Ai Musei San Domenico di Forlì la mostra di Elliott Erwitt

Dal 23 settembre al  7 gennaio 2018, ai Musei San Domenico di Forlì, la mostra di  Elliott Erwitt “Personae”

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Il 22 settembre, oltre alla inaugurazione ufficiale della mostra è previsto un incontro pubblico con Elliott Erwitt intervistato da Roberto Cotroneo nella chiesa di San Giacomo accanto alla sede della mostra.

b38691c5c927273af0508b68717d1c75--photo-ideas-picture-ideasLa mostra Elliott Erwitt Personae, allestita nella prestigiosa cornice dei Musei di San Domenico a Forlì dal 23 settembre 2017 al 7 gennaio 2018, è la prima grande retrospettiva delle sue immagini sia in bianco e nero che a colori.

I suoi scatti in bianco e nero sono ormai diventati delle icone della fotografia, esposti con grande successo a livello internazionale, mentre la sua produzione a colori è quasi del tutto inedita. Il percorso espositivo mette in evidenza l’eleganza compositiva, la profonda umanità, l’ironia e talvolta la comicità, tutte caratteristiche che rendono Erwitt  un autore amatissimo e inimitabile, non a caso considerato il fotografo della commedia umana.

Marilyn Monroe, Che Guevara, Sophia Loren, John Kennedy, Arnold Schwarzenegger, sono alcune delle numerose celebrità colte dal suo obiettivo ed esposte in mostra. Su tutte Erwitt posa unosguardo acuto e al tempo stesso pieno di empatia, dal quale emerge l’ironia e la complessità del vivere quotidiano. Con lo stesso atteggiamento, d’altra parte, Erwitt rivolge la sua attenzione a qualsiasi altro soggetto. Con il titolo Personae, non a caso in sintonia con quello dell’ottava edizione della Settimana del Buon Vivere, si allude proprio a questa sua adesione alla vita concreta degli individui e, nello stesso tempo, a un senso della maschera e del teatro, che caratterizza tutta la sua produzione, in particolare le foto realizzate con lo pseudonimo di André S. Solidor.  A.S.S. (l’acronimo  non è casuale) è la maschera che Erwitt dedica senza diplomazia al mondo dell’arte contemporanea ed a un certo tipo di fotografia. In questo modo dà vita ad un suo alter ego irriverente, che ama tutto ciò che E.E. detesta: il digitale e il photoshop, la nuditàgratuita e l’eccentricità fine a se stessa. Una mascheradissacrante che prende in giro certi artisti, con una esilarante parodia, che fa sorridere e, nello stesso tempo, invita a una seria riflessione sul mercato dell’arte.ElliotErwitt_04_St.Tropez-1959

Con Solidor, presente in mostra anche con un video, si apre la sezione dedicata al colore. Quando Erwitt inizia la sua carriera, negli anni ’40, la fotografia è sostanzialmente in bianco e nero. Le prime pellicole a colori, appena comparse, sono instabili, hanno costi molto alti, risultati poco fedeli e soprattutto non gestibili nei laboratori personali dei fotografi.

Con gli anni il colore migliora tecnicamente e i giornali lo adottano, imponendolo ai fotografi, che, per comodità e per scelta di linguaggio espressivo, rimangono ancorati al bianco e nero per le foto artistiche. Anche Erwitt vi si mantiene fedele, dedicando il colore solo ai lavori editoriali e pubblicitari: dalla politica al sociale, dall’architettura al cinema e alla moda.

Elliott-Erwitt

A distanza di decenni, intorno a queste immagini Erwitt ha compiuto un vero e proprio viaggio, durato mesi, posando su di esse uno sguardo critico e contemporaneo. E’ nata così una raccolta, pubblicata per la prima volta nel 2013 con il volume Kolor di teNeues e ora finalmente esposta con circa 100 scatti, che lui stesso ha selezionato con Biba Giacchetti nel suo studio di New York.

nyc13703La rassegna dimostra così come la sua straordinaria sensibilità passi indifferentemente dal colore al bianco e nero e viceversa, in una totale continuità di stile e di ricerca. Membro dal 1953 della storica agenzia Magnum, Erwitt ha raccontato con piglio giornalistico gli ultimi sessant’anni di storia e di civiltà contemporanea, cogliendo gli aspetti più drammatici ma anche quelli più divertenti della vita che è passata di fronte al suo obiettivo. Senza dimenticare la sua lunga carriera di autore e regista televisivo, a cui sarà dedicata una rassegna cinematografica promossa da Civitas e Settimana del Buon Vivere.

La mostra comprende circa 170 scatti, che Elliott Erwitt ha selezionato personalmente , traendoli dal suo vastissimo archivio. Le foto, nel formato di cm.70 x 100 e di cm. 100 x 140, sono stampate con particolare cura e allestite con cornici fine art e vetro antiriflesso. Una accurata audioguida è disponibile per tutti i visitatori.

La mostra, curata da Biba Giacchetti con il progetto di allestimento di Fabrizio Confalonieri, è promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, con Civitas, Romagna Terra del Buon vivere e con il Comune,  l’Assessorato e il Servizio Cultura e Musei di Forlì, ed è organizzata  da Civita Mostre con la collaborazione di SudEst57.

Oltre ai consueti incontri di formazione nelle scuole, insieme alle associazioni locali, Civitas e Romagna TBV promuoveranno altri eventi collaterali, tra cui, in collaborazione con la Fondazione Fotografia Modena, un ciclo di stage intensivi, della durata di un week end, con alcuni tra i maggiori fotografi nei campi del ritratto, del paesaggio e della fotografia documentaria.

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