Il personaggio rossazzurro: Giovanni Pulvirenti, l’uomo dei giovani ora per i grandi

Dopo il vuoto lasciato dalle dimissioni di Petrone, il Catania si è affidato all’ex tecnico delle giovanili per “crescere”, in tutti i sensi

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Prima Pino Rigoli, poi Mario Petrone, alla fine Giovanni Pulvirenti. Questo il percorso della guida tecnica del Calcio Catania da giugno ad oggi. Il lascito dell’ex tecnico dell’Akragas era stato raccolto da Petrone che avrebbe, almeno secondo i piani, dovuto sedere sulla panchina rossazzurra almeno fino al termine della stagione corrente. Così non è stato perché l’ex Ascoli dopo sole tre gare ha rassegnato le dimissioni, lasciando tanti punti interrogativi alla dirigenza rossazzurra a pochi giorni dall’importante sfida con il Lecce. E allora piuttosto che buttare nella mischia subito un nuovo tecnico, Lo Monaco e i suoi hanno optato per la soluzione interna, per un uomo che il Catania lo conosce bene: Giovanni Pulvirenti.

Il tecnico ha ormai il rossazzurro cucito addosso. Dopo le esperienze ad Acireale e Misterbianco infatti è diventato una parte imprescindibile del settore giovanile etneo, curando diverse formazioni e soprattutto lanciando alcuni dei talenti più cristallini usciti dalla cantera etnea. Tra questi ci sono i vari Di Grazia, Barisic e Bucolo diventati oggi pedine fondamentali dello scacchiere della prima squadra. Lavoratore in campo, formatore fuori, Pulvirenti ha lasciato il segno con le diverse formazioni giovanili rossazzurre andando a raccogliere successi su successi che hanno piacevolmente colpito tutti gli addetti ai lavori e fatto entusiasmare i tifosi catanesi per il futuro.

Il futuro però è già diventato presente, con la chiamata in prima squadra. Il tecnico ha preso in mano la squadra in quello che forse è il momento più buio della stagione: la sconfitta di Melfi (con ancora nell’aria la triste sconfitta di Agrigento), le dimissioni a sorpresa di Petrone, l’imminente sfida contro una delle prime della classe del girone, quel Lecce che spera tanto di aver trovare l’annata giusta per la promozione diretta in serie cadetta. L’esordio ufficiale sulla panchina “dei grandi” si è concluso con una sconfitta, ma, considerando appunto il momento, qualcosa di positivo si è sicuramente visto. Il Catania ha provato a tamponare le scorribande giallorosse e per certi versi ci è pure riuscito soprattutto nella prima frazione di gara, subendo poi qualcosa ed evitando un parziale più ampio anche grazie al solito Pisseri. Di certo però non si possono attribuire colpe all’ex guida della Berretti che ha raccolto non solo una squadra in difficoltà a pochi giorni dal match ma anche quella che ad oggi è sicuramente la sua sfida professionale più importante.

Bisognerà capire se il Catania, come sembra, deciderà di puntare fino al termine della stagione su Pulvirenti o se lo riporterà nel suo mondo delle giovanili e affiderà la panchina a qualche altro profilo. La prima opzione sembra la più probabile, con la consapevolezza di affidarsi ad un uomo che sicuramente farà il massimo per questi colori, come ha sempre fatto (seppur in un contesto diverso) in tutti questi anni. Per le risposte servirà tempo, ad oggi però Giovanni Pulvirenti ha fatto (meritatamente) quel salto in prima squadra che, fino a poco tempo fa, si augurava per i suoi ragazzi.

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