A Venezia De Palma dichiara: “Il mito Orson Welles era smemorato”

Alla settantaduesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Brian De Palma si racconta nel documentario intitolato a suo nome e fa ironia su Spielberg. 

Brian De Palma si racconta nel documentario fuori concorso al festival del cinema di Venezia “De Palma” di Noah Baumbach e Jake Paltrow. In poco meno di due ore il regista de ‘Gli intoccabili‘ racconta i suoi colleghi, la sua filmografia, gli anni Settanta della New Hollywood, il suo modo di girare, i suoi maestri (tra cui il più grande, Alfred Hitchcock) e il suo rapporto con gli Studios.

Fare film è un po’ come tenere traccia di tutti i compromessi che hai accettato nel corso della tua vita, dei tuoi fallimenti – dichiara il regista mentre scorrono le immagini del docufilm, e continua:- “così come di quelle volte hai scelto di fare una cosa che non avresti dovuto fare semplicemente per pigrizia”.

Su Orson Welles dice scherzando: “Lavorare con Welles fu un problema perché non aveva memoria. Arrivava sul set senza imparare le battute e così ero costretto ad andare nel suo camerino per ripetere il copione“.

Il regista di “Blow Out” (1981) e di “Doppia personalità” (1992) ironizza anche sull’amico Steven Spielberg: “Quando hai a disposizione un budget imponente, con uno studio a cui dover dare conto anche dell’aria che respiri, si tratta di fare un altro lavoro”.

Ma De Palma ammette anche i suoi errori: “Molti sbagli falsi sono colpa mia come è per i successi, cose che a un regista capitano poche volte nella vita. La verità è -spiega- che ”non sai mai davvero quello che hai fatto e come reagirà il pubblico. A volte pensi che andrà bene e invece non è affatto così”.

E ancora tra le sue verità emerse nel documentario: “Ho imparato che il picco creativo di un regista è tra i 30, 40 e 50 anni. Dopo tenderà a fare sempre gli stessi film. Così anche per Hitchcock. I suoi ultimi film non sono all’altezza di film come “La donna che visse due volte” e “Psycho.

Non ci sono pellicole predilette tra il suo curriculum, perché, dice De Palma: “Fare film è un po’ come fare figli. Alla fine è difficile dire chi si ama di più‘”.

La Mostra del Cinema di Venezia e De Palma hanno avuto un rapporto lungo sette film, se si considera che la sua prima volta al Lido risale a ben 40 anni fa. Era il 1975 quando a Venezia fu presentato “Le due sorelle“, nato da una immagine, ovvero quella di due sorelle siamesi. Poi ci sono stati “Blow Out” con John Travolta (1981), “The Untouchables” (1987), “Doppia Personalità” (1992), “Black Dahlia” (2006), “Redacted” (Leone d’Argento 2007) e “Passion” (2012).

Il regista oggi ha anche ricevuto al Lido il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2015.

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