A trentotto anni dalla morte di Giuseppe Impastato

A trentotto anni dalla morte di Giuseppe Impastato com’è cambiata la mafia? Com’è cambiata la Sicilia? Cos’è successo all’Antimafia?

peppino

“Un suicidio accidentale, un incidente mentre preparava una bomba, non voleva fare più politica…” la mattina del 9 maggio, mille voci sussurrate a denti stretti, proclamate a gran voce dalle Forze dell’Ordine, serpeggiavano a Cinisi: “muriu Peppinu”.

Ma Peppino non è che “muriu” e basta. Pennino l’hanno ammazzato. Peppino l’hanno picchiato selvaggiamente, l’hanno riempito di tritolo e poi buttato sulle rotaie.

A ucciderlo la Mafia, quella di Tano Badalamenti, quella della sua famiglia, quella di suo padre. La stessa mafia che lui denunciava ogni giorno dai microfoni di Radio Aut, la stessa che combatteva in piazza, tra i contadini, tra gli studenti.

Giuseppe Impastato, 38 anni dopo la morte, continua a lanciare importanti messaggi anche se in tutti i modi provarono a farlo stare zitto; perché è il silenzio che uccide e le sue parole non sono mai state taciute.

Ma dopo 38 anni cosa è cambiato? Com’è cambiata la Sicilia? Com’è cambiata la Mafia? Com’è cambiata l’Antimafia?

Giovanni Impastato, rilascia dure dichiarazioni all’ANSA, ricordando il fratello, parlando di legalità e non potendo tacere su quello che è diventato il “Caso Maniaci”.

La legalità non è solo rispetto della legge, ma dignità. Oggi l’antimafia barcolla”.
Così Giovanni Impastato, nel giorno in cui il suo paese, Cinisi, ricorda a 38 anni di distanza il massacro del fratello Peppino e poi il depistaggio seguito all’omicidio.

“Non abbiamo mai intravisto in Pino Maniaci possibili accostamenti alla figura di Peppino, alle sue lotte e alla capacità di fare vera controinformazione. L’associazione dei compagni di Peppino Impastato ha ribadito questa presa di distanza, non avendo mai riconosciuto a Telejato alcuna affinità culturale e politica, né tanto meno continuità con l’impegno e l’attività radiofonica di Radio Aut condotta da mio fratello e dai suoi compagni. Queste iniziative sono le migliori risposte a un’antimafia che purtroppo lascia molto a desiderare, e che ha sofferto per una serie di problemi e protagonismi”.

 

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