Palladium-Roma Tre: “La Pazzia di Isabella”

Venerdi 10 febbraio – ore 21,00 LA PAZZIA DI ISABELLA Vita e morte dei Comici Gelosi con Elena Bucci (vincitrice del premio Eleonora Duse 2016 e del Premio Ubu 2016) e Marco Sgrosso, testo, interpretazione e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso consulenza alla drammaturgia Gerardo Guccini maschere Stefano Perocco di Meduna tecnico luci e suono Roberto Passuti. Teatro Palladium-Università Roma Tre, piazza Bartolomeo Romano 8, 00154 Roma

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…durò quella famosa e non mai abbastanza lodata compagnia de i Comici Gelosi molti e molti anni, mostrando ai comici venturi il vero modo di componere e di recitar Comedie, Tragicomedie, Tragedie, Pastorali… Finito che fu quel termine, e venuto meno il vivere d’Isabella mia dilettissima Consorte… fui da molti amici consigliato a scrivere… per lasciare qualche memoria di me, per seguitare l’onorato grido della moglie mia…     (Francesco Andreini )

Quando Gerardo Guccini ci ha rivolto l’invito a creare questo spettacolo, abbiamo accolto la proposta con un grande entusiasmo ma anche con una punta di profondo timore. L’idea di “rievocare” sulle tavole di un palcoscenico due personaggi mitici nella storia del teatro come Isabella e Francesco Andreini ci è parsa un’occasione importante e necessaria per riflettere sulle radici stesse dell’arte dell’attore, sul senso più profondo della nostra professione, sul fascino e sulla forza misteriosi di un ‘mestiere’ che si tramanda nei secoli nonostante il suo carattere effimero.

Le notizie biografiche su Isabella e Francesco sono scarne ed è difficile ricostruire con esattezza cosa e come recitassero, nonostante l’ampia mole di scritti tramandataci dal meticoloso lavoro di raccolta di Francesco dopo la morte improvvisa e prematura della moglie a Lione durante il viaggio di ritorno da una tournèe in Francia.

La descrizione ammirata dei testimoni della famosa “Pazzia di Isabella” ci consentono uno squarcio di immaginazione sulla forza scenica ipnotica di questa attrice “cittadina del mondo” che seppe essere innovativa e rivoluzionaria, pur nel pieno rispetto della grande tradizione degli Attori dell’Arte del suo tempo. La raccolta delle oltre cento “Bravure” del Capitano Spavento di Vall’Inferna ci offrono uno stimolo per immaginare lo stile irresistibile di un attore che, piuttosto che al ruolo nobile dell’Innamorato, preferì legarsi ad un personaggio rodomontico ed ingombrante, in netto contrasto con il toccante ritratto umano che ci restituisce la sua volontà di eternazione della memoria dopo la scomparsa di Isabella.

Così, accanto alla decantata perizia di attori – in un tempo in cui il confine tra artista e ciarlatano era sottile – quello che più ci affascina degli Andreini è il senso profondamente metateatrale del loro operare, la geniale strategia attuata per ottenere quella stima e quel rispetto sociale dovuti ad una categoria di Artisti. Il vero sforzo di Isabella non è tanto quello di conseguire un trionfo scenico al quale sembra destinata da un talento naturale quanto quello di oscurare l’aspetto ‘meretricio’ della professione di attrice attraverso la costruzione di una immagine pubblica “virtuosa ed onorata” – sposa e madre esemplare, dotta letterata e celebrata poetessa accademica, donna degna dell’amicizia e della stima dei nobili e dei potenti – e di superare così il limite dell’effimero teatrale per conquistare gloria e fama imperiture.

…di tentar fama io mai non sarò stanca perché il mio nome invido oblìo non copra…

E se da un lato è difficile ricostruire i gesti, ritrovare le parole, lo stile e i modi della loro recitazione, dall’altro è affascinante immaginare che dai fiumi di inchiostro scritti dagli Andreini e sugli Andreini, riappaiano le loro ombre, le loro sagome, in maschera o a volto nudo, per raccontarci ancora la loro storia, la fortunosa vita e le passioni, i viaggi trionfali e faticosi di un’epoca d’oro del Teatro, e per ricordarci che ”i morti son quelli che fan parlare i vivi”

Elena Bucci e Marco Sgrosso

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Estratti dalla rassegna stampa

Elena Bucci e Marco Sgrosso hanno voluto omaggiare la coppia di Isabella e Francesco Andreini con uno spettacolo bello e intenso (…) I due interpreti hanno concepito una messa in scena che narra del passato guardando al presente e trova il suo fulcro nell’urgenza di essere, nel cruccio di poter lasciare una traccia e la memoria di sé (..) I frammenti delle vicende dei Comici si mischiano alle schegge dei dubbi e delle insicurezze contemporanee, formando un puzzle fiammeggiante i cui tasselli sono ordinati da due interpreti magistrali ed entusiasmanti. Estroverso e camaleontico, Marco Sgrosso indossa gli abiti del Capitano Spaventa da Vall’Inferna, con impeto spavaldo ed estro da guitto formidabile. Elena Bucci, con la sensibilità che ben le conosciamo, dona ad Isabella inquietudine e mistero con una voce che sfiora il soffio per farsi infine potente e irridente quando alla ribalta si presentano gli ectoplasmi delle tante sue interpretazioni

