A fine anno chiude Presseurope

La Commissione Europea ha deciso di chiudere Presseurope, il sito finanziato dall’UE che pubblica quotidianamente i migliori articoli della stampa internazionale sull’attualità europea

Presseurop è stato creato nel 2009 da un consorzio formato da quattro riviste specializzate nell’attualità internazionale – Courrier international (Francia), Courrier internacional (Portogallo), Forum (Polonia) e Internazionale (Italia) – con il sostegno finanziario della Commissione europea. Il sito, che ha sede a Parigi, pubblica ogni giorno una selezione di articoli scelti tra oltre duecento testate della stampa internazionale, tradotti in dieci lingue tra cui inglese, francese, spagnolo, romeno, italiano, portoghese, olandese, polacco e ceco. Uno degli scopi di Presseurope, il principale, è quello di far discutere i lettori europei su tematiche UE in uno spazio diverso rispetto all’offerta dei quotidiani continentali. La strategia editoriale funziona perfettamente, tant’è che negli anni il sito ha creato un rivolo di lettori che giornalmente avviano dibattiti multilingue – convertiti dal traduttore automatico inserito nella sezione commenti – sui centinaia di articoli presenti sul sito. Oggi tutto questo rischia di finire.

A fine anno scade il contratto con la Commissione Europea; a giugno Bruxelles aveva pubblicato un bando per rinnovare il servizio ma qualche settimana dopo la vicepresidente Viviane Reding aveva deciso di ritirarlo ufficialmente per motivi finanziari. In tanti avevano, già allora, sollevato la questione che la motivazione più probabile era la critica del Times e del Wall Street Journal, che descrivevano il progetto come “una Pravda” al servizio dell’UE e della Reding. Molti deputati europei, a seguito delle critiche dei due quotidiani, si erano attivati per far aumentare il badget che ogni anno la Commissione riserva ai progetti multimediali. Dopo ampi dibattiti i fondi erano stato aumentati proprio per Presseurope in attesa di un nuovo bando, ma malgrado ciò, e malgrado uno studio indipendente abbia raccomandato di far proseguire il progetto, la Reding ha deciso di ritirarlo.

Quattro anni fa la Commissione aveva voluto mettere alla prova le persone che lavorano al sito sponsorizzando un progetto innovativo che parlasse di tematiche europee. Quella prova è stata ampiamente vinta e Presseurope in quattro anni è diventato, come dice il blogger specializzato in questioni europee Craig Willy, «l’unico posto dove si svolge un vero dibattito transeuropeo; l’embrione della tanto decantata e necessaria ‘sfera pubblica europea’». La Commissione Europea con la sua scelta perde uno dei cardini dell’informazione europeista del Vecchio Continente. Tutto ciò a pochi mesi da uno dei passaggi cruciali per il futuro dell’Unione, le elezioni europee del 2014, che Presseurop avrebbe potuto raccontare in modo approfondito. Con la chiusura del sito perderanno il posto 70 lavoratori tra giornalisti, editor e traduttori.

Si può firmare la petizione online, indirizzata alla commissaria Viviane Reding, per tentare di salvare Presseurop.

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