Al Teatro Antico di taormina la prima nazionale dello spettacolo “Ciatu”

 Dopo il successo di “Magnificat” un’altro spettacolo firmato Monica Felloni.

Ritorna al Teatro Antico di Taormina, l’Associazione Culturale Néon dopo l’esordio nel cartellone dello scorso anno con lo spettacolo dal titolo “Magnificat”, che ha fatto conoscere oltre i confini nazionali la compagnia formata dal 75% da persone con diversi handicap. Il 21 agosto, con la regia di Monica Felloni, in prima nazionale andrà in scena “Ciatu”(respiro), un nuovo modo di intendere il teatro partendo da parametri del filosofo Giordano Bruno.

Voci narranti, maieutici movimenti, danze di gruppo, urlettini di cantori racconteranno le emotività che spingono ogni essere umano alla dichiarazione dell’essere ispirato a fare arte. Il pubblico gioca un ruolo fondamentale perché viene coinvolto in un interscambio di passionalità esperienziale. Non ci si trova al solito ménage dove si vuole speculare sull’handicap dell’artista, tutt’altro, e possiamo dimostrarlo ad esempio con una delle performance dove ad un handicap fisico corrisponde una voce baritonale che misura decibel con accurato controllo per non infastidire. Miscellanie di azioni, atti e movimenti tutte che hanno una consecutio: il respiro, cioè quel margine che rende tutti diversi e tutti uguali.

E’ Piero Ristagno che 25 anni fa, da operatore del sociale, si spinse oltre il sentito dire. Erano belle le parole, ma nei fatti non si realizzava nulla, sulla certezza che il disabile può trovare la dimensione della ‘guarigione’, semmai trattasi di una e vera patologia quella che racchiude diversi handicap, attraverso le arti e praticandole attivamente e non subendole. Iniziò a creare un motore immobile dedicando oltre la professione, il tempo rimanente per le persone che nessuno riusciva a “tradurre”, è così che nascono e finiscono nell’informazione nazionale opere come il libro “il coraggio è una cosa” di Danilo Ferrari tetraplegico con assenza di linguaggio… linguaggio verbale, ma che è sperimentatore assieme a Monica Felloni del nuovo linguaggio dell’appendice del senso della vista, lo sguardo, o il tour dello scorso anno che non li ha fermati un attimo. Diverse le sorprese che  l’associazione ha riservato per l’imminente “Ciatu”.

E’ stata lanciata una campagna di “soccorso” intitolata un sospeso per ciatu, così come spiega Piero Ristagno “Seppur il costo del biglietto è popolarissimo, c’è chi non può permetterselo e allora si è pensato un po’ come accade nei bar di Napoli che  ‘un sospeso’ che sia un caffè o una colazione per chi non può pagarselo, attende di essere bevuto, e in tutto ciò gira l’onestà intellettuale del barista che sa chi è il povero e lo consegna appena quest’ultimo si presenta, stessa cosa per chi ha voglia di donare un posto in teatro per assistere allo spettacolo“.

Leggiamo un emozionato e impegnato Ristagno che ci ha stupito anche per la scelta di un testimonial locale, che è ricaduta sulla persona dello scrittore e filosofo Salvatore Massimo Fazio. Figura ruvida del nichilismo contemporaneo, come mai?

Perché Salvatore Massimo Fazio “testimonial” di “Ciatu”?  Perché non ha pietà. E forse occorre un chiarimento, soprattutto in questa occasione. La “pietà”, a mio modo di vedere, è segno di diseguaglianze nelle relazioni, uno è nello spasimo del dolore e l‘altro, mosso a pietà, lo aiuta. Se solo chi si muove al tasto della “pietà” sentisse la responsabilità di essere “umano”,  l’altro, forse, non finirebbe in quello spasimo che, prima di ogni cosa è solitudine. Opinione gratuita e opinabile per mille e più ragioni. Ma sta in questa motivazione la ratio del nostro Teatro. Fazio è uomo curioso, si lascia affascinare da ciò che sta oltre il solito e consueto, si precipita per moto di cuore e intuito là dove un brillìo d’occhi fa sperare una vena pulsante d’amore. Così interpretato è  “testimonial” d’eccezione di “Ciatu”. E’ uno spasso Massimo e non molti sanno che non ha abbandonato mai la sua professione di psicologo e pedagogista in strutture dove persone poco fortunate combattono quotidianamente con i ‘demoni’ dell’anima. Lo trovi ovunque, dall’aereo a parlare di cucina e filsofia con Andy Luotto, ai palchi con pubblico di oltre 5000 persone mentre interpreta il macellaio nell’ Omaggio agli Squallor, con il fisarmonicista Antonello Salis e col batterista Cusa.

Al quasi sold out di Taormina di giorno 21, sono rimasti solo 34 biglietti, seguirà il tour e una anticipazione che ci ha onorato, Néon sta lavorando ad un docufilm sulle realtà artistiche praticate dalle persone con disabilità.

 
 
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