore famoso“, mettendo in luce i classici stereotipi a cui è inevitabilmente legata l’Italia settentrionale, con il filtro della sua ironia fredda e lucida. L’emigrato, nella sua ansia di integrazione, abbraccia ogni teorema, compreso quello per cui a Milano un giornale che esce al pomeriggio con le notizie del mattino si chiama “La Notte”.

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Da qui si snodano una fitta serie di divertentissime parodie, dalla Milano miraggio e delusione, che apre all’Europa e chiude all’Alfa, al consumatore stressato dal 3×2 e dalla pubblicità, per giungere agli attori alle prese con il famoso metodo Stanislavskij. Proprio nelle appassionate dediche a Milano, miraggio e delusione a un tempo, Rocco Barbaro esprime al massimo le sue potenzialità comiche.

Mio padre mi diceva sempre tu vai alle medie, poi da lì chiedi”. Il calabrese Barbaro proporrà la sua comicità fulminante, capace di spiazzare il pubblico senza toni urlati, sfruttando solo la sua genialità spontanea.

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BIOGRAFIA

Rocco Barbaro è nato a Rivoli (TO), Rocco Barbaro ha trascorso a Reggio Calabria l’infanzia e la giovinezza.

Scoperta la sua passione per il palcoscenico, ha frequentato la scuola di dizione e recitazione presso il Teatro Calabria diretto da Rodolfo Chirico e Gianni Diotayuti, poi a Milano per tre anni il Laboratorio dell’Attore diretto da Raul Manso.

Ha vinto i primi premi nei principali concorsi di cabaret d’Italia.

Il successo è arrivato allo Zelig di Milano a fianco di David Riondino.

Ha lavorato per Rai, Mediaset, La 7, Telemontecarlo e Radio 105 ed ha debuttato nei più prestigiosi teatri italiani come il Parioli di Roma ed il Ciak di Milano.
Ha trovato anche il tempo di racchiudere il suo pensiero nei libri Menefotto (1998) e L’importanza di essere Barbaro (2017). Ha partecipato ai più seguiti programmi televisivi nazionali:

Pippo Chennedy Show – Rai 2 / Maurizio Costanzo Show – Canale 5

Superconvenscion – Rai 2 / Convenscion a colori – Rai 2

Bulldozer – Rai 2 / La mostra della laguna – Rai 3 / Zelig – Canale 5

Colorado Cafè – Italia 1 / Cuork – La 7 / Wikitaly – Rai 2

Nel 2012 è ancora nel cast della nuova edizione di Zelig in onda su Canale 5, al fianco di Claudio Bisio e Paola Cortellesi.

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Ha lavorato nei seguenti film e fiction: “Voglio Una Donnaaa!” (1997) di Marco e Luca Mazzieri; “Le faremo tanto male” (1998) di Pino Quartullo; “In principio erano le mutande” (1999) di Anna Negri; “20 venti”(2000) di Marco Pozzi; “500!” (2001) di Giovanni Robbiano, Lorenzo Vignolo e Matteo Zingirian; “Lisa d’Agosto” (2002) di Daniel Isabella; “Il regalo di Anita” (2005) di Antonio Domenici; “Il 7 e l’8” (2006) del duo comico Ficarra e Picone; “Voglio la luna” (2007) di Roberto Conte e Roberto Palmieri; “Trilogy room 237” (2008) di Armando Costantino; “Finalmente a casa” (2008) di Gianfrancesco Lazotti; “Romanzo Criminale” (2008) di Stefano Sollima; “Una domenica notte” (2013) di Giuseppe Marco Albano; “Una carezza di vento” (2014) di Pino Laface; “Un ottimo affare” (2014) di Gino Versetti; “Uno, anzi due” (2015) di Francesco Pavolini; “L’ispettore Coliandro – il ritorno” (2016) di Manetti Bros; “Specchi rifessi” (2017) di Peppe Plutino; “Rapiscimi” (2018) di Gianluca Gargano; “La direzione del tempo” (2018) di Vincenzo Stango.

 

 

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