Nicola Viesti, Corriere del Mezzogiorno

C’erano una vol­ta i Co­mici Gelosi. Agli inizi di un teatro recitato in volga­re, a cavallo del Cinque e Seicen­to, quello degli Andreini fu il pri­mo gruppo a por­tare a Parigi e in Francia il segno di una nuova scrit­tura e di un’inedi­ta professionalità che caratterizza­va il lavoro guida­to da due coniugi divenuti leggen­dari: il pistoiese Francesco, detto anche Capitano Spaventa di Vall’Inferno, e la pa­dovana Isabella, attrice ma anche autrice, i quali si trovarono una base tra Mantova e l’alta Emilia, se­guiti dal figlio Giovan Battista, oggi più conosciuto di loro gra­zie specialmente a Ronconi che ne ha montato più volte tre sue commedie. Ora a ridar vita ai ge­nitori ci si son messi due attori di qualità come Elena Bucci e Marco Sgrosso, che a loro volta in quello stesso squarcio di regione hanno dato un preciso indirizzo alla loro personale storia sce­nica negli anni di appassionata pratica accanto a Leo de Berardinis, coltivandolo poi da soli sot­to la sigla di Le belle bandiere (…) Marco e Elena, al­lacciandosi in un tango, non smettono di cerca­re uno stile per scavalcare i secoli.

Franco Quadri, La Repubblica

Sul palco delimitato da rossi tendaggi Elena e Marco giocano con la lingua evocando nelle inflessioni dei dialetti i luoghi di origine e lavorano su diversi piani narrativi, entrano ed escono dai personaggi fino ad impersonarli spogli di ogni maschera.

E dalla istrionica improvvisazione della Commedia dell’Arte passano, con straordinaria abilità, alla toccante commozione della verità umana, e dal racconto cristallizzato di ciò che gli scritti tramandano scivolano verso la dimensione viva dei sentimenti di Francesco e Isabella (…) gloria agli attori che ci regalano tutto questo.”

Susanna Venturi, Corriere di Romagna

(…) Segreto fatto di bravure mimico-gestuali, di grinta e carisma, ed ecco l’uso delle maschere, maschere grandi, grifagne, quasi animalesche. Marco Sgrosso, nelle maschere che indossa e incarna, come quella resa modernamente accattivante del Capitan Spavento, bene affianca Elena Bucci che è la ispirata e vibrante Isabella in questo spettacolo sugli Andreini (..) di efficace impatto emotivo e di ottima qualità attorale.”     Pasquale Bellini, La Gazzetta del Mezzogiorno

La pazzia di Isabella è insieme spaccato di storia, inno d’amore per il teatro e il mestiere dell’attore, celebrazione di una grande coppia. Pezzi di bravura dentro e fuori da maschere e personaggi, intessuti da Elena Bucci e Marco Sgrosso di Belle Bandiere, conquistano in un crescendo di emozione che fa entrare via via nella storia.

Simone Tonelli, Il Giornale di Brescia

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Elena Bucci e Marco Sgrosso, attori, autori e registi, hanno fatto parte della compagnia di Leo de Berardinis dal 1985 al 1999, partecipando a memorabili spettacoli, da King Lear a Totò Principe di Danimarca e a Il ritorno di Scaramouche.

Nel 1993 fondano la compagnia Le belle bandiere, realizzando produzioni che spaziano da scritture originali a drammaturgie contemporanee, da riletture di testi classici ad esperimenti per la commistione tra le arti e praticando il repertorio sia in Italia che all’estero, grazie ad un nucleo stabile di attori e tecnici aperto a nuovi apporti. La compagnia, con sede a Bologna e a Russi, cura un Laboratorio, un Archivio e ha contribuito al recupero del Teatro di Russi e di altri spazi. Tra i riconoscimenti: i premi Ubu 2001 e 2016 come migliore attrice e il premio Eleonora Duse 2016 ad Elena Bucci, e alla Compagnia il premio Hystrio Altre Muse, il premio Viviani Città di Benevento, il premio Scenari Pagani. Insieme, Elena e Marco creano L’amore delle pietre, Gli occhi dei matti, Cavalieri erranti, La pazzia di Isabella, e mettono in scena L’amante, Delirio a due, La morte e la fanciulla, Macbeth Duo, fino al recentissimo Prima della pensione ovvero Cospiratori di Thomas Bernhard, che ha dato inizio alla collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione. Con la compagnia Diablogues e il sostegno del Teatro degli Incamminati, realizzano Il berretto a sonagli, Anfitrione, Il mercante di Venezia e Le Smanie per la villeggiatura, Premio ETI Olimpici del Teatro come migliore spettacolo di prosa nel 2004. La felice collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano porta a Macbeth, Hedda Gabler, La locandiera, Antigone, Svenimenti, La Canzone di Giasone e Medea, con la regia di Elena e la collaborazione di Marco, mentre nel prossimo aprile debutterà Le relazioni pericolose. Elena dirige Santa Giovanna dei Macelli (Teatro Metastasio di Prato) e scritture originali tra le quali Regina la Paura (Mercadante di Napoli), Juana de la Cruz o le insidie della fede, Colloqui con la Cattiva Dea, Folia Shakespeariana (Ravenna Festival), Non sentire il male, Barnum, In canto e in veglia, Bimba; mentre Marco realizza Ella, Basso Napoletano, Memorie del sottosuolo, L’angelo abietto. Entrambi curano progetti di formazione per scuole, accademie e altre associazioni, tra cui il Cimes dell’Università di Bologna, la Paolo Grassi di Milano, l’Accademia Nico Pepe di Udine, l’Accademia Teatrale Veneta, la Scuola del Teatro Stabile di Torino. In teatro o in cinema hanno collaborato, tra gli altri, con Mario Martone, Claudio Morganti, Raoul Ruiz, Francesco Macedonio, Maurizio Schmidt, Valter Malosti, Pappi Corsicato, Luca Guadagnino, Tonino De Bernardi. La Compagnia è sostenuta da Regione Emilia Romagna e Comune di Russi.

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