Al Kiwanis Catania Centro l’astronoma Palumbo racconta le missioni Giotto e Rosetta

«Le comete, affascinanti e oscuri corpi astrali – L’esplorazione delle comete: dalla missione Giotto alla missione Rosetta» è stato il tema della conferenza che si è svolta a Villa Manganelli, relatrice la dott. Maria Elisabetta Palumbo, ricercatore astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Catania. 

Nella sala conferenze di Villa Manganelli la dott. Maria Elisabetta Palumbo, ricercatore astronomo presso l’Osservatorio Astrofisico di Catania (INAF), ha tenuto una conferenza organizzata dal Kiwanis Club Catania Centro voluta dal presidente del club dott. Corrado Sortino dal titolo “L’esplorazione delle comete: dalla missione Giotto alla missione Rosetta“.
Dopo una breve introduzione del dott. Iosto Palumbo, ha preso la parola la relatrice che ha puntualmente esposto le affascinanti e imperscrutabili ragioni del sistema solare soffermandosi in particolar modo sui tratti chimico fisici di quei corpi astrali formatisi 4,5 miliardi di anni fa composti da ghiaccio rocce e polveri conosciuti ai più col nome di comete. La relatrice ha posto in rassegna le diverse missioni susseguitesi nei decenni ad opera degli scienziati di tutto il mondo a partire dal 1986 con la missione Giotto che avvicinandosi alla distanza minima di circa 600 km ha reso possibile la misurazione delle dimensioni del nucleo dimostrando che la superficie è particolarmente scura ed è ricoperta da una “crosta” per continuare nella descrizione della missione Stardust con la quale gli scienziati sono riusciti a raccogliere le particelle di polveri presenti nella chioma delle comete riportandole sulla Terra rendendo possibile a diversi ricercatori di tutto il mondo, tra cui la stessa relatrice dott.ssa Palumbo, l’analisi di queste piccolissime particelle che hanno mostrato la presenza di minerali e di materiale organico.
La relatrice ha chiuso con la descrizione della missione Rosetta composta da due moduli, ovvero la sonda Rosetta che oggi orbita intorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e il modulo Philae che il 12 novembre 2014 è atterrato sulla cometa.
La sonda seguirà la cometa fino a dicembre 2015. Gli strumenti a bordo della sonda Rosetta, perfettamente funzionanti, stanno acquisendo un gran mole di dati che permetteranno di comprendere meglio le caratteristiche e le proprietà chimico-fisiche della cometa.
La serata si è conclusa con un vivace dibattito. Tutto ciò con l’auspicio che la missione sappia svelare dati utili al blasonato mondo accademico preservando ai profani la possibilità di sognare ancora intorno a mondi unici e distanti tanto quanto deve essere per una stella un sognatore.

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