Agatha Christie, alla luce un saggio sulla lettura poliziesca

 Il testo della Christie è stato pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna
come prefazione alla ristampa del romanzo “Ask a Policeman”

Un saggio divulgativo sulla letteratura poliziesca scritto dalla regina del giallo Agatha Christie (1890-1976), commissionato dal governo inglese nel 1945, vede finalmente la luce a quasi 70 anni dalla sua scrittura. Il testo della Christie, per lungo tempo considerato perduto, è stato pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna come prefazione alla ristampa del romanzo “Ask a Policeman” (1933), apparso di recente dall’editore HarperCollins, che rappresenta il secondo romanzo scritto dai membri del Detection Club, un gruppo di autori inglesi nato nel 1930.

David Brawn, editore di HarperCollins per i libri di Agatha Christie, ha spiegato di aver scoperto nel 1997 il saggio della scrittrice nel suo archivio privato ma di non aver mai avuto l’occasione di pubblicarlo prima. “Sebbene fosse stato pubblicato su una rivista russa nel 1947 – ha detto Brawn – il testo non era mai apparso in precedenza nel mondo occidentale. Fu commissionato ad Agatha Christie dal ministero dell’Informazione inglese come pezzo di propaganda da diffondere all’estero circa la letteratura gialla, facendo conoscere le virtù inglesi di questo genere narrativo”.

Agatha Christie scrive con ammirazione di Arthur Conan Doyle, il padre dell’investigatore privato Sherlock Holmes, “il pioniere di tutti i detective”, e manifesta apprezzamento per i lavori di John Dickson Carr, oltre a parlare di Margery Allingham, Dorothy L. Sayers e Peter Wimsey. Christie descrive poi con modestia la sua opera, parlando delle qualità del suo personaggio più famoso, Hercule Poirot.

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