Messina, un piacevole momento culturale a “Tiempo de Tango”

Il 22 settembre, è stato organizzato un interessante incontro culturale per parlare di tango tra poesia , letteratura, danza , musica e cinema grazie alla Biblioteca Regionale di Messina “Giacomo Longo” che, nel chiostro dell’Arcivescovato, ha organizzato l’evento “Tiempo de Tango”.

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«Il tango è un pensiero triste che si balla», affermava Enrique Santos Discépolo Deluchi, regista, musicista e compositore argentino di famosi tanghi, ma non solo questo, perché il tango rappresenta non solo un ballo, non solo una musica, non solo un canto ma una intera cultura ed espressione di vita ed è sempre là, dietro l’angolo, con la sua prorompente forza passionale e seduttiva. Ed è con queste premesse che qualche pomeriggio fa, giovedì 22 settembre, è stato organizzato un interessante incontro culturale per parlare di tango tra poesia , letteratura, danza , musica e cinema grazie allaBiblioteca Regionale di Messina “Giacomo Longo” che, nel chiostro dell’Arcivescovato, ha organizzato l’evento “Tiempo de Tango”, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio, nell’ambito delle iniziative promosse dall’Assessorato Beni Culturali e dell’Identità siciliana, dall’Associazione Puerto de Buenos Aires, che si propone di diffondere la cultura ispanica e del tango.

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Il tango è un genere musicale e un ballo ma anche una poetica, un modo di esprimersi, di vestire e di muoversi, un linguaggio corporale col partner, insomma un modo di vivere: non è maschio e non è donna ma è coppia in cui ognuno gioca il suo ruolo in combinazione con l’altro.

Nasce in Argentina più di un secolo fa come espressione popolare e artistica e comprende musica, danza, testo e canzone. Non si sa con certezza chi abbia dato il nome di tango a questo ballo, né esattamente perché si chiami in questo modo. In latino tango è la prima persona dell’indicativo presente del verbo tangere (toccare) e quindi vuol dire “Io tocco”.

Maria Teresa Rodriquez, direttrice della Biblioteca, ha ricordato, in apertura dell’incontro, che l’UNESCO nel 2009 ha incluso il Tango nell’elenco di Patrimoni Culturali immateriali, in quanto espressione cittadina per eccellenza di Río de la Plata. Tale riconoscimento nella categoria culturale comprende delle manifestazioni tangibili o anche delle espressioni popolari (come ad esempio i costumi, le tradizioni, i monumenti storici o oggetti di svariata natura) che le comunità di tutto il mondo hanno ereditato dai loro avi e che vengono tramandate alle generazioni future. Il tango quindi rientra a pieno titolo in tutto questo.

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Moderato da Patrizia Danzè, giornalista e docente, l’incontro ha offerto anche una curatissima mostra di immagini e di libri sull’argomento, realizzata dalla Biblioteca Regionale, con esposizione nel chiostro dell’Arcivescovato. Ed è subito “Tiempo de Tango” grazie ai maestri argentini Malena Veltri e Luis Delgado che si sono esibiti nei famosi tanghi “Todo” di Alberto Mastra dal Sexteto Milonguero, “Loca” di Juan D’Arienzo e con la Milonga Maldonado, facendo sentire al pubblico, in maniera “tangibile” quanto il tango possa essere diverso perché scende nel profondo, esprime e trova quella “essenza” che induce i ballerini a vivere un’intesa creativa fatta di istinto, percezione e sensorialità. Lilita Pizzi, docente e presidente dell’Associazione Puerto de Buenos Aires, ha letto alcuni intensi versi tratti da “Il tango” di Jorge Luìs Borges mentre Anna Mallamo, giornalista della Gazzetta del Sud, ci ha narrato del suo profondo e personale legame con tale danza e ha letto alcuni brani tratti dal suo libro “Lezione di tango”. Molto interessante anche l’intervento della psicologa e psicoterapeuta, Maria Gabriella Scuderi, che ha sottolineto il singolare rapporto che esiste tra terapia e danza. Ancora di tango e del suo rapporto col cinema hanno parlato Salvatore Arimatea, medico e regista, e Tosi Siragusa, dirigente della Biblioteca Regionale nonché poetessa e sceneggiatrice. Le proiezioni del trailer “Ballando il silenzio”, regia di Arimatea con la sceneggiatura di Tosi Siragusa e di un video dei Gotan Project concludono la serata che è stata caratterizzata anche da belle armonie di note musicali grazie alla fisarmonica di Salvatore Galletta che ha eseguito “La Cumparsita” di Matos Rodríguez e Contursi/ Maroni, “Mi mancherai” di Josh Groban, la colonna sonora del film Il postino e “Por una cabeza” di Gardel/Lepera.

E mentre mi avvio verso l’uscita, mi ritornano in mente alcuni versi di “Alle prese con una verde milonga”, famosa canzone di Paolo Conte, “…io sono qui, sono venuto a suonare/sono venuto ad amare/e di nascosto a danzare…”, ed anche questo riaffiorare di ricordi e sensazioni è tango…

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