Aetnacon, il mondo prima della fine del mondo a Catania

La rivista Fondazione SF Magazine ha organizzato due giornate di incontri sulla fine del mondo tra scienza e letteratura

CATANIA – L’avveneristica struttura della Città della scienza di Catania ha ospitato “Aetnacon 2012 – Il Mondo prima della fine del mondo. Ipotesi Tra scienza e Letteratura”, un’importante convention organizzata dalla rivista Fondazione Sf Magazine e dall‘Elara Libri. Il 21 dicembre 2012 è segnato nel calendario Maya come l’ultimo giorno dell’universo, si sono susseguiti negli ultimi giorni notizie, servizi, curiosità sul fatidico evento, a volte drammatizzando altre invece scherzandoci con ironia. Per far luce su questo interessante e intrigante argomento gli organizzatori, Enrico di Stefano e Claudio Chillemi, hanno invitato ospiti illustri sia del campo scientifico che della letteratura fantascientifica. Si sono succeduti interventi affascinanti da parte di studiosi di vari settori dalla scienza all’arte, nel campo della biologia e della medicina è intervenuto il dott. Giovanni Tringali, Direttore Scientifico dell’Istituto Ricerca Medica e Ambientale di Acireale; per l’astronomia il dott. Giuseppe Cutispoto dell’osservatorio astrofisico di Catania; per le scienze naturali dott. Fabio Viglianisi del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali dell’Università di Catania.

Scrittori di fantascienza famosi e apprezzati in tutto il mondo hanno preso parola con ammalianti teorie che hanno appassionato tutto il pubblico dell’Aetnacon, Ugo Malaguti e Gianni Montanari, hanno spiegato il “catastrofismo planetario” da un punto di vista squisitamente letterario e immaginifico. Un altro avvincente e stimolante contributo è stato quello dello scrittore e saggista, Paul Di Filippo, che è intervenuto in videoconferenza da Providence. Il critico americano ha catturato l’attenzione di tutti grazie alle sue sagaci osservazioni, ha incoraggiato il pubblico dell’Aetnacon dicendo: « Le storie apocalittiche ci mostrano le vie che ci portano alla catastrofe e non quelle verso la salvezza, abbiamo bisogno di vie che ci portano a casa sani e salvi!».

L’Aetacon ci rassicura, forse questa fatidica fine del mondo ci sarà ma i Maya hanno sicuramente sbagliato i loro calcoli!

L’organizzatore dell’evento, Enrico Di Stefano, e il dott. Fabio Viglianisi,  hanno concesso ai nostri microfoni qualche breve battuta.


 

Enrico Di Stefano, com’è nata l’idea di organizzare una convention in cui si mischiano sia la letteratura che la scienza, L’aetnacon – il mondo prima della fine del mondo?

Questo è il terzo anno in cui si svolge l’Aetnacon, esiste a Catania da molti anni un gruppo di appassionati che si occupano sia di fantascienza e che di scienza. Quest’anno con una certa dose di ironia, abbiamo deciso di focalizzarci sulla fine del mondo e la profezia dei Maya, per sdrammatizzare. Abbiamo deciso di fondere i due mondi, la scienza e la fantascienza, per parlare di eventi catastrofici che si sono verificati sulla Terra non solo dal punti di vista scientifico ma anche alla luce della letteratura. Spesso la fantascienza prende spunto proprio dalla storia e ne attinge spesso, i due campi sono comunicanti, l’immaginario collettivo viene suggestionato continuamente dalla scienza. La convention nasce proprio dalla consapevolezza di questo indissolubile legame.

È stato difficile mettere insieme due aree diverse del sapere come la scienza e la fantascienza, invitare ospiti illustri di campi disparati?

No, in realtà è stato semplice. Spesso gli scrittori di fantascienza sono anche scienziati, per fare un esempio Isaac Asimov , è stato un biochimico e scrittore statunitense di origine russa. Come dicevo il legame è molto stretto. Paradossalmente è la stessa letteratura ad avere pregiudizi nei confronti della fantascienza, che ancora ai giorni nostri, nonostante ci siano scrittori importanti, lo considera un genere minore.

In fine possiamo stare sereni per il vicino 21 dicembre?

Direi proprio di sì, se siamo sopravvissuti a 19 estinzioni possiamo resistere anche alla ventesima!

 

Dott. Fabio Viglianisi, c’è una base scientifica nella teoria dei Maya?

Ovviamente no, è tutta una montatura dei media, non c’è nulla di vero. Solamente per il fatto che ogni orologio deve ricominciare da capo, non si capisce perché l’orologio della terra invece di tornare a scandire le ore debba fermarsi.

Nel suo intervento ha parlato delle varie estinzioni che si sono succedute sulla Terra, ne contiamo cinque ci sarà in futuro la sesta?

Spero vivamente di no, mi auguro che l’uomo rinsavisca, stiamo maltrattando il nostro pianeta, così facendo maltrattiamo noi stessi e i nostri figli. È opportuno che ci sia un cambio di rotta, non possiamo usufruire di un altro pianeta dove vivere, dobbiamo salvaguardare a tutti i costi la terra. È indispensabile che l’uomo cambi atteggiamento nei confronti delle risorse da sfruttare nel pianeta.

Possiamo affermare che l’uomo è il primo artefice della sua estinzione, cosa dovrebbe fare per evitare di andare contro se stesso?

Prima di tutto dovrebbe voler bene di più ai suoi figli, questa è la cosa più semplice. Dovrebbe sfruttare risorse diverse, come quella solare che esiste gratis da milioni di anni, finché si sfrutteranno combustibili fossili perché grandi compagnie petrolifere hanno il loro tornaconto non possiamo andare da nessuna parte, non miglioriamo noi e il nostro pianeta.

Dice che l’uomo nonostante tutto resiste, che la vita è pervicace, abbiamo nonostante tutto qualche speranza?

L’estinzione di massa ci insegna che la morte non riesce a distruggere tutto, tutti i cataclismi che si sono succeduti non hanno mai sterminato in toto la terra, la vita è pervicace, ha una sua forza interna che permette sempre di rialzarsi, fin’ora è stato così e lo sarà anche in futuro

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