Azione dimostrativa per sollecitare risposte e soluzioni concrete
CATANIA – Gli alunni dell’Istituto alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, ieri hanno manifestato lo stato di malessere, in merito alla situazione ancora in itinere per l’assegnazione di un plesso, che accolga le classi in eccedenza.
Il dirigente scolastico Giovanni Previtera, da un anno circa, chiede una sede, poiché l’istituto, in rapporto al servizio qualitativo che offre e alla sua eccellenza ha avuto un notevole incremento di iscrizioni, raggiungendo quasi i 2.000 alunni. A fine ottobre c’era stata una trattativa tra Comune e Provincia, per cercare di risolvere le diverse problematiche: carenza di aule soprattutto, apparentemente risolta con l’assegnazione temporanea di un plesso a Librino, presso l’I.C. Fontanarossa, con la conseguenza che però a tutt’oggi, non ci sono le condizioni per svolgere attività scolastica regolare, poiché si resta ancora in attesa che venga fatto un bando di gara per avere un servizio navetta Monte Po-Librino in orari scolastici, promesso dalla Provincia previo accordo accettazione locali Librino.
Aspettando Godot… gli alunni esprimono così la loro delusione verso le istituzioni e sono entrati dentro l’Istituto scolastico “Giovanni XXIII” dimostrando che la scuola è vuota e si chiedono “perché non ci viene assegnata? Si risolverebbero così anche problemi di natura economica, pullman e altro”. Restando in attesa di queste risposte, considerano quanto sono lunghi i tempi delle procedure burocratiche per la soluzione concreta del problema. E unitamente all’azione dimostrativa hanno chiesto un incontro urgente con il Prefetto, richiesto da tempo ma sempre senza successo, così hanno inviato una lettera al Commissario straordinario della Provincia di Catania, nonché al Sindaco e all’Assessore alla pubblica istruzione. Gli alunni sostengono “che, la scuola Giovanni XXIII fino a questo momento negataci ripetutamente perché “virtualmente” assegnata agli uffici del Tribunale del Lavoro, risulta invece VUOTA e DISPONIBILE, in quanto il Tribunale verrà collocato presso i locali della Meucci. Riteniamo, continuano, a questo punto, che la Giovanni XXIII tocchi a noi per risolvere tempestivamente tutte le situazioni di disagio in cui noi alunni ci veniamo a trovare e che hanno comportato una turnazione delle aule con il sabato a scuola, per evitare il prolungarsi dei doppi turni mattutini e scongiurare il perpetuarsi dell’orario ridotto, fra l’altro molti di noi lavorano durante il fine settimana!” Affermano ancora con enfasi “Vi chiediamo quindi se non sia arrivato il momento di cambiare rotta, considerato che i tempi per entrare nel Plesso Fontanarossa di Librino (soluzione da voi stessi definita “temporanea”) si allungheranno notevolmente. Quale altro secondo fine si cela nel non voler prendere in considerazione l’ipotesi di assegnarci l’edificio della Giovanni XXIII? E’ proprio necessario continuare a “spingere” la nostra scuola in zone esclusivamente di “periferia”?”
Gli alunni vivono la grande paura che si nasconde dietro “lo spettro di un altro “scippo” che possa compiersi ai loro danni.
“Ci riferiamo, dichiarano, alla situazione in evolversi delle nostre classi ospitate al “Duca degli Abruzzi” e al “successivo/immediato” comunicato stampa, pubblicato in data 01/11/2013, che ci ha “informato” della richiesta inoltrata dal suddetto Istituto di un indirizzo di “accoglienza turistica per navi da crociera” nonché “enogastronomico”… Vorremmo evitare di trarre delle conclusioni affrettate, ma speriamo che il finale, questa volta, non sia uguale a quanto accaduto al nostro plesso di Via Etnea (scippato ed accorpato all’Eredia!)”. Concludono “Il senso di appartenenza alla nostra Scuola è grande, NOI facciamo parte del “K. Wojtyla”, qui ci siamo iscritti, abbiamo iniziato i nostri studi ed è qui che li completeremo!” Sperano in una risposta immediata delle istituzioni, altrimenti continueranno a manifestare per avere risposte dirette che garantiscano e proteggano i loro bisogni educativi, affinché non venga distrutta una delle scuole che, per i risvolti lavorativi offerti sul nostro territorio è considerata una scuola di alto livello