Al Sipario Blu va in scena “L’importanza di essere Ernesto”

Tutto esaurito per i Pensieri Riflessi al Sipario Blu con “L’importanza di essere Ernesto” tra vizi e virtù dell’Inghilterra di fine ottocento.

matrimonio

La Compagnia “Pensieri Riflessi”, socio Fita Federazione Italiana Teatro Amatori, ritorna per il secondo appuntamento di stagione sul palco del “Sipario Blu” con “L’importanza di essere Ernesto” di Oscar Wilde definita non a caso come la commedia più bella dell’autore inglese.

La pièce diretta da Paola Marchese con la traduzione di Alberto Pulvirenti interpretata dagli attori David Marchese, Andrea Piccione, Maria Grazia Cavallaro, Flavia Angioni, Rossella Sorge, Paola Marchese, Alberto Pulvirenti, Alessandro Caruso e Giulia Maria Lolicato segue fedelmente in ogni particolare il volere dell’autore riproponendo sullo sfondo delle accurate scene di Agatino Di Stefano, Andrea e Giuseppe Marchese e Gaetano Strano quella maschera sociale, tra l’aristocrazia dissoluta e viziosa e la classe media inglese, che cerca di equipararsi ad un ruolo ed una posizione sempre più desiderata.

L’intero spettacolo, arricchito dai costumi di Cettina Barbagallo e Alessandro Caruso, si muove in maniera elegante ed ironica conquistando in tutte le sere di programmazione, grazie ad un perfetto gioco teatrale, il numeroso pubblico che elargisce al gruppo di attori fragorosi applausi. Ogni battuta, ogni singolo movimento scenico avviene con estrema naturalezza come i vezzi e i formalismi della vittoriana Lady Augusta Bracknell, interpretata da una eccellente Maria Grazia Cavallaro. Convincente Flavia Angioni nel dare vita al personaggio di Gwendolen Fairfax, simbolo di una società attenta allo stile e all’apparenza, che costringe John Worthing, David Marchese,  a farsi chiamare Ernest, perché in inglese “Earnest” (onesto) si pronuncia allo stesso modo del nome amato indicando, secondo le concezioni della giovane donna, affidabilità e serietà in vista di un futuro matrimonio. Di grande presa Andrea Piccione, nel ruolo del giovane Algernon Moncrieff, il quale senza eccessi o esagerazioni riesce a dare allo scapestrato e libertino personaggio un tocco di brio durante l’intera messa in scena. Importante per la buona riuscita dello spettacolo l’affiatamento dei due protagonisti David Marchese (John Worthing) e Andrea Piccione (Algernoon Moncrieff) i quali costretti per amore a rimediare alle bugie e agli inganni di una vita dissoluta votata al piacere fanno di tutto per ritornare ad essere o(er)nesti.

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