Al “Caffè del Teatro” di Palermo vanno in scena (e a tavola) la cucina di chef Giuffrè e le note de I Musicanti

Nella suggestiva cornice del più grande teatro lirico d’Italia, venerdì 15 aprile, alle ore 20.30, l’alta cucina dello chef ericino Giuseppe Giuffrè si fonderà con la musica folk-popolare della band marsalese I Musicanti in una performance gastronomico-teatrale capace, come ci dice lo stesso Giuffrè: «di portarci a tavola con la storia e di farci riconoscere le nostre origini».

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La cena-spettacolo sarà intrisa di un alto grado di sicilianità. Al fine di raccontare e musicare la cucina tradizionale siciliana, i piatti di chef Giuffrè saranno accompagnati dalla musica popolare dalle evidenti sonorità “etniche” siciliane de I Musicanti e dalla recitazione di brani tratti dalla tradizione letteraria dell’Isola.

Giuffrè è un cuoco con quarant’anni di esperienza che lo hanno portato, dal trapanese delle origini (dove si è a lungo dedicato, come apprendiamo dal suo sito, «ad uno studio attento e di continui confronti con i discendenti dei Monsù, antichi maestri di cucina delle nobili famiglie siciliane»), fino a grandi palcoscenici culinari europei.

I Musicanti nascono nel 2002, radunando intorno al chitarrista Gregorio Caimi un gruppo eclettico di musicisti siciliani. È un ambizioso progetto di musica folk-popolare (batteria, voce narrante, voce cantante, chitarre, fiati, contrabbasso e fisarmonica) in grado di fondere stili e sonorità, lingue e dialetti, groove contemporaneo e strumenti musicali tradizionali. “Pietre di Sicilia, omaggio a Renzino Barbera” è il loro sesto lavoro.

Al menu, che si scopre in un monologo recitato da Guglielmo Lentini, seguiranno le quattro “portate”. Si parte dal ristorante in cui pranzava il Montalbano di Andrea Camilleri, con un antipasto capace di fondere un “Maccu con polpi croccanti al pesto di sarde e olive” con il “Birraio di Preston” dello stesso Camilleri. Il primo, “Cavati grezzi con carciofi, finocchietto e ricotta calda” e il secondo, “Bollito di manzo con patate al profumo di canazzo” si accorderanno con “I Pirati a Palermo” di Ignazio Buttitta e con “L’isola che non c’è” di Rosa Balistreri, ponendo in risalto la fertile collaborazione tra questi ultimi due artisti. Per finire, vero e proprio “spettacolo nello spettacolo”, Giuffrè realizzerà una cassata siciliana di 15 Kg, con l’accompagnamento dalla poesia di Renzino Barbera.

La serata di venerdì, dal carattere “contemporaneo” sarà la prima tappa di una serie di eventi che intende percorrere le varie epoche della tradizione storico-culinaria siciliana: dalle eredità greco-romane, attraverso gli apporti arabi e normanni, sino alle sonorità e ai sapori della storia a noi più vicina nel tempo. Di volta in volta andranno ai fornelli cuochi di indiscussa fama, capaci di “mettere in scena” vere e proprie performances culinarie.

Come recita l’epigrafe di Camillo Finocchiaro Aprile incisa sull’architrave del portico del Teatro Massimo di Palermo: l’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita, vano delle scene è il diletto ove non miri a preparar l’avvenire. Agli ospiti della serata di venerdì e delle seguenti l’ardua sentenza. Nel tentativo di rivelare la vita del popolo siciliano e rinnovarne l’arte (ricordandone le storie e i sapori), I Musicanti, chef Giuffrè e l’intera equipe dello spettacolo e del “Caffè del Teatro” metterà in campo le proprie migliori energie. Non resta che augurarvi buona cena e buon divertimento.

 

Info e prenotazioni: caffe@teatromassimo.it .

